Capitolo 40

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Ovunque, ero definita una pazza.
Le persone non credevano a me, ma alla relazione fra Harry e Taylor. Dopo tutto quello che c'era stato fra di noi, non mi capacitavo di come potesse essere successo tutto quello...
Il tempo stava passando in fretta, e ad un tratto mancava davvero poco alla mia partenza.

Quella mattina fuori in giardino, vidi Emma portare a spasso il suo cane.
-Ehi!- gridai io per farmi vedere
-Kate, ciao!- mi rispose lei simpatica- ci andiamo a prendere un caffè?
-D'accordo. Vado a prendere la borsa!
La raggiunsi in fretta, avevo voglia di parlarle.
-Allora, che mi racconti di bello? Louis? Non lo vedo mai da queste parti!- gli chiesi io, mentre passeggiavamo verso il bar vicino casa
-Beh, tutto bene... È sempre impegnato! Ci vediamo poco.
-Ah, ti capisco molto bene.-era difficile farla parlare -Come hai conosciuto Louis?
-Me lo hanno presentato...-svagò lei
-Ho sempre pensato che Louis fosse gay!- dissi io ed Emma deglutì rumorosamente
-È evidente che non stiamo insieme?- mi disse lei ad un tratto. La guardai perplessa. Aveva davvero ceduto così in fretta?
-Quindi, è vero?
-La sua agenzia ci ha fatto conoscere. Abbiamo una 'relazione'...insomma, per un po' dobbiamo far finta di stare insieme. Non so se Louis sia gay... Non siamo mai stati insieme in quel senso... Lui è sempre così freddo e scostante. Probabilmente ha qualcun'altra.
-A te questo sta bene?
-Mi pagano. Grazie a questa opportunità, posso finalmente avere i soldi per il college! A volte però, sento di prendermi in giro da sola.

La capivo così bene. Io non mi ero mai trovata in quella situazione, ma dalla parte opposta. Mi dispiaceva molto per lei, era una ragazza semplice.
-Ti hanno dato una 'parte' così come hanno fatto con Taylor. Il fatto è che con lei è diverso...
-Tu ed Harry state insieme. Mi dispiace per te Kate, davvero. Il mio contratto dura un anno, dopodiché me ne tornerò a Parigi da mia madre. Così potrò iniziare a studiare per bene li.
Le sorrisi, perché ad un tratto capii che non c'era cattiveria in quello che stava facendo.
-Harry è stato costretto Kate. Io c'ero quel giorno...
Aveva gli occhi lucidi mentre firmava quel foglio. Queste cose non dovresti neanche saperle! Da me poi...
-Tranquilla, rimarrà fra noi.

Quando tornai a casa, una sfilza di fotografi erano appostati davanti al mio cortile.
Corsi dritta verso il portone di casa, senza mai fermarmi.
Una volta dentro, posai tutte le cose a terra e andai dritta a farmi una doccia calda.

Quando uscii dalla doccia, avvertii il telefono squillare. Non feci in tempo a rispondere
'chiamata persa da numero sconosciuto'.
Tornai in bagno, ma il telefono ricominciò a squillare.
'Pronto?'
'Kate, sono io.' era la voce di Harry 'Il mio telefono ha il tuo numero bloccato, non posso più usarlo con te! Mi raggiungi al parco più tardi? Devo parlarti.'
'D'accordo.' gli dissi io fredda.

Il parco, era il nostro solito. Quello dove eravamo usciti i primi giorni della nostra conoscenza, ormai quasi tre anni prima.
Lui era li con Karl, che lo aspettava dentro la sua auto nera, parcheggiato all'entrata del parco.
Lo riconobbi dai suoi capelli ricci. Era seduto su una panchina.
Fortunatamente, quel parco non era frequentato e nessuno ci aveva mai visti li.
Quando fui dietro di lui, gli toccai la spalla. Lui scattò subito- Kate! Mi hai fatto prendere un colpo!
-Sei agitato? Cosa c'è che non va?
-Siediti devo parlarti...
Era visibilmente preoccupato, e questo non mi faceva stare tranquilla.
-Vogliono a tutti i costi allontanarti da me, anche con vie non proprio pacifiche... Questo mi preoccupa tantissimo, ho paura per te. Torna a Los Angeles il prima possibile, per favore...
-Io...Io...- iniziai a piangere
-Kate, per favore. Almeno per qualche settimana! Aspettiamo che la situazione si calmi...
-D'accordo. Domani partirò allora.

Anchor ⚓️ 2 // with Harry Styles Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora