Capitolo trentaquattro

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ma porca troia!

Ledi: ok

incomincio a scrivere e dopo aver finito, Martina inizia a leggere

Martina: allora, come nome ho messo Gabriele
Riccardo: Giacomo
Ledi: Gianluca

Martina e Riccardo mi guardano male ma io gli rispondo a tono

Ledi: mbè? cos'avete da guardare!? è un nome
Martina: ma cos'ho detto?
Ledi: bho mi avete guardato male appena ho detto Gianluca
Riccardo: tu hai sempre per la testa quel minchione, nonostante tutto non lo hai ancora dimenticato

no, questo non lo tollero! sta esagerando; dentro di me si scatena il nervoso quindi gli urlo addosso

Ledi: coooosa?

mi alzo in piedi e lo guardo arrabbiata

Riccardo: si, nonostante ti abbia fatto soffrire, te sei ancora li che lo pensi
Ledi: cretino! se non sai le cose non parlare

si alza mettendosi faccia a faccia con me

Riccardo: peccato che mi hai rotto i coglioni per 5 mesi scrivendomi messaggi deprimenti
Ledi: scusa se ti ho rotto i coglioni ma credevo ti facesse piacere consolarmi visto che mi sei stato sempre vicino
Riccardo: si, ti ho aiutata e ascoltata per 5 mesi, mi avevi detto che grazie a me eri riuscita a riprenderti e ora che fai? lo pensi ancora! ma vaffanculo! sei solo un'illusa, lui non si metterà mai con te, ti ha presa solo in giro quel testa di cazzo
Ledi: ma come ti permetti! non parlare male di chi non è presente

mi tira una spinta leggera e se ne va via

Martina: Richi aspetta!

si alza e lo rincorre, tiro un calcio alla penna ma scivolo a terra picchiando il ginocchio contro il pavimento. Rimango ferma ma scoppio a piangere, uno per quello che mi ha detto Riccardo e due per il dolore che sto provando al ginocchio. Passano un po di minuti e vedo tornare Martina

Martina: Ledi!

la guardo

Martina: ma tu hai pianto

si siede accanto a me, nel frattempo mi massaggio il ginocchio

Martina: cos'hai fatto al ginocchio?
Ledi: sono caduta
Martina: ma come hai fatto?
Ledi: ho tirato un calcio alla penna che era sul pavimento e sono scivolata
Martina: cavolo, aspetta che ti faccio dare del ghiaccio da mia zia
Ledi: no, non serve! tanto non mi fa male più
Martina: ma ti diventerà gonfio se non ci metti il ghiaccio
Ledi: no, davvero! non ho bisogno di aiuto
Martina: ok
Ledi: Richi?
Martina: è incazzato, ho provato a parlarci ma ha voluto rimanere solo
Ledi: non so cosa mi è preso ma è stato fastidioso sentirmi dire che penso ancora a Gianluca, dopotutto non esiste solo lui con quel nome, quindi che male c'è se l'ho scritto?
Martina: il fatto è che tu l'hai scritto perché pensavi a lui, non me lo negare perché ti conosco più delle mie tasche

sospiro e guardo il pavimento

Martina: ho ragione?
Ledi: si, hai ragione! io non ho ancora dimenticato, lo amo, lo amo tantissimo, le mie giornate sono vuote senza lui!
Riccardo: lo vedi che pensi ancora a lui? avevo ragione! te sei solo brava a negare, sei una falsa

mi giro e incontro il suo sguardo pieno di rabbia

Martina: vi lascio soli
Ledi: dove vai, stai qui!

non mi da retta e ci lascia soli chiudendoci in camera a chiave

Ledi: Martina no!

vado vicino alla porta cercando di aprirla

Martina: non aprirò finché non vi sarete chiariti ok?

continua nel prossimo capitolo

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