Capitolo 7

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Harry non tornò a casa prima dell'alba.
La telefonata che ricevetti da parte di Dylan, lo aveva stravolto. Non voleva più saperne di lui, dopo tutto quello che era stato.
Aveva voltato pagina, così come avevo fatto anche io.
Provai a chiamarlo più volte durante la notte, ma non rispose mai.

Erano le sei di mattina, avevo appena preso sonno. Qualcuno sbattè violentemente la porta di casa.
-Harry, sei te?- gridai io dalla camera
-Sì, torna a dormire!- mi rispose lui cupo. Non era il solito Harry.
Mi alzai dal letto, per andare a parlare con lui.
-Kate per favore, non voglio parlare in questo momento. Non vedi che sono fuori di me?-
Io non risposi. Sapevo che qualunque cosa avessi detto o fatto, sarebbe stato peggio.
Lo lasciai sdraiato sul divano, mentre io tornavo in camera aspettando il momento in cui si sarebbe calmato.

Si addormentò. Lo osservavo dalla porta del salone, mentre dormiva come un angelo sul divano.
Era bellissimo. Tutta la rabbia che aveva provato fino a poco prima, era scomparsa.
Andai in cucina per preparare qualcosa da mangiare, e il mio telefono squillò.
Era Niall.
"Ehi Kate, volevo sapere se Harry è tornato a casa... Sai, era un po' su di giri stanotte."
"Si...è qui che dorme. Cosa ha fatto?" gli chiesi io preoccupata
"Beh ha bevuto un po' troppo. Farfugliava qualcosa del tipo 'Voglio uccidere quel bastardo' e credo si riferisse a Dylan. Avete parlato di quello che è successo alla premier?"
"Non ancora... E credo che sarà molto peggio quando lo saprà!"
Qualcuno alle mie spalle mi toccò la schiena, facendomi sobbalzare
-Cosa devi dirmi?- era Harry.
Riattaccai velocemente il telefono.
-Come ti senti?- gli chiesi io preoccupata per il suo stato
-Sto bene. Devi dirmi qualcosa? Con chi parlavi?- era molto sospettoso
-Con Niall, voleva sapere se eri tornato a casa. Sediamoci, ti racconterò cosa è successo e perché ho chiamato Dylan ieri.

-Mi stai dicendo che quel bastardo è venuto a cercarti?! Io lo prendo e...- si alzò in piedi, iniziando a camminare furiosamente
-Harry! Guardami... Gli ho detto chiaramente che non era benvoluto! Ma ho voluto chiamarlo lo stesso, non mi è piaciuta la violenza che è stata usata da Karl per allontanarlo!- Harry sembrava non capire.
La discussione durò per molto, così decisi di lasciarlo un po da solo.
Ero nervosa, e lui più di me. Stare vicini non era la cosa migliore.

Non passò molto, prima che venne a bussare in camera.
-Allora...ti sei calmato?- gli dissi quando aprì la porta
-Ho fatto un casino, mi dispiace Kate. Posso sdraiarmi accanto a te?- era dispiaciuto
-Si...- gli dissi io, e lui si sdraiò accanto a me.
Era così strano il suo carattere. Era in grado di cambiare umore in un momento, ma senza mai dimenticare cosa era successo.
-Ho capito che deve essere ignorato, da entrambi. Non ha senso prendersela così tanto...- disse lui, riferendosi a Dylan
-Questo volevo farti capire. Credi davvero che gli lascerei rovinare tutto? Per me sei la cosa più importante Harry...-
-A volte penso che se hai provato qualcosa per lui, è perché forse in qualcosa è migliore di me.
Ho paura che possa conquistarti ancora...- disse abbassando lo sguardo
-Nessuno mi ha mai conquistata, a parte te.- gli dissi io sorridendogli.
Lui mi baciò, come simbolo di pace.

-Come mai Niall sapeva tutto?- mi chiese curioso
-Perché era seduto accanto a me quando è arrivato...- non nominai il suo nome.
Harry mi fece l'occhiolino.
-Mancano davvero pochi giorni, e poi finalmente Londra! Sarà magnifico suonare di nuovo a casa... Ah, quasi dimenticavo! Ieri sera, Ed ci ha dedicato una canzone durante un suo concerto. Direi proprio che è stata scritta per noi!- era felice come un bambino
-Davvero? Quando torneremo a Londra voglio andare ad un suo concerto, così l'ascolteremo dal vivo. Cantamene un pezzo...- gli chiesi io.
Lui dolcissimo iniziò ad intonarla.
Harry era la reincarnazione di un angelo. La perfezione vivente, che metteva i brividi solo a guardarla.

Anchor ⚓️ 2 // with Harry Styles Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora