24. Tragedia greca

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Ha pensato tutta la settimana a me.
Lee Minho ha pensato tutta la settimana a me.
Cioè... Al film da guardare con me, non proprio alla mia persona.
Però significa che ci tiene.
Chissà cosa direbbe se scoprisse che io sono mesi che penso a lui.

"Hai mai visto Gyo Tokyo fish Attack???"

Non l'ho visto, ma ho letto il manga... Tuttavia anche se l'avessi fatto avrei detto di no.
Non avrei la forza di deludere quel faccino contento.

Scossi la testa e lui batté le mani.

"Perfetto! Che fortuna, così risparmiamo tempo sulla scelta. Oh, un'altra domanda! Preferisci ordinare d'asporto o vuoi che passiamo al conbini???"
"Non saprei, per me è indifferente"
"Eddai così non mi aiuti"

Si fermò all'improvviso e tirò fuori una moneta dai pantaloni.

"Testa conbini croce asporto"

Lo osservai mentre la lanciò in aria.
Dopo un flip atterrò perfettamente sul dorso della sua mano.

"Qui vicino ce n'è uno molto abbordabile. Andiamo subito così poi non dobbiamo più uscire fino a domani"

Fino a domani?
Che sta dicendo?

"In che senso fino a domani?"

Senza nemmeno guardarmi in faccia mi disse che pensava mi sarei fermato a dormire da lui.

"Per questo ti avevo riferito di avere casa libera"

Mi sento morire.
Ho le guance che stanno andando a fuoco... Nemmeno in Fire Force sarebbero in grado di spegnerle!

"Forse sono stato troppo-"
"No no, va bene! È colpa mia che non avevo capito"

Sorrise e senza accorgermene... Ecco il minimarket.

"Quindi... Ti va di mangiare ramyeon?"

Ok, rettifico.
ADESSO HO LE GUANCE IN FIAMME.

Minho, che sapeva esattamente cosa volesse significare quella frase, mi fece l'occhiolino e dopo un veloce infarto, ci dirigemmo al reparto ramyeon istantanei.
Prese in mano quello nero con le fiamme disegnate sul coperchio.
Giusto per stare in tema.

"Io lo voglio piccante. A te piacciono le cose piccanti, Jisung?"

Dai è voluto. È palesemente voluto!

"Certo"

Gli risposi, e rubandogli quello che stava reggendo me ne andai in cassa.
Flirtare con Minho... Non avrei mai creduto di poterlo fare!
Mi raggiunse e poggiò il suo sul nastro trasportatore.

"Sono 8.000 won"
"Faccio io"
"No Minho, già mi ospiti"
"Appunto perché sei mio ospite pago io"

Tirò fuori i soldi e prima che fossi in grado di ribattere, la commessa ci diede lo scontrino.

"E ora che abbiamo anche la cena, andiamo a casa Lee"

Non sai da quanto volessi entrarci.

Dopo qualche minuto giungemmo davanti a un complesso di appartamenti.

"Io sono al 256"

Mi fece strada e finalmente entrammo.

"Ti faccio fare un breve tour"

Disse dopo aver sistemato sul tavolo della cucina il sacchetto con la nostra cena.

Il salotto di Lee Minho.
Il bagno di Lee Minho.
Ed infine lei... La camera di Lee Minho.

"E qui è dove staremo stasera"

Esclamò indicando il suo letto.
Mi sento male.

"Ora andiamo di là, che ne dice di giocare alla switch intanto che aspettiamo l'ora di cena?"

Annuì ed entrambi ci sedemmo sul divano.
Mandai un messaggio a mia madre avvisandola che a quanto pare avrei trascorso la notte qui e lei mi rispose in un lampo.

Mamma:
😍😍😍 Fate i bravi 😘
18:37

Rimisi il cellulare in tasca e lui mi passò il controller.
Giocammo a Mario Kart fino alle 20:30, cenammo al volo e verso le 22 cambiammo stanza.
È il momento.

"Togliti pure le scarpe e mettiti comodo, vado un secondo in bagno"

Appena uscì dalla camera, mi lasciai andare ad un urlo interno.

Che cazzo sta succedendo!? Con quale demone ho stretto un patto per avere tutto questo!?

Mi tolsi le scarpe e annusai i calzini.
Profumano come una rosa.
È proprio tutto perfetto.

Mi sedetti a bordo del materasso e fingendo una calma inesistente lo aspettai.

"Che stai facendo lì imbalsamato? Ti avevo detto di metterti comodo"

Rise lui e poi si voltò verso il PC, lo collego alla TV ed entrò su Netflix.

"Spegni la luce per favore"

Mi disse, salendo poi dai piedi del letto verso il cuscino.
Io mi allungai e feci come mi aveva chiesto, poi, iniziò il film.
Inizialmente restai immobile, timoroso anche solo di sfiorarlo.
Piano piano l'ansia iniziò a svanire, ma quando ci fu una scena davvero disgustosa, con gli occhi serrati mi girai di botto verso di lui ritrovandomi a un palmo dal suo viso.

"Oh scusa io-"

Mi baciò.
Minho si buttò letteralmente su di me.
Le nostre bocche si mossero insieme l'una sull'altra.
Per intensificare il bacio, mi bloccò con le braccia appoggiando le mani sulla testiera del letto.
A un certo punto si staccò e curioso del motivo riaprii gli occhi.
Il rumore che sentii non mi piacque per niente.
Misi una mano sulla sua impedendogli di togliere il preservativo dalla carta.

"Che c'è?"
"M-Minho io non..."

Riattaccò la mia bocca e mi lasciai baciare.

"Credevo volessi divertirti con me, Jisung"

A quelle parole, come una calamita che incontra lo stesso polo mi allontanai.
Lui mi osservarò incredulo.

"Tutto bene? Che ti prende???"
"Prima... Quando sei andato in bagno era per..."
"Prendere il preservativo certo! A me non interessa di solito, ma credevo che così saresti stato più sicuro"

Aveva calcolato tutto.
Sono un coglione.
Mi vennero le lacrime agli occhi.
Le ricacciai indietro e mi alzai in silenzio.

"Dove vai??"
"Torno a casa"
"Perché mai!? Stava andando tutto bene! Ho fatto qualcosa di sbagliato?"

Mi morsi il labbro inferiore per non scoppiare a piangere.

"N-no"
"E allora vieni qui! Ti ho messo gli occhi addosso da quando ho capito che tu fossi diverso dagli altri. Ho pensato Hey, che ragazzo interessante questo Jisung... Non mi dispiacerebbe andarci a letto"

Questo è troppo.

Mi voltai e in due passi mi ritrovai di nuovo davanti a lui.
Sorridente mi afferrò per i fianchi.

"Così mi piac-"

Non avevo mai dato uno schiaffo a nessuno, ma il rumore che ne derivò mi diede soddisfazione, almeno un minimo.
Senza ripensamenti me ne andai da casa sua.

Jisung:
Mamma ti mando l'indirizzo, vienimi a prendere subito ti prego
23:10

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