Anchor ⚓️ 2 // with Harry Styles

Capitolo 39

Quando entrai in macchina, avevo la vista appannata dalla rabbia.
Accesi il motore e iniziai a guidare. Non lo avvisai del mio arrivo, avrebbe potuto fermarmi in qualche modo.
Dopo circa mezz'ora ero davanti all'abitazione di Taylor.
I fotografi erano una decina, e tutti accalcati ai lati del suo cancello.
Quando spensi il motore, tutti si girarono curiosi per vedere chi fosse.
-Kate! Kate!- iniziarono a gridare correndo verso di me.
Scesi dall'auto -Questa notte avrete un vero scoop- gli dissi io- vi consiglio di rimanere qui fuori.
Tutti mi guardarono sbigottiti.
Suonai al campanello di casa. Un uomo della sicurezza si affacciò dalla finestra per vedere chi fosse.
-Scusi signorina ma le devo chiedere di andarsene.
-Non credo proprio. Il mio ragazzo si trova in questa casa! Mi apra.

I fotografi iniziarono a farmi domande a raffica. Poco dopo , qualcuno apri la porta.
Quando entrai mi ritrovai Taylor di fronte.
-Spostati, devo risolvere questa situazione. Sei proprio una ragazzina...- mi disse lei sottovoce.
-Evidentemente non accetti che tra di voi è finita. Noi stiamo per sposarci, che tu lo voglia o no!
Lo disse ad alta voce, in modo tale che tutti potevano sentirla.
Tutti iniziarono a scattare foto, mentre lei mi sbatteva la porta in faccia.
Non ero più in me.
-Questa è tutta una farsa!- iniziai ad urlare senza controllo.
Entrai in macchina sbattendo la portiera, ero arrivata al limite. Stavo per crollare.
Harry dov'era?

Quando tornai a casa mi resi conto che tutto ciò che era appena successo, lo sapevano tutti.
Il mio telefono stava per esplodere dalle centinaia di notifiche e messaggi che stavano arrivando.
Su Twitter ero diventata una tendenza mondiale. Non riuscivo più a controllarmi, sentivo il pavimento crollarmi sotto ai piedi.
Così presi una bottiglia di vodka dalla credenza, e me la scolai piano piano.

Alle prime luci dell'alba mi svegliai, accecata dal sole che entrava dalla finestra. Ero sdraiata sul pavimento del salone, con in mano una bottiglia quasi vuota.
Mi spaventai, per quanto avevo bevuto. Non era da me.
Il telefono cominciò a squillare, e mi portai una mano sulla fronte, come se potesse alleviare il mal di testa lancinante.
Non avevo registrato quel numero di telefono, ma risposi lo stesso.
'Chi sei?' risposi io ancora ubriaca
'Sono Joseph, dobbiamo parlare. Questo pomeriggio verrai nel mio studio.'
Gli riattaccai.
Probabilmente ci sarei anche andata, ma per prenderlo a calci.

Harry era completamente sparito.

Durante il corso della giornata, mi stavo riprendendo. Spensi tutto. La TV, il computer e anche il mio telefono. Ogni cosa pullulava di video e foto che mi riguardavano.
Avevo messo in dubbio l'operato di infinite persone che lavoravano per Harry e per 'quella'.

Il pomeriggio, mi presentai nell'ufficio di Joseph. Ma, come avrei dovuto aspettarmi, c'erano anche Harry con Taylor.
-Kate, siediti.- mi ordinò J appena entrai nella stanza.
Con aria furiosa mi sedetti, senza staccare lo sguardo da Harry.
-Ti rendi conto di quello che hai fatto?
-Ho difeso la MIA relazione, e sai che ti dico? Lo rifarei all'infinito.- gli dissi sputando rabbia e veleno. Ero satura di tutta quella falsità che mi circondava.
-Non voglio più vederti Kate. Da oggi dovrai rispettare una distanza stabilita con Harry!
-Cosa? Io chiamo la polizia... Non puoi farmi questo! Harry, non dici nulla?!- lo implorai con lo sguardo, ma non ottenni nulla.
-Kate, io non posso farci niente. Si tratta di mantenere le distanze ancora per qualche mese...
-Non posso credere che lo stai dicendo per davvero.
-Vieni un attimo fuori.- mi disse Harry.
Lo seguii fuori dalla stanza.
-Kate, questa cosa non finirà mai se ti comporti così. È rischioso il tuo comportamento.
-Per quale motivo?
-Io sono, a tutti gli effetti, obbligato a far finta di stare con lei. Ci sono persone che hanno investito milioni... Mi verranno a cercare, anzi, ti verranno a cercare. Se non smetterai di comportarti così! Potresti essere in pericolo.
-Me ne torno a casa, fai come ti pare!

Lo lasciai li. Questa volta, fu lui a guardarmi andare via.