Capitolo 31

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Steph dovette tornare a Londra per problemi in famiglia, ma niente di grave. Così la accompagnai all'aeroporto. Stare con lei per qualche giorno mi aveva aiutata moltissimo.
Non credevo che sarebbe stato così facile non pensarci.
Nei miei sogni però, continuavo a vedere i suoi occhi verdi. Quando mi svegliavo, e mi accorgevo che era solo un sogno, una lacrima scendeva sempre senza preavviso.

Quel venerdì arrivò.
Avevo appuntamento con Dylan nell'hotel di fronte a casa sua.
Con uno zaino sulle spalle, ero pronta.
Volevo far visita alla tomba dove era sepolto mio padre, e conoscere il luogo in cui era nato Dylan, a New York.
Ma qualcosa andò storto.
Sentii una strana sensazione, non appena vidi Karl di fronte al portone della hall.
Il sangue iniziò a ribollirmi dentro, come se avessi la dinamite in corpo.
Con uno scatto veloce agitò la mano per salutarmi, e invitarmi a seguirlo.
-Cosa... Lui è qui?- gli dissi io con la gola secca
-Vuole parlarti. Seguimi.
Lo seguii senza chiedergli nulla.
Pensai a mille cose, vidi mille immagini passarmi davanti agli occhi.
Non avevo la più pallida idea del motivo che lo aveva spinto ad essere lì. Come faceva a sapere che sarei andata in quel posto?
Mentre da lontano riuscivo a vedere i suoi capelli ricci, qualcuno alle mie spalle mi chiamò.
Era Dylan.
-Kate! - mi raggiunse a passo felpato -che ci fa lui qui?
-Non lo so.
-Vuoi davvero saperlo?- mi chiese lui, tenendomi per la spalla
-Aspettami qui Dylan...
-Okay. Ma solo perché me lo stai chiedendo! Se hai bisogno di me, basta che alzi lo sguardo...arrivo subito.
Accennai ad un sorriso, poi continuai a camminare verso di lui.
Karl, stava tenendo d'occhio la situazione. Aveva paura che qualcosa tra i due potesse scattare da un momento all'altro.

Arrivata di fianco a lui, si voltò.
Erano mesi che non lo vedevo, e l'ultima volta non era stata bella.
Mi guardò con gli occhi di una persona ormai distante, come se non ci fosse mai stato nulla tra di noi.
-Ciao Kate- rimasi impassibile di fronte al suo sguardo, ero di pietra- mi dispiace essere piombato così all'improvviso nella tua vita.
Non sbattei neanche le palpebre.
-Okay, vado dritto al punto- si voltò verso Dylan- perché lui è qui?
-Perché tu sei qui, Harry?- parlai con una decisione mai avuta prima di allora
-Se quello deve stare li a guardarci, tanto vale che viene a sentire.
-Cosa significa questo comportamento?
-Dylan, vieni qui per favore!
Dylan con la faccia incazzata si mise accanto a me, mentre mi stringeva il braccio con la sua mano.
-Wow, siete diventati così intimi...
Harry era diventato terribilmente stronzo. Un'altra persona.
-Lo faccio solo per lei- sputò Dylan rabbioso
-Patetico.- replicò Harry- veniamo al dunque. Se sono qui oggi è perché volevo avvertirti in prima persona... Insomma, è giusto che tu lo sappia da me.
Un conato di vomito iniziò a salirmi dallo stomaco. Avevo già capito tutto.
-Io e Taylor ci sposiamo.
Il conato di vomito diventò reale.
Dylan mi tenne la fronte, mentre sentivo di svenire da un momento all'altro.
-Kate, andiamocene.

Anchor ⚓️ 2 // with Harry Styles Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora