"Karla?" chiese qualcuno dietro di me.
"Steve!" dissi in preda al panico.
"Perchè sei uscita dallo sgabuzzino della bidella?" chiese scrutandomi dall'alto al basso e notando successivamente quanto fossi disordinata.
"Perchè non sei in aula?" chiesi cercando di evitare la sua domanda.
"Rispondi" ordinò.
Non sapevo che inventarmi.
"Hey Steve" disse Eddie uscendo dallo stanzino.
"Ohh ora capisco" affermò Steve che unì entrambi i pezzi del puzzle.
"Stev-" dissi.
"No. Pensavo che- Bhe fa niente" disse allontanandosi.
Pensava che?
"Steve, cosa pensavi?" chiesi ma lui non rispose, non si voltò, non si degnò di darmi una risposta.
"Lascialo stare. A lui piacciono tutte, soprattutto Nance" disse Eddie.
"Si ma... ora lo dirà a tutti e-" affermai.
"Qual è il problema? Non vuoi che gli altri sappiano di noi?" disse Eddie con un tono pieno di rancore.
"Non intendevo questo.." dissi.
"E perchè scappi sempre?" chiese confuso.
"Non è vero" dissi.
"Non scappi solo da me ma anche dai tuoi problemi" affermò.
"Cosa?" domandai confusa di quello che stava succedendo.
"Ogni volta che stiamo insieme finisci del scappare per andare da un'altra parte, oppure per drogati" disse.
"Perchè dici questo.." chiesi con le lacrime agli occhi.
"Perchè è così" afferma lui.
Decisi di voltarmi ed uscire da scuola, saltando tutte le altre ore.
Presi la mia bici e andai diretta da Rick.
In questi momenti ho bisogno di stare tranquilla e non pensare alle cose negative...
Sto facendo esattamente quello che ha detto Eddie: sto scappando dai miei problemi.
Non mi importa. Prima dice che gli dispiace e ora mi urla contro.
Raggiunsi la casa di Spinello circa dopo una quindicina di minuti.
"Rick sono quella dell'altra volta" dissi bussando.
Mi aprì la porta ed io entrai subito.
"Cosa ti porta qui oggi?" chiese.
"Voglio qualcosa di più pesante" affermai con un'espressione seria.
"Woah momento, momento. Io non ho roba del genere qua però se vuoi stare in un altro pianeta, ho una cosa che la usano solo i veri schizzati" disse lui avviandosi verso un'altra stanza nel piano superiore.
Lo seguì.
"Mi va bene di tutto" comunicai.
Prese una valigetta con all'interno una siringa e accanto una boccetta di liquido.
"Se vuoi ti posso dare questo" dichiarò.
"Va bene, quanto costa?" domandai.
"30$" affermò.
"Grazie" gli dissi mentre prendevo in mano quella valigetta dopo averlo pagato.
"Ti dispiace se lo faccio qua?" chiesi.
"Va bene, fai pure ma io starò via per qualche minuto fuori nel mentre che tu fai quello che devi fare. Poi torno che sto aspettando una persona" disse.
Annuì e andai in bagno per prepararmi.
Mi guardai allo specchio e vidi una persona che non riuscivo a riconoscere.
Cosa mi sto facendo... E' come se ci sia un'altra persona all'interno di me che è in grado di fare cose brutte e terribili, come questa.
Iniziai a piangere a dirotto osservando la mia faccia che diventava rossa dalle lacrime.
Non importa.
Presi un elastico che tenevo sempre sul polso e lo portai su per il braccio. Somministrai il liquido con la siringa e mi iniettai nel braccio.
Collassai sul pavimento ridendo.
"Sai Eddie, per quanto tu abbia ragione, non riesco ad arrabbiarmi per quello che hai detto" mormorai.
"Non ti biasimo, anch'io avrei detto quelle cose al posto tuo" dissi a bassa voce.
Il mio tono diminuiva sempre di più.
"Scusa" sussurai prima di chiudere gli occhi.
"Karla. Apri gli occhi. Ti prego" disse qualcuno.
Ero troppo stanca per alzare le palpebre. Il mio corpo lentamente mi abbandonava.
"Scusa non dovevo dirti quelle cose..." mormorò quel qualcuno.
Rick non poteva essere. Non mi ha detto niente. Solo una persona sapeva cosa era successo quel giorno ad avermi turbato.
Sentì il mio corpo delicatamente alzarsi dal pavimento congelato e delle braccia mi presero da sotto piano.
"Chi sei?" chiesi ancora con le palpebre abbassate.
"Apri gli occhi! Cosa ti ha dato Rick? Rispondi!" urlò questa persona.
Alzai lo sguardo e le mie orbite si spalancarono alla vista di lui.
"Grazie al cielo che riesci ancora a controllare un po' i tuoi muscoli" sussurò.
All'improvviso mi ritrovai distesa su un divano.
"Scusami, non avrei dovuto dirti quelle cose. Ci tengo tanto a te, non voglio perderti" disse con la voce tremolante.
"Eddie?" dissi aprendo leggermente gli occhi.
"Mi riconosci?" chiese preoccupato.
"Coglione, se ti chaimo Eddie vuol dire che ti riconosco" ridacchiai.
"Il tuo umorismo non sparisce mai, vedo" rise sollevato.
"Scusa se sono scappata e mi dispiace che ancora una volta mi hai trovata in condizioni pessime" esprimì i miei pensieri.
"Non dovevo dirti quelle cose..." disse.
I miei occhi tornarono a chiudersi all'improvviso ma le mie orecchie riuscivano a sentire ancora la sua bellissima voce.
"Karla..." sussurrò.
"So che non sei conosciente e che probabilmente quando ti risveglierai non ti ricorderai di oggi, però credo mi sto innamorando di te" disse a bassa voce.
"Ti sento" parlottai.
"Henderson.. non volevo farti questo" disse avvicinandosi al divano e accarezzandomi i capelli.
"Mamma... non sistemarmi i capelli, lo facevi quando ero piccola. Non sono più una bambina..." vociferai confusa.
"Mamma?" chiese confuso.
"Munson?" risposi altrettanto confusa.
"Riposa ora, ci sarò io quando ti sveglierai" affermò dandomi successivamente un bacio sulla fronte.
"Che ore sono?" chiesi stordita.
"19:54" disse qualcuno accanto a me.
"Ti sei divertita vedo" ridacchiò un'altra persona.
Aprì gli occhi finalmente e mi alzai dal divano.
Appena le mie gambe furono perpendicolare al pavimento, caddi sul tappeto.
"Perchè non riesco a camminare?" domandai confusa.
"Hai raddoppiato la dose consigliata" spiegò una figura alta. Era Rick.
"Vieni" disse qualcuno che mi afferò per alzarmi.
"Eddie? Che ci fai qui?" chiesi confusa.
"Dovevo fare qualche business e quindi sono passato da Rick che però mi ha avvisato che c'era una ragazza in casa" spiegò Eddie.
"Non ricordo niente" ridacchiai.
"Perchè lo hai fatto" domandò preoccupato Eddie.
"Perchè avevi ragione" dissi guardando il basso.
"Ti riaccompagno a casa, Dustin e tua madre saranno preoccupati" affermò lui.
Rivolsi a Rick un leggero sorriso per ringraziarlo e lui ricambiò. Salì in macchina e mi addormentai subito.
"Merda, di nuovo" sussurrò Eddie.
"Karla svegliati ti prego" disse lui scuotendomi tanto da farmi aprire gli occhi.
"Scusa" parlottai piangendo.
Parcheggiò la macchina e mi prese in braccio portandomi in camera.
Mia madre era ancora a lavoro e a quanto pare Dustin giocava a casa di Mike.
"Devo fare la doccia.." dissi guardandolo negli occhi.
"Non hai le forze" affermò.
"Aiutami tu, sudo e non mi piace sentirmi così" spiegai.
Annuì.
"Quando sono del tutto nuda e sotto l'acqua ti chiamo, va bene?" chiesi.
"Va bene" disse lui allontanandosi dal bagno.
Iniziai a spogliarmi guardandomi allo specchio.
Il mio corpo era pallido e pieno di lividi a causa delle cadute, il mio avambraccio di colore scuro e i miei occhi con delle terribili occhiaie. Ero ridotta malissimo. Ero disgustata da me stessa.
Entrai lentamente nella vasca piena d'acqua. Mi posizionai in posizione fetale stringendo le ginocchia al mio petto.
"Vieni" dissi con fatica.
Arrivò e mi guardò con dispiacere.
"Scusami ancora" dissi mentre lui iniziava a bagnarmi i capelli.
"Non devi scusarti, io devo farlo" affermò sapondandomi la schiena.
Mi piaceva come mi faceva sentire protetta, a casa. Come si prendeva cura di me nonostante tutto. Le mie leggere emozioni iniziali stavano diventando sempre più profonde passando il tempo con lui. Ero un'altra persona con lui.
Continuò a passarmi l'acqua sulla schiena per rimuovere le bolle di sapone che giacevano sulla mia pelle.
"Ho finito, ora vai a dormire, i denti lavali domani mattina quando sarai ben riposata" ordinò con un tono meno preoccupato di prima. Mi avvolse lentamente con un accappatoio senza violare la mia privacy. Dopodichè mi portò dei vestiti puliti che aveva raccolto nel mio cassetto.
"Tieni, mettiteli con calma, non fare troppi sforzi e se hai bisogno chiamami. Sono qui fuori ad aspettare" disse rassicurandomi.
"Hey- Grazie" gli dissi guardandolo negli occhi e afferrandogli il braccio.
"E' il minimo che posso fare Henderson" sorrise.
Indossai i vestiti che mi ha dato come mi ha detto lui: con calma. Successivamente uscì dal bagno e andai verso di lui.
"Ora dormi, mangia quando ti risveglierai" disse lui.
Mi avviai verso il letto mentre lui restava accanto per assicurarsi che io fossi al sicuro fino a quando i miei occhi fossero del tutto chiusi.
Mi distesi piano piano sul mio soffice materasso. Eddie andò verso l'interruttore della luce per spegnerla.
"Resta" dissi guardandolo negli occhi.
"Dove?" chiese lui.
"Dormi con me" mormorai.
Si avvicinò nel mio letto e si distese vicino al bordo per lasciarmi più spazio.
Gettai il mio braccio dal lato dove il suo corpo stava cadendo dal letto e lo afferrai avvicinandolo di più a me. Successivamente appoggiai la mia testa sul suo petto. Il suo torace era caldo e piacevole al tatto, il suo battito cardiaco era aumentato.
"Mi fai sentire così protetta" dissi sorridendo.
Mise il suo braccio attorno alla mia schiena per abbracciarmi, ed è in quel momento che chiusi di nuovo gli occhi. Tra le sue calde braccia confortanti.
"Sogni d'oro principessa" disse baciandomi la fronte, il naso, la guancia ed infine le labbra.
Mi limitai a sorridere nel suo petto, chiudendo dopo finalmente i miei occhi del tutto nella pace totale.
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SPAZIO AUTORE:
Ragazzi scusatemi se questo capitolo è stato pesante, spero comunque che vi sia piaciuto.
Nel prossimo ci sarà molto dramma, mooolto.
Cosa pensava Steve?
Cosa ne pensate di quello che è successo a Karla?
Fatemi sapere le vostre opinioni.
Baci stellari <3
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EUNOIA - Eddie Munson
FanfictionKarla, ragazza di 18 anni dotata di talenti segreti, viene trasferita a Hawkins, Indiana, dopo essere stata per lungo tempo in un luogo lontano dalla sua famiglia e dai suoi cari amici. Decide di iniziare una nuova vita, inseguito a un terribile acc...