1. Ecco come stanno le cose

2.3K 123 83
                                    

Parliamoci chiaro, io non sono nessuno per dare opinioni su uno come lui, non sono nemmeno degno di guardarlo...
Ma come si fa? Come si fa a non voltarsi quando passa???
Lee Minho è stato scritto da una mangaka, ne sono sempre più convinto.
Che si sia ispirato a Kou per quella pettinatura di capelli? Sembra uscito da Ao haru ride.
Che anche lui abbia visto questo shojo?

Mi scompigliai i capelli e tornai in me.

Sveglia Jisung, Lee Minho non guarda anime!
Che poi, se anche volesse non credo abbia il tempo materiale per farlo...
Lavoro part time, club di danza, club di musica...
Il club di musica...
Pensare che mi ci sono iscritto solo per lui e invece non riesco nemmeno a farmi salutare...
Ma effettivamente c'è un abisso che ci separa.
Minho è visto come il ragazzo perfetto mentre io... Beh, io non sono nemmeno visto.
L'unico amico che ho vive a kilometri di distanza da qui e per giunta non ci siamo nemmeno mai incontrati di persona. Aggiungiamo poi l'essere gay in una scuola maschile alla triste storia che è la mia vita liceale...
Ladies and gentlemen...: L'apoteosi del cliché dello studente timido e sfigato, eccomi qui, Han Jisung!
Magari con qualcuno di cui mi fido avrei anche il fegato di aprirmi un po'... Ma torniamo al punto di partenza, non ho amici e l'idea di uscire la sera per conoscere delle persone mi fa davvero venire l'orticaria.
Prima o poi cambierà, questa situazione cambierà.
Alla fine non ho nulla che non vada!

Mi osservai allo specchio dentro il mio armadietto e dopo aver fatto una faccia compiaciuta, sbuffai rassegnato.

Chi voglio prendere in giro?
Non avrò mai il coraggio di uscire dal mio guscio, figuriamoci di parlare a Minho.

Riempii il mio zaino con i libri da portare a casa e richiusi lo sportello avviandomi verso il cancello d'uscita.
Una volta a casa lasciai cadere la cartella, tolsi le scarpe con i piedi e svogliatamente mi trascinai in camera mia.
Abbassai le tapparelle e mi collegai su zoom.

È già online??

Misi le cuffie e avviai la chiamata.

"Ciao Ji!"
"Heilà Lix, che si dice?"

Felix mi raccontò della sua splendida giornata scolastica, dell'interrogazione di recupero che era andata più che bene e degli impegni che aveva per quella sera.

"E tu Ji?? Sei riuscito a salutare Minho??"
"Dopo tutto quello che mi hai raccontato questa frase è davvero ridicola, comunque non ancora... Ma ci sono andato vicino! Oggi mi è passato davanti e credo mi abbia guardato, almeno per mezzo secondo"

Lo sentii espirare e riuscii tranquillamente a immaginamerlo scuotere la testa con dissenso.

"Jisung... Sei proprio uno stupido"
"Tu sei stupido! Sei venissi a scuola con me capiresti quanto sia difficile anche solo posargli lo sguardo addosso"
"Mmmh ne dubito... Ma poi non siete anche nello stesso club di musica?"
"Sì beh, lui è di due anni più grande perciò per ora abbiamo poche attività insieme e solo teoriche per cui non dobbiamo nemmeno entrare in contatto"
"Sei davvero senza speranza"
"No io, ce la farò! Gira voce che si sia lasciato con la ragazza, è la mia occasione per salutarlo"
"Bene, questo è lo spirito giusto! Anche se non dovresti solo salutarlo ma-"
"Felix, non mi confesserò a uno ché al 100% etero!"
"Perché no!?"
"Perché frequento una scuola di solo testosterone e Lee Minho è il sogno se non di tutti noi, quasi!"

Stavolta ridacchiò e io notai in basso allo schermo che aveva cominciato a giocare a Overwatch.

"Stronzo avvii Over e non me lo dici?"
"Tanto lo sapevo che avresti visto la notifica. Muoviti a salire, facciamo qualche game"

*Il giorno seguente*

Anche oggi Han Jisung inizierà la sua giornata scolastica da solo, vagherà per i corridoi alla ricerca della visione celestiale di Lee Minho che- cazzo!

Stavo camminando per la strada verso scuola quando proprio Minho spuntò da un angolo in fondo alla via.
Mi portai una mano sul petto e feci un lungo respiro.

È un segno del destino.
Non posso sprecare quest'occasione!

Con le gambe che mi tremavano accelerai il passo per raggiungerlo.
Esattamente quando fui a circa un metro da lui, un ragazzo con un super sorriso stampato in volto gli corse incontro.
Mi nascosi più veloce della luce dietro la siepe del palazzo adiacente all'incrocio, le mani sulla bocca per soffocare anche il minimo rumore.

"... Volevi?"

Non riesco a sentire bene cosa si stiano dicendo, ma il più alto sembra leggermente confuso.

"Non credevo... Senza... Sicuro??"

Minho non gli rispose a parole, ma annuì.
Chissà che cosa- o merda, che sta facendo???

Il ragazzo si chinò su di lui, gli poggiò una mano sulla spalla, chiuse gli occhi e lo baciò.
Minho non soltanto ricambiò quel bacio, ma ne aumentò l'intensità, stringendogli, nella foga del momento, addirittura un fianco.
Strizzai gli occhi e cominciai a correre verso casa, sperando di ricevere una botta in testa durante il tragitto di ritorno dato che soltanto in questo modo avrei potuto dimenticare quella sensazione di delusione che aveva iniziato ad aggrovigliarmi lo stomaco.

The to do list ✓ // MINSUNGDove le storie prendono vita. Scoprilo ora