AMNESIA

CAPITOLO 34

Being me can only mean feeling scared to breathe
The Neighbourhood – Afraid

Kristen oggi

Sono quasi due mesi che cerco di ricordare qualcosa sulla mia vita precedente. Adesso che ho una certezza, la temo come non mai. La vaga possibilità di conoscere la persona che mi ha causato tutto questo mi sta logorando dentro.

E se tutto questo fosse stato fatto di proposito? Chi può odiarmi così tanto da aver cercato di uccidermi?

Ora come ora, quello che temo fortemente è che questa persona possa far parte della mia vita ed io non riesca a riconoscerla. Di chi posso fidarmi?

Sobbalzo quando un braccio forte e sicuro mi cinge i fianchi da dietro. Riconoscerei quella stretta tra mille. Il mio cuore comincia a galoppare e rilasso istantaