"Ragazzi io devo andare al pep relly, devo vedere Robin suonare" dissi cercando di non partecipare a quel discorso pesante in cui mi sarei trovata.
"Ci vediamo dopo mia regina" disse lui ridacchiando per poi girarsi di nuovo verso Chrissy mentre io accennavo un forzato sorriso.
Feci la strada all'indietro per andare alla palestra, dove Robin e la banda suonavano.
"Hey Steve!" esclamai appena lo vidi all'entrata di scuola.
"Perchè vieni da quella direzione? Il bosco è un po' losco.." affermò lui confuso sia per la situazione che per la sua improvvisata rima.
"Ero con Eddie, ora andiamo a vedere Robin. Ti prego" dissi ansiosa.
"Hey, che succede? Sembri troppo nervosa" dichiarò lui.
"Sto bene, andiamo" ordinai.
"Prima andiamo alle machinette a prendere qualcosa" disse lui avviandosi all'interno della scuola.
"Mi puoi dire cos'è successo?" domandò Steve mentre metteva delle monete all'interno della fessura.
"Niente, davvero" mentì.
"Onestà prima di tutto" disse lui guardandomi per poi schiacciare un numero alla machinetta.
"Eddie stava vendendo della roba a Chrissy ma lei voleva roba pesante. Ho deciso di andarmene perchè non volevo sentire tutto ciò, visto che sto cercando di rimanere pulita" raccontai con lo sguardo verso il basso.
"Mi spiace... vorrei davvero aiutarti ad uscire da quella merda" rispose passandomi una bottiglia di tè e una merendina.
"Grazie.. di tutto" affermai.
Nonostante quello che era successo alla festa mi sentivo a mio agio insieme a Steve.
E' sempre stato un ottimo amico ma l'ho sempre trattato con indifferenza.
Andammo insieme in palestra per vedere il discorso di Jason che ha detto per tutto il tempo stronzate.
Io e Steve siamo stati tutto il tempo seduti su una panca mentre Robin suonava con accanto Vickie.
"Eccola eccola, Tammy Thompson!" sussurrò Steve e attirando la mia attenzione con un leggero pugnetto sulla mia spalla.
"Ora ascolta, sembrerà un muppet" ridacchiai.
Lei iniziò a cantare, stonando prevalentemente, e mi girai verso Robin che stava cercando di trattenere le sue risate.
"Ok, si sembra un muppet" mormorò Robin da lontano.
Mi limitai a ridere fino a quando vidi la testa della rossa girarsi verso Robin che arrossì immediatamente.
"Avevi ragione" disse Steve.
"Io ho sempre ragione" dissi guardanolo negli occhi con atto di sfida.
Si mise a ridere e ritornai a guardare Tammt che stava continuando a rovinare lo spettacolo.
Dopo qualche ora iniziò la partita in cui partecipava Lucas.
Il tempo passò velocemente e quando Lucas fece vincere la sua squadra con l'ultimo tiro prima del tempo, decisi di andare a casa insieme a Dustin.
Dopo aver salutato Steve, Robin e Vickie, presi la bici e iniziai a pedalare con accanto mio fratello.
Arrivammo a casa e vidi mia madre in cucina.
"Come mai così tardi ragazzi?" chiese lei.
"Siamo andati a vedere la partita di Lucas" risposi io appoggiando lo zaino sul pavimento.
"Cosa c'è per cena?" domandò Dustin.
"Pizza" rispose lei.
Dustin corse in cucina e prese una fetta mentre lo guardai da lontano, non sorpresa.
"Io non ho fame" affermai.
"Non vai su?" chiese mia madre.
"No, dopo mi viene a prendere una persona" risposi io sussurrando.
"Chi?" domandò curiosa.
"Una persona, non la conosci e non la conoscerai visto che non te ne frega quasi mai niente" risposi aggressivamente.
Dustin si girò verso di me confuso dalla mia risposta proprio come mia madre, e andai su per le scale raggiungendo camera mia.
Entrai nel bagno di camera mia e mi gettai nell'acqua fresca della mia vasca da bagno. Strofinai gentilmente la spugnetta insaponata sul mio soffice corpo rendendolo più pulito e liscio al tatto.
Bagnai lentamente i miei capelli muovendo il collo sensualmente, come se fossi ad un concerto, ma quando riaprì i miei occhi lo vidi.
"Mai sentito parlare di privacy?" ridacchiai.
"Non mi stai dicendo di andarmene quindi penso che tu voglia farti vedere" rispose Eddie.
"Come mai sei qui ora?" chiesi facendo cadere dello shampoo sopra la mia testa.
"Andiamo a casa mia, devo vedere un minuto Chrissy ma poi dormiamo insieme, da me" spiegò lui.
Alla notizia di dover essere presente alla questione 'droga pesante di Chrissy' mi sentivo strana e a disagio.
"Uhm ok, dammi del tempo che finisco la doccia" dissi facendo scivolare la schiuma dai miei capelli con il getto dell'acqua.
"Sei stupenda" mormorò lui.
Mi limitai a ridere tra me e me.
"Vuoi entrare in bagno e chiudere la porta oppure preferisci tenere la porta aperta?" lo stuzzicai.
Entrò silenziosamente in bagno e chiuse la porta dietro di se.
"Non volevi privacy?" demandò lui guardandomi uscire dalla vasca.
"Fai in tempo a girarti" risposi maliziosamente e prendendo il mio accappatoio.
Si avvicinò lentamente a me, ancora scoperta, e mise le sue calde e soffici mani sul mio viso.
Si chinò delicatamente e mi baciò passionatamente.
Le mie mani avvolsero il suo collo.
Con calma pose le sue mani sui miei fianchi, alzandomi da terra. Le mie gambe nude finirono attorno al suo bacino.
I nostri baci diventarono sempre più veloci a causa dei nostri ormoni, le nostre lingue iniziarono ad intrecciarsi.
"Arriviamo in ritardo così" sussurrai.
"Farò in modo che non arriveremo in ritardo" rispose lui accennando un sorriso malizioso.
Si tolse la cintura velocemente e la scaraventò sul umido e bagnato pavimento del bagno.
Si tolse la maglia rapidamente e la gettò accanto alla cintura.
Lo mise dentro di me con estrema velocità e facilità.
Mi aggrappai al suo corpo con tutte le forze di cui ero capace e mi lasciai penetrare.
Il mio respiro si fece più affannato, il mio battito aumentava a dismisura.
Le nostre lingue andavano a ritmo con i nostri corpi uniti.
Il muro mi rinfrescava la schiena mentre lui continuava a spingere.
Anche lui iniziò ad ansimare e piano piano a gemere fino a quando arrivai al mio culmine orgasmando.
"Ahh.." esclamai senza respiro.
"Il mio nome" ordinò lui.
"Munson.." gemetti.
"Non sai il mio nome, farò in modo che tu te lo ricordi per sempre" affermò spingendo sempre più forte.
Il suo respiro diventava sempre più intenso quanto il mio.
Dopo aver raggiunto il mio climax iniziai a muovere, con movimenti circolari, il mio bacino sul suo causandogli più piacere.
"Il mio nome, veloce" mi obbligò.
"Eddie.." orgasmai.
Venì dentro di me appoggiando la sua testa sulla mia spalla, bagnata dai capelli, e ansimando al mio orecchio. Lentamente sciolsi le mie gambe e le riposi sul bagnato pavimento del bagno.
Prima di staccarsi del tutto da me, mi baciò più profondamente.
Si rimise la maglia e la cintura e mi aprì la porta che per nostra sfortuna non era del tutto chiusa.
"Ragazzi?" chiese Dustin.
"No, esci" ordinai imbarazzata.
Messo l'accappatoio, andai in camera a prendere un vestitino.
Era un abito leggero di color bordeaux. Non era aderente tranne nella parte superiore facendo notare le mie piccole curve sul petto. Misi le mie solite converse e uscì dalla porta principale mentre Eddie dalla finestra, per non farsi vedere da mia madre.
"Buona nottata" ridacchiò Dustin.
"Grazie.. anche a te" risposi evitando i suoi occhi.
Salutai mia madre con indifferenza e uscì per entrare nell'auto di Eddie.
"Eccoti mia regina" disse aprendomi la portiera con un inchino.
"Grazie mio re" risposi sorridendo.
"Allora, ora dobbiamo andare a prendere Chrissy a casa sua, la porto in casa mia, le do la roba, e poi devo farti vedere una cosa. Ok?" spiegò lui.
"Cosa devi farmi vedere.." chiesi curiosa.
"Vedrai" disse lui aumentandomi il mio desiderio di sapere.
Arrivammo a casa di Chrissy e...
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SPAZIO AUTORE:
Nel prossimo capitolo probabilmente avrete già capito cosa succederà.
Forse pubblico stanotte, oppure domani mattina.
Fatemi sapere le vostre opinioni :)
Baci stellari <3
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EUNOIA - Eddie Munson
FanfictionKarla, ragazza di 18 anni dotata di talenti segreti, viene trasferita a Hawkins, Indiana, dopo essere stata per lungo tempo in un luogo lontano dalla sua famiglia e dai suoi cari amici. Decide di iniziare una nuova vita, inseguito a un terribile acc...