"Ti stavo aspettando" disse mia madre ancora seduta sul divano senza che si voltasse verso di me.
"Sono appena tornata dal mare, ho bisogno di una doccia per levarmi il sale di dosso" affermai avvicinandomi a lei.
"Papà è in prigione" dichiarò.
In quel momento una sensazione inspiegabile passò per il mio corpo. Per quanto lo odiassi non riuscivo ancora a metabolizzare che mio padre si trovasse tra le sbarre.
"Perchè?" chiesi.
"Si è intrufolato in casa nostra e..." iniziò a piangere.
Mi sedetti vicino a lei e le presi dolcemente la mano per confortarla un po'.
"Tranquilla, non serve che mi dici niente" le dissi abbracciandola.
Trovò subito pace tra le mie braccia e si sfogò. Cominciò a lasciarsi andare. Gemiti di dolore provenivano dalle sue labbra ormai bagnate a causa delle lacrime.
"Ha esagerato stavolta..." mormorò lei singhiozzando.
Le accarezzai i capelli cercando ci calmarla un po'.
"Tranquilla, è finito ora" continuai a stringerla forte trattenendo le mie emozioni.
"Vieni, ti faccio un thè caldo" dissi facendola alzare lentamente dal divano.
Camminò con poche forze e si sedette davanti ad un balcone.
Misi dell'acqua a bollire e nel frattempo preparai dei biscotti su un tovagliolo.
"Questi sono per dopo" affermai avvicinandomi a lei.
"Grazie" parlottò guardando la superficie del balcone.
Passarono 2 minuti di silenzio e versai l'acqua calda in una tazza di colore bordeaux. Successivamente immersi all'interno di essa una bustina di infuso. Il mio preferito per essere precisa: thè nero con aroma ai frutti di bosco.
"Bevi" dissi sedendomi davanti a lei.
"Tu domani hai gli esami?" chiese lei sorseggiando dalla tazza.
"Si, finita scuola devo stare lì per altre due ore. Ho matematica e filosofia" spiegai osservandola più calma.
"Buona fortuna" sussurrò per poi inzuppare dentro dei biscotti.
"Grazie" risposi.
"Vai a farti una doccia ora, grazie per la compagnia" dichiarò.
"Va bene, tu vedi di andare a dormire presto" dissi per poi abbracciarla come una madre abbraccia la propria figlia.
"Vai ora, susu" mi invitò ad andarmene.
"Buonanotte!" esclamai dalle scale.
Corsi in camera mia e andai a farmi una doccia fresca per rimuovere tutta la sabbia dalla mia pelle.
Mi sciacquai i capelli e gli lavai con uno shampoo ai fiori di karkadè. Mi insaponai tutto il corpo rendendo la pelle più pulita e liscia. Misi uno scrub idratante sulla faccia e massaggiai delicatamente il mio viso che subitò diventò levigato e profumato.
Uscì dalla doccia e mi coprì con un asciugamano bianco avvolgendo parzialmente la mia figura.
I miei rossi capelli coprivano le mie spalle e bagnavano le piastrelle verdi del mio bagno.
Mi avvicinai al lavandino e spazzolai velocemente i miei denti senza darci molta importanza.
Massaggiai dolcemente la mia faccia con varie creme e ritornai in camera mia per cambiarmi.
Quando mi vestì andai a trovare mio fratello.
"Dustin, sei sveglio?" chiesi bussando alla sua porta.
"01:32... che ci fai ancora sveglia?" domandò stordita aprendo lentamente la porta della sua camera.
"Spuntino di mezzanotte?" chiesi con le mani dietro la schiena e supplicandolo con gli occhi.
"Non è neanche mezzanotte" affermò lui.
"Non importa, dai vieni" dissi scendendo le scale.
Sapevo che mi avrebbe seguito quindi raggiunsi la cucina da sola.
Aprì il frigo e trovai della passata di pomodori.
Presi una ciotola vedendolo arrivare e all'interno misi delle spezie. Iniziai a mescolarle con il sugo e dell'olio extra-vergine d'oliva.
"Prendi le tortilias" ordinai guardandolo alzarsi con le punte per arrivare ad uno scafale alto.
"Queste?" chiese prendendo un pacco con la sccritta 'piccante'.
