35. Più dolce dei tuoi pudding

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"Vedo che sei abituato a... Ad avere tutto... E subito..."
"Hai accettato tu di saltare scuola con me, non ti ho mica forzato"

Mi sorrise e poi aggiunse un'ultima frase prima di sdraiarsi sull'erba.

"Però sì, solitamente sì"

Incrociò le braccia dietro la testa e chiuse gli occhi.
Lo osservai ascoltando solo il rumore dell'arietta che ci soffiava contro.

Pochi minuti fa ho ricevuto la mia prima dichiarazione d'amore e per giunta dal ragazzo che mi piace.
E poi... Sono finito qui.
In un posto sconosciuto sull'erbetta ancora bagnata dalla pioggia di ieri sera.

Minho sollevò una palpebra per spiarmi e mi beccò in pieno.

"Puoi guardarmi quanto vuoi, non devi sentirti in imbarazzo"
"Minho mi vuoi dire perché mi hai portato qui???"
"Non ti piacciono i laghetti artificiali?"
"Mi piacciono i laghetti artificiali... Solo che..."

Alzò di scatto la schiena e dallo spavento indietreggiai con la mia.

"Jisung, hai paura di me?"
"Ma che dici Minho?"
"Quello che ho detto... Hai paura di me?"

Si avvicinò al mio viso e io rimasi immobile.

"No, non ho paura di te"

Ci guardammo per un tempo che mi parve infinito e poi mi stampò un bacio innocente sulla bocca.

"Minho!"
"Che c'è? Vuoi uscire con me oppure no?"

Ha questo modo di fare che mi lascia senza parole.
Ma non è il momento di ammutolirsi!

"Voglio uscire con te!"
"Bene! Ora che ne ho la certezza vieni qui"

Mi afferrò il polso e ricongiunse le nostre labbra, ma questa volta con desiderio, con voglia di approfondire.
Durante il bacio per evitare di cascargli addosso gli appoggiai la mano sul petto.

Il suo cuore batte velocissimo!
Forse addirittura più del mio!
Non credevo che Minho...

Avanzai con il viso verso il suo e intensificai i movimenti delle nostre bocche.
Ci baciammo per lunghi minuti, finché lui si staccò e mi sorrise dolcemente.

"Che..."

Mi schiarii la voce tossendo.

"Perché sorridi?"
"Sono contento, tutto qui"

Ero super in imbarazzo, ma appena mi coprii il viso con le mani e scossi la testa lui me le tolse scoprendo il mio rossore.
Mi baciò di nuovo.

"Adesso hai capito perché ultimamente ero così tanto fisico con te?"

Si sedette a gambe incrociate e mi fece sedere su di lui.

"Jisung tu mi piaci, tanto"

Non potei rispondergli che riattaccò le mie labbra.
Le sue mani agguantarono i miei fianchi provando a tenermi fermo, ero parecchio nervoso.
Non a causa sua, lui era perfetto.
Il ragazzo che ho voluto mi notasse non solo l'ha fatto, ma a quanto pare mi ricambia, ricambia ciò che provo.
È tanto per me da elaborare.
Arretrai di qualche centimetro e lui inclinò la testa guardandomi con un'espressione... Amara.

"Ho un deja vu"

Quelle parole, i suoi occhi cupi...
In questi ultimi mesi non ho fatto altro che autocommiserarmi.
Ho pensato solo a me stesso e al mio sentimento nonostante mi fossi accorto del suo cambio repentino di atteggiamento.
Anche poco fa... Mi ha domandato se avessi paura di lui...
Minho è davvero una persona trasparente e genuina.

Dopo tutti questi discorsi mentali fu come se il mio corpo si mosse da solo.
Gli sollevai il mento e lo baciai.
Fu un bacio liberatorio, da farfalle nello stomaco, una bomba di sensazioni l'una diversa dall'altra.
Mi infilò le dita tra i capelli sulla nuca e mi spinse verso di sé con i polpastrelli.
Anche quando le sue mani si intrufolarono sotto la mia maglietta, lo lasciai fare.
Chiusi gli occhi per godermi al meglio quel calore che iniziai a percepire perfino nelle vene.
Mi accarezzò la schiena e quando ritenne di averne toccato ogni centimetro, passò lentamente davanti.
Mi attirò a sé dal bottone dei pantaloni facendo aderire i miei ai suoi.
Sussultai appena avvertii il gonfiore sulla sua patta premere sempre più sulla mia.
Al mio ennesimo sospiro si fermò, all'improvviso, così riaprii gli occhi.
Minho era rosso in volto e col fiato già corto mi guardò mezzo ansimante.
È lontano anni luce da quanto accaduto quella sera a casa sua.
Ora ho capito perché mi ha portato qui, lontano dai trambusti e dalla frenesia della città.
Il Minho che ho davanti è indifeso, inerme.
Lo vedo che mi vuole, ma non per una volta, non perché sono uno che ritiene interessante.
Mi vuole perché... Sono io.

D'istinto lo strinsi al mio petto.

"Jisung...?"
"Shhh stiamo un po' così, non c'è fretta"

Nell'abbraccio si aggrappò alle mie spalle e poggiò la testa di lato.

"Ji il cuore ti batte fortissimo"
"Lo so"

Mi strinse più forte e mi baciò proprio alla fonte di quei battiti rumorosi.

"Anche il mio batte così"

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