CAPITOLO 6

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I was in your sights
You got me alone
You found me
Taylor Swift – I Knew You Were Trouble

Kristen prima

28 settembre 2018

Mi giro e mi rigiro nel letto da circa un'ora. Il sole sta cominciando a sorgere e la mia sveglia sta per suonare inutilmente. Ormai vigile e irritata, decido di alzarmi definitivamente. Andrò prima in facoltà e magari farò colazione nella prima caffetteria che troverò aperta nelle vicinanze.

L'autunno è arrivato e il cielo grigio, tipico di Londra, oggi non sembra poi così scuro. Amo questa stagione, è la mia preferita per i suoi colori, per le sue feste, per gli odori e per la pioggia. Anche se alla capitale inglese non serve l'autunno per essere uggiosa e scura.

Abituata al clima di Brighton, leggermente mitigato dalla presenza del mare, le temperature londinesi non sono esattamente le stesse. Infatti, non appena metto un piede fuori casa, vengo colpita dal freddo pungente mattutino che mi fa lacrimare gli occhi.

Comincio a camminare verso la fermata dell'autobus con le cuffie nelle orecchie e la mia playlist del "buongiorno" piena di canzoni energiche che mi danno la carica per cominciare la giornata.

Ho sempre avuto una fissazione strana per la musica.

Tendo ad associare le canzoni a periodi della mia vita, a periodi belli e brutti, ho diverse playlist per diversi momenti della giornata, per ogni cosa che faccio.

Diciamo che la musica è una costante che non deve mai mancare nella mia quotidianità.

Quando salgo sul pullman, apro Instagram per occupare un po' il tempo.

Noto subito una foto postata da Drew. Ci sono lui e quel ragazzo che ho conosciuto il primo giorno, Damian. Quello strano ragazzo, un po' troppo sfacciato che mi ha chiamata Kris. Non capisco perché ma ho pensato a lui più del dovuto, nonostante l'abbia visto, sì e no, cinque minuti. Troppo curiosa, decido di aprire il suo profilo. È un tipo un po' particolare per il suo stile, ma oggettivamente è proprio bello. Gioca molto con il colore dei suoi occhi: uno strano marrone tendete al verde. Ha un bel fisico non troppo palestrato, ma neanche asciutto.

Scopro che ha un tatuaggio sul braccio destro: un sole ed una luna che si fondono. È fatto molto bene e vorrei tanto saperne il significato.

Nel tentativo di scorgere qualche particolare, allargando la foto, mi scappa il 'mi piace'.

Dannazione! La notifica sarà già apparsa sul suo schermo ma guardando l'orario mi tranquillizzo. Sono solo le 7:30 magari starà ancora dormendo. Se lo tolgo subito non se ne accorgerà.

Quando sto per farlo, però, lui comincia a seguirmi. Mi stampo una manata sulla fronte. Metto il telefono in tasca con la vana supposizione di cancellare quello che ho appena combinato.

Una volta scesa dall'autobus mi dirigo da Costa. La caffetteria non è molto affollata e avendo ancora a disposizione un paio d'ore decido di sedermi ad un tavolino vicino alla finestra. Ordino un cappuccino large ed un muffin al cioccolato e poi mi metto a leggere.

Porto sempre un libro con me, per avere sempre qualcosa da fare in caso di emergenza. È un'abitudine che ho preso da mia madre, anche lei, appassionata di lettura come me.

Totalmente immersa nella storia d'amore impossibile che sto leggendo, non mi accorgo della figura che è comparsa al mio fianco, fino a quando non mi chiude il libro con un dito.

Riconosco quell'anello anche se l'ho visto solo una volta. Quando alzo lo sguardo, Damian è davanti a me.

«Buongiorno Kris», mi saluta con un largo sorriso.

«Buongiorno», balbetto. Dio solo sa quanto vorrei sprofondare in questo momento. Non voglio che mi chiami in quel modo, ma so che dicendoglielo non farò che fomentare la sua voglia di utilizzarlo. Così taccio e cerco di non rabbrividire ogni volta che lo usa.