"Si, ancora meglio" dichiarai osservandolo mettere in un'altra ciotola il contenuto.
"E' da tanto che non facciamo questo" ridacchiai mangiando.
"Come i vecchi tempi eh?" gli scappò un leggero sorriso.
"Si, raccontami qualcosa, qualche novità" dissi davanti a lui.
"Questa estate vado da Suzie per qualche settimana" mi raccontò.
"Figata, da quanto state insieme?" chiesi.
"Dall'estate scorsa quindi quando andrò da lei festeggeremo il nostro anniversario" spiegò interessato ed emozionato allo stesso tempo.
"Verrei pure io ma ho altri programmi per l'estate" affermai.
"Ah si? Quali?" domandò con un'aria confusa.
"Pensavo di andare in tour con i ragazzi e lavorare nei pub dove loro suonano" dichiarai timidamente.
"Questo è fantastico" disse con un tono gioioso ed euforico.
"Si dai abbastanza. Domani faccio l'ultimo passo e finalmente sarò libera" ridacchiai deglutendo una tortilias con della salsa sopra.
"Domani hai gli esami?" domandò continuando a ingerire lo spuntino che avevamo preparato in poco tempo.
"Si..." dissi con una voce ansiosa.
Ancora non ci credevo che domani sarebbe stata uno degli ultimi passi.
"Sei pronta?" chiese subito dopo.
"Credo di si" distolsi lo sguardo da lui per incontrare il marmo del ripiano.
"Domani ti augurerò buona fortuna, allora" mormorò mangiando l'ultima patatine dalla ciotola e finendo la salsa.
"Nono, portano sfortuna quelle parole, dimmi semmai... uhm... buona merda!" risi svegliando mia madre.
"Ragazzi, andate a dormire" ordinò lei.
"Va bene" dissi allo stesso tempo di Dustin che si incamminava per le scale.
"Buonanotte" affermai ai due entrando in camera mia.
02:00
Mi apoggiai al letto e crollai profondamente in un sogno lucido fino a quando mi svegliai alle 06:12 di colpo.
Merda non era neanche suonata la sveglia, è presto.
Mi iniziai a preparare con calma, dopotutto era il giorno degli esami.
Una camicia bianca con una cravatta nera. Troppo elegante...
Provai a sembrare più casual mettendo addosso dei pantaloni larghi scuri e le mie solite converse rovinate.
Sembravo un agente segreto alla moda. Preparai lo zaino, infilando all'interno i libri e gli appunti che avevo preso per ripassare. Mi lavai la faccia e la massaggiai con una crema. Truccai leggermente il mio viso, in particolare gli occhi con una matita, misi del mascara e un po' di illuminante sopra la punta del naso facendolo sembrare leggermente a punta.
A quel punto suonò la sveglia. Andai giù incontrando mia madre che preparava dei pancake.
"Come mai?" domandai curiosa da quella insolita azione.
"Oggi è un grande giorno" rispose lei ponendomene uno.
"Vado prima a scuola, così ripasso" affermai vedendo Dustin scendere dalle scale.
"Andiamo, sususu" continuò Dustin a camminare verso l'uscita.
"A dopo mamma" dissi per poi raggiungere la mia bici con un pacake tra i denti.
Per tutta la strada verso scuola, io e Dustin parlammo del più e del meno.
Arrivammo a destinazione dopo una quindicina di minuti, scesi dalla mia bicicletta e salutai mio fratello con un breve abbraccio.
"Buona merda!" esclamò lui guardandomi entrare velocemente nei corridoi.
"Grazie!" urlai facendo un strambo inchino tra gli altri studenti.
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Ragazzi, vi è piaciuto questo capitolo?
Volevo avvisarvi che ho pubblicato il primo capitolo della mia storia e mi piacerebbe un sacco sapere cosa ne pensate.
Voglio anche dirvi tra un po' questa storia sarà completata quindi mi spiace non tenervi aggiornati sulle avventure di Eddie e Karla :((
-Baci stellari :))
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EUNOIA - Eddie Munson
FanfictionKarla, ragazza di 18 anni dotata di talenti segreti, viene trasferita a Hawkins, Indiana, dopo essere stata per lungo tempo in un luogo lontano dalla sua famiglia e dai suoi cari amici. Decide di iniziare una nuova vita, inseguito a un terribile acc...