"Henderson, obbligo o verità" chiese.
"Obbligo" risposi.
"Ti sfido a lasciarmi senza fiato" disse.
Lo raggiunsi sul divano e poggiai il mio corpo su di lui guardandolo profondamente.
"Sfida accettata" sussurai al suo orecchio.
Presi l'elastico per i capelli che tenevo sempre al polso e raccolsi la mia bionda chioma che poggiava prima sulle mie spalle mantenendo il contatto visivo con lui.
Lui era incantato dai lineamenti del mio collo che spuntavano leggermente facendo notare delicatamente le mie esili clavicole.
Mi alzai da lui e mi inginocchiai tra le sue gambe divaricate. Slacciai gentilmente la sua cintura nera e la lanciai sul suo caotico e disordinato pavimento.
Prima di tirare in giù la cerniera dei suoi pantaloni, lo guardai negli occhi chiedendo il permesso.
Lui si limitò ad annuire e ad osservarmi compiaciuto come se stesse aspettando questo momento da tanto tempo.
Gli abbassai cautamente la parte inferiore che stava indossando e iniziai a lusingarlo con il tatto della mia mano.
Successivamente mi avvicinai alla zona che si trovava in mezzo alle sue gambe chinando leggermente il capo.
Cominciai a usare a rilento la mia lingua sulla parte superiore della sua sporgenza stimolandolo con movimenti circolari sulla sua punta e scorrendo poi per tutta la lunghezza del suo membro.
Feci scivolare il pene in bocca poco per volta, stringendolo tra le labbra e stando attenta ai denti.
A questo punto mossi facendolo entrare e uscire dalla bocca, succhiandolo delicatamente.
Lui iniziò ad ansimare, la sua testa si pose velocemente dietro le spalle dall'eccitazione.
Alzai gli occhi per raggiungere il suo sguardo che si posò rapidamente sul mio.
L'intensità del suo respiro aumentava e cresceva spropositatamente.
"Ah.." mormorò lui con un tono debole e senza fiato.
Continuai a farlo andare dentro e fuori, arrivando fino alla fine della lunghezza rapidamente fino a quando decisi di alzarmi e sedermi su di lui nuovamente.
"Munson obbligo o verità" domandai osservando il suo viso.
"Verità" disse.
"Cosa vorresti che io facessi in questo momento" demandai.
"Voglio vedere i tuoi movimenti su di me come se fossi una pista da ballo" rispose ghignando.
Iniziai a stimolarlo ancora di più muovendo il mio bacino su di lui che stava ancora seduto sul divano.
Le sue mani finirono sulla mia schiena dove mi slacciò il reggiseno. Delicatamente mi tolse la t-shirt che portavo addosso e la lanciò sul confusionario pavimento del salotto.
Rimossi i pantaloni velocemente per poi sedermi nuovamente si di lui.
Lo baciai passionatamente facendo danzare le nostre lingue.
I suoi gelidi anelli percorrevano tutto il mio corpo, sciolto dall'euforia che si era creata nella stanza, e successivamente acchiapparono i miei soffici capelli per la coda facendomi muovere la testa.
Spostai verso destra le mie mutande e iniziai a stimolare me stessa dondolando sul suo caldo inguine.
In seguito misi il suo membro dentro di me, facendolo posare la sua testa dietro le spalle.
Mossi lentamente i fianchi avanti e indietro inarcando la schiena. Poggiai le mie mani sulle sue spalle per aver maggior appoggio. Cominciai pure ad andare su e giù sempre muovendomi di fronte a me.
"Ah" dissi senza fiato.
Lui posò il suo sguardo sul mio. Mise le sue mani sui miei fianchi per seguire al meglio i miei movimenti.
Aumentai la velocità inarcando velocemente la schiena ad ogni mio spostamento causandogli un fremore incontrollabile.
Stavo per raggiungere il mio climax quanto lui.
Faticai ancora per pochi minuti muovendomi più rapidamente. Eiaculò dentro di me e finalmente dopo aver raggiunto entrambi i nostri apici ci distendemmo sul divano, abbracciati.
"Obbligo o verità, Henderson" chiese mettendomi il braccio attorno alla schiena.
"Verità" risposi.
"Cosa provi per me" domandò mettendomi in difficoltà.
"Oh uhm-" balbettai diventando rossa.
"Mi piaci molto, credo di starmi innamorando di te" affermai dicendo la verità.
Mi baciò più poeticamente per poi staccarsi e guardarmi profondamente gli occhi azzurri che giacevano sul mio candido viso.
"Mi piaci molto anche tu" disse sorridendo leggermente.
Poggiai delicatamente la mia testa sul suo petto e mi addormentai tra le sue calde e rassicuranti braccia.
"Hey sei sveglia finalmente" disse lui.
"Buongiorno" ridacchiai.
"Dolcezza cosa vuoi per colazione?" chiese lui guardandomi.
"Non ho molta fame ma grazie" risposi sancora stordita.
Si avvicinò e mi diede un breve rapido sulla fronte.
"Sei bellissima" affermò.
Le mie pallide gote diventarono rosee in men che non si dica.
"Dai andiamo a scuola, non possiamo saltare così spesso" disse.
"Posso prima andare in bagno?" domandai cortesemente.
"Certo principessa, fai come se fosse casa tua" disse lui.
"Hai dei vestiti da prestarmi anche?" chiesi.
"Prendi dal mio armadio quello che ti piace di più" rispose.
Mi lavai i denti con il suo spazzolino e andai in camera sua per cercare un ricambio da indossare.
Presi tra le mani un paio di jeans larghi neri e una t-shirt viola che avevo trovato in fondo al cassetto.
Inossai il tutto e raggiunsi Eddie in salotto dove mi stava aspettando.
"No.." disse lui guardandomi.
"Cosa?" chiesi.
"Non è possibile che i miei vestiti stiano meglio su di te che su di me" affermò lui ridacchiando.
"Grazie" risposi sorridendo.
"Prima di lei M' Lady" disse lui aprendomi la porta.
Gli passai davanti e raggiunsi la sua macchina. Successivamente entrò in macchina dopo avermi aperto la portiera.
Accese la macchina e vi avviammo verso scuola.
"Non te l'ho detto ma è stato bello ieri sera" disse evitando i miei occhi.
"Ti è piaciuto o ti sono piaciuta" chiesi.
"Entrambi ma soprattutto tu" affermò ritornando a guardare i miei occhi.
"Bada alla strada Munson" dissi ridacchiando.
"La strada non è bella quanto te" sussurrò.
"Anche a me è piaciuto" dissi.
"Siamo arrivati, ci vediamo in mensa dolcezza" dichiarò dandomi un bacio sulla fronte, poi uno su entrambe le guance, sul naso e infine più passionatamente sulle mie labbra.
"A dopo svitato" affermai ridacchiando.
"Ci si vede principessa" finì.
Scesi dalla macchina e andai al mio armadietto dentro scuola incontrando Nance e Robin.
"RAGAZZE! Vi devo raccontare un sacco di cose!" esclamai dall'emozione di poter rivelare quello che è successo alle mie amiche.
"HO CHIESTO A VICKIE DI USCIRE E HA DETTO SI!!" urlò Robin dall'adrenalina.
"Oh mio dio sono felicissima per te!!" dissi io.
"E tu invece cosa ci racconti?" chiese Robin.
"Sono andata da Eddie e..." iniziai.
"E mi ha cavalcato da dio" disse qualcuno dietro di me.
Le mie guance diventarono rossissime per l'imbarazzo mentre Robin e Nance si limitarono a sgranare gli occhi.
"Munson ci saremmo visti a mensa perchè sei qui" chiesi imbarazzata.
"Volevo andare in classe ma ho sentito in lontananza delle urla in corridoio e ho notato che eri tu" spiegò lui.
"Mi puoi lasciare un momento DA SOLA con loro?" chiesi girandomi verso di lui.
"Ma certo, buone chiacchere signore" affermò lui allontanandosi.
"Oh. Mio. Dio." disse Robin scioccata.
"Davvero?" chiese Nance stupita.
"Vi ricordate che ieri in piscina abbiamo giocato ad obbligo o verità? Quando sono andata a casa, Munson mi ha chiamata e sono andata nel suo trailer. Gli ho raccontato com'era andata la giornata tra cui il gioco. Iniziammo a giocare ad obbligo o verità. E... Niente finimmo per stuzzicarci a vicenda e... avete capito dai" raccontai.
"Siete una cosa seria ora?" chiese Nance.
"Ci stiamo avvicinando di più a quello quindi credo di si" affermai nascondendomi dall'imbarazzo.
"Sono stra felice per te" disse Robin abbracciandomi orgogliosa.
"Grazie mille ragazze, avevo bisogno del vostro supporto. Nance andiamo al club del giornale insieme?" domandai mentre Robin si avviava verso la sua aula.
"Si certo, andiamo" rispose lei.
Le ore passarono velocemente, come sempre, e alle 12:00 dovetti andare a mangiare.
Mi sedetti al tavolo insieme a Dustin invece che con Nance, Robin e Steve.
Le due ragazze capirono subito il motivo e quindi non si arrabbiarono della mia scelta di stare qui.
Steve, invece, mi scrutava confuso.
"Dolcezza, come mai qui? Non sei con gli altri?" chiese confuso pure lui.
"Volevo stare con mio fratello" risposi.
"In verità prima mi hai detto ch-" lo interruppi io.
"Che dopo scuola dovevo andare da un'altra parte" continuai io guardando Eddie negli occhi.
"Ohh e dove vai?" domandò Eddie.
"In giro" risposi.
"Capito capito" aggiunse lui.
Dustin si limitò ad alzare gli occhi al soffitto.
Dopo scuola mi avviai verso l'uscita.
"Karla, oggi ti va di andare a pattinare?" chiese Robin dietro di me.
"Volentieri" risposi io.
"Dopo c'è pure una festa se ti va ma non voglio che tu venga per rovinarti" affermò lei.
"Sono pulita da un paio di giorni quindi credo che posso farcela" dissi io.
"Vieni con me in macchina, andiamo insieme" disse lei.
"Okok però aspetta un minuto devo fare una cosa" affermai io.
Andai diretta verso la macchina di Eddie aspettandolo. Appena arrivò, notò subito la mia piccola figura che giaceva davanti alla sua auto.
"Vuoi un passaggio bellezza?" chiese.
"No ma.. vieni a pattinare se ti va oggi" dissi io.
"Oggi vado a lavorare" disse lui.
"Lavori Munson?" demandai.
"Si, da un po' di tempo. Finisco tardi quindi non riesco. Scusami principessa, domani sono libero però" affermò lui.
"Okok, tranquillo. Io vado insieme a Robin. Ci vediamo domani" dissi sorridendo.
Però prima che io me ne andassi mi prese da dietro e mi abbracciò.
"A domani" sussurrò al mio orecchio.
Sorrisi.
Ritornai da Robin che in tutto questo osservò la scena dall'esterno.
"Oh mio dio" disse.
"Andiamo" risposi imbarazzata.
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SPAZIO AUTORE:
Come sempre spero che questo capitolo vi sia piaciuto.
Fatemi sapere cosa ne pensate :)
Baci stellari <3
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EUNOIA - Eddie Munson
FanfictionKarla, ragazza di 18 anni dotata di talenti segreti, viene trasferita a Hawkins, Indiana, dopo essere stata per lungo tempo in un luogo lontano dalla sua famiglia e dai suoi cari amici. Decide di iniziare una nuova vita, inseguito a un terribile acc...