«Posso farti compagnia?»

No, vai via! Vorrei urlargli contro, ma invece annuisco e lui si siede difronte a me. Sento le guance rosse per l'imbarazzo. Le probabilità che avevo di incontrarlo erano una su un milione. Poi proprio oggi a pochi minuti di distanza dal piccolo incidente social.

«Come mai già in giro?» mi chiede con uno strano ghigno.

«Non ho dormito molto bene stanotte», non riesco a guardarlo in faccia. Mi mette in soggezione come pochi. Ho imparato a guardare i miei interlocutori negli occhi per fargli credere che io sia una persona sicura, anche se non lo sono affatto. Con Damian, però, non riesco a fingere e la sua sola presenza mi riempie di insicurezze. Mi domando come sia possibile una reazione del genere davanti ad un ragazzo sconosciuto.

«Qualche pensiero di troppo?»

«Forse sì...»

Sento i suoi occhi scrutare ogni parte di me, come se volesse leggere dietro le mie parole. Non potrebbe capire i miei problemi con la notte e con l'insonnia neanche se glielo spiegassi un centinaio di volte.

Lo vedo sfilarsi la giacca e alzarsi le maniche già corte fin sopra le spalle, scoprendo il suo tatuaggio. L'ha fatto di proposito, ne sono sicura. Lo guardo per qualche istante ma distolgo immediatamente l'attenzione quando lui se ne accorge.

«Vuoi vederlo meglio o ti è bastata la foto?»

Il mio sguardo scatta nuovamente su di lui. Mi fa un sorrisetto beffardo che detesto davvero, ma non mi lascerò sopraffare da questo sbruffone.

«Devo dire che tu non aspettavi altro che una mia mossa a quanto pare?»

Vacilla per qualche secondo. Non si aspettava una controbattuta. Ma poi scoppia a ridere con gusto e risponde: «Sei un bel tipetto Kris.»

Quel maledetto nomignolo stupido. Non mi piace affatto.

Ha un suono diverso pronunciato da lui, questo è certo. Damian non nasconde nessun tipo di pretesa dietro quel soprannome. Sembra utilizzarlo come se fosse fatto per uscire dalle sue labbra, come se fosse la cosa più naturale del mondo. Per quanto lo sembri, per me non è così.

«I miei amici mi chiamano Kri», cerco di mantenere la calma, non dando a vedere quanto realmente mi dia fastidio.

«Io non sono tuo amico, Kris.»

È ufficiale non lo sopporto neanche un po'. Non mi piace il suo atteggiamento, il suo carattere spocchioso, il suo sorrisetto impertinente, non mi piace lui. È un problema in più che non ho la ben che minima intenzione di aggiungere alla mia lunga lista.

«Sei davvero indisponente, Damian Evans», incrocio le braccia al petto e mi poggio allo schienale della sedia.

«Mi hanno detto cose peggiori, ma non posso comunque darti torto.»

Poggia i gomiti sul tavolo e dopo aver intrecciato le mani ci poggia il mento. Mi guarda in silenzio ed io mi sento avvampare. I suoi occhi sono magnetici.

«Smettila di guardarmi così», l'ammonisco con impaccio.

«Così come?»

«Mi stai fissando. Mi imbarazzi.»

«È difficile non guardare una cosa bella.»

La mia bocca si spalanca. Non l'ha detto sul serio. Pensa che io sia bella? No, non è possibile. Devo aver capito male.

«Cosa?», chiedo incredula.

«Hai sentito, Kris. Non lo ripeterò un'altra volta. Ci vediamo presto.»

Detto questo si alza, mi lancia un ultimo intenso sguardo e va via, lasciandomi completamente imbambolata e stupita.

È decisamente un problema. Un gigantesco ed enorme problema.
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Hola mi Gente,
che ne pensate dell'arrogante Damian Evans e del suo particolare tatuaggio?
Siete curiosi di sapere perchè Kristen odia il nomignolo Kris?

vi aspetto nel prossimo capitolo, commentate e lasciate una stellina 

a presto 

-loser xx

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