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Spense la macchina parcheggiando in mezzo a tante altre auto, tra cui quella di Robin.

"Vuoi qualcosa da bere?" domandò lui voltandosi verso di me.
"Una birra molto volentieri" risposi guardandolo.
"Arrivo subito mia regina" disse lui aprendo la portiera dalla sua parte.

Nel frattempo che lui andava a prendere da bere, Robin e Vickie scesero dalla loro macchina per venire al mio finestrino.
Scesi dall'auto e le guardai felice.
"Pronte per il film?" chiesi con un'espressione emozionata.
"Si, noi ora andiamo a prendere da bere, mi sa che incontreremo Munson, lì" affermò Robin tenendo per mano la rossa.
"Okok, buona visione ragazze" parlai ridacchiando.
"Anche a voi" mi fece l'occhiolino Robin.

Poco dopo che le due se ne andarono, ritornò Eddie con due birre nelle mani.
"Ecco una per lei" disse ponendomene una.
"Grazie mio re" mormorai sorridendo.
Iniziai a sorseggiarla lentamente chinando la testa alle spalle.
Senza preavviso, sentì la presenza dei suoi anelli sul mio collo.
"Amo i tuoi lineamenti, Henderson" sussurrò al mio orecchio avvicinandosi.
Ingoiai la birra velocemente e successivamente posi lo sguardo sui suoi occhi scuri.
Le sue dita si trovarono attorno alla mia nuca, afferrando poche ciocche bionde dalla mia chioma, ancora spettinata.
Con ancora la sua mano al collo, mi avvicinai al suo volto scrutandolo maliziosamente.
"Amo i tuoi di lineamenti" affermai accarezzando delicatamente il suo viso candido.
Ci guardammo per un paio di secondi.
La tensione era alle stelle, i nostri nasi erano così vicini che si poteva sentire i nostri respiri combaciarsi con le nostre emozioni.
Una luce improvvisa rovinò il momento, illuminandoci completamente i volti pallidi.
"E' iniziato" sussurrai maliziosamente.

Ritornai seduta composta al mio sedile e bevvi altra birra.
Cominciò il film tanto che cercai di rimanere concentrata sull'enorme schermo che si trovava di fronte a noi.
Lui appoggiò la bottiglia accanto a dove stavo seduta e successivamente posò la sua mano sulla mia coscia, di nuovo.
Ma stavolta con una differenza: eravamo da soli, solo noi due.
Sorseggiai altra birra per poi mettere la bottiglia, ormai vuota, tra le mie gambe.
La sua mano ritornò sulla sua gamba.
Mi guardò confuso, girai il mio viso poco illuminato verso di lui ed iniziai a strusciare sul mio inguine il recipiente.
Divaricai di più le gambe scrutandolo maliziosamente.
I suoi occhi si posarono subito sul mio basso ventre che si muoveva sensualmente grazie al piacere che mi stavo dando da sola.
Sorrise maliziosamente e invece di osservare il film, guardò attentamente il mio corpo euforico.
Posai il capo alle spalle e appoggiandolo sul cuscinetto del sedile.
Mentre la mia mano scivolò lentamente nella mia biancheria, lo scrutai con un sorriso malizioso.
Lui compiaciuto ridacchiò.
"Henderson, rischi tanto" mormorò addocchiando le mie dita sul mio inguine.
"E' più bello quando si rischia" lo stuzzicai.

Tolsi le mani dalle mie mutande e mi alzai dal sedile dei passeggeri per recarmi dietro.
Sorrisi menttendolo in difficoltà.
Entusiasto di quello che poteva accadere, mi raggiunse in pochi secondi.
Si sedette accanto a me e senza lasciarlo parlare, lo baciai passionatamente.
Le nostre lingue si intrecciarono così velocemente che decisi di mettermi sopra il suo bacino per avere un'agolazione migliore.
Abbassai la sua cerniera e, invece di stimolarlo allo stesso modo, determinai che fosse meglio strusciarmi lentamente sul suo membro, ormai scoperto.
Iniziò ad ansimare a causa dell'eccitazione che stava provando in quel momento.
Mi staccai leggermente dal suo viso mantenendo il contatto visivo.
"Henderson... non possiamo qua" parlottò cercando di riprendere fiato.
"Oggi è tutto scontato per me, giusto?" chiesi maliziosamente.
Lo misi dentro di me velocemente facendo posare la sua testa all'indietro.
Mossi sensualmente i fianchi su di lui andando su e giù come la prima volta.
La mia schiena inarcata era coperta leggermente dalle sue mani fredde a causa degli anelli che portava.
Gemetti con la voce alta.
"Abbassa il tono..." ansimò lui.
"Non dirmi cosa fare" affermai di nuovo mettendolo in difficoltà.
Posò di nuovo la testa all'indietro grazie all'improvvisa dominazione che stava subendo.
Misi le mani sulla sua testa, incontrando il suo sguardo.
"Guardami Munson" mormorai in preda dall'eccitazione.
Ridacchiò e poi gemette velocemente.
Sorrisi maliziosamente ed aumentai la velocità facendo godere entrambi.
La mia schiena si inarcò di più e la luce dello schermo, dove il film veniva presentato, illuminò completamente i nostri corpi.
La mia voce si fece più acuta mentre lo guardavo attentamente, tanto che un piccolo orgasmo si dipinse nell'aria.
"Il mio nome" gemetti.
"Non funziona così il gioco" affermò senza fiato.
"Le regole le cambiamo noi" dissi maliziosamente.
"Da quando?" domandò con la testa ancora poggiata alle sue spalle.
"Ora" dichiarai confidentemente.
"Dillo" ordinai sorridendo e continuando a muovermi.
Inarcai velocemente la mia schiena mentre i miei fianchi andavano avanti e indietro, su e giù.
"Ah.." gemette lui.
"Dillo" lo obbligai.
"Karla" orgasmò guardandomi all'azione.
Successivamente mi mossi più velocemente facendo arrivare entrambi ai nostri apici.
Dopo aver finito di muovermi, posi le mie braccia tra le sue spalle, cercando di riprendere il respiro che ormai restava inalterato.
I nostri petti erano così vicini che potevo sentire i nostri cuori battere forte.
Mi avvicinai al suo volto e lo baciai perdutamente senza fiato.
"Henderson... mi fai impazzire" mormorò guardandomi attentamente.
"Di niente" risposi maliziosamente.
Mi tolsi da lui ma, prima di tornare nel sedile dei passeggeri, mi afferrò per i fianchi facendomi sedere su di lui nuovamente.
"Resta" mi sussurrò all'orecchio.

"Ma da qui non si vede niente" dissi.
"Fidati di me, qua si può vedere tutto" affermò abbracciandomi.

Finimmo di guardare il film che non avevamo capito visto che non lo abbiamo seguito.
Dopo essere stata accolta profondamente dalle sue braccia calorose.
"Andiamo a casa?" chiesi.
"Robin e la rossa?" domandò lui.
"Le vado ad avvisare io" affermai.

Mi tolsi dalle sue cosce e andai verso la loro macchina che stava davanti alla nostra.
Picchiettai il finestrino, dalla parte di Robin, che subito dopo fece scedere.
"Noi andiamo a casa" dichiarai.
"Noi pure, la accompagno a casa. Domani vieni a scuola?" chiese Robin.
"Si" risposi.
"Bene, allora vi lascio andare. Vi è piaciuto il film?" domandò sempre  lei.
"Se devo essere sincera, non lo abbiamo seguito" feci l'occhiolino.
"Lo avete fatto... qua?" demandò Robin scioccata dalle mie parole.
"Forse" ridacchiai allontanandomi.
"Oh mio dio..." mormorò lei.

Ritornai nell'auto di Eddie che ora si trovava pronto al volante.
"Andiamo mia regina" dichiarò lui.
Sorrisi e lui mise in moto la macchina guardandomi.
Condusse entrambi verso casa mia.
"Tu vieni?" chiesi scendendo lentamente dal veicolo.
"Business tesoro" dichiarò ridacchiando.
"Va bene" sorrisi per poi tornare un secondo dentro l'auto.
Lo baciai rapidamente e successivamente lo guardai sussurrando "A domani mio re".
"A domani mia regina" ridacchiò lui.

Entrai in casa e notai che tutti erano a dormire.
"Perchè toni a quest'ora" chiese una figura nel buio.
"Chi sei?" domandai senza vedere nulla.
Questa persona si avvicinò verso di me e accese l'interruttore della luce.
"Papà..?" chiesi di nuovo turbata.
"Non voglio che torni tardi" dichiarò arrabbiato.
"Sono adulta ormai, posso fare quello che voglio" affermai confidentemente.
"Sei mia figlia, non voglio che ti succeda nulla" spiegò.
"Papà vattene, sei incoerente" mormorai.
Lui era decisamente più alto tanto che mi guardava con superiorità.
Si avvicinò di più verso di me e mise il palmo della sua mano sul mio mento.
Chinò la testa e sussurrò "Non ti permetto di fare certe cose, soprattutto uscire con brutta gente".
"Vaffanculo" gli sputai in faccia.


Corsi in camera mentre mi urlava parole che non volevo sentire.
"Sei un'ingrata, io ti ho dato i soldi per vivere e tu mi tratti in questo modo! Sono tuo padre! Girati e parlami invece di scappare dai tuoi problemi come fai sempre!" urlò dalla sala.
A quel punto una lacrima solcò il mio viso.
Non era la prima persona che mi diceva queste parole...
E se avessero ragione...?


EUNOIA - Eddie MunsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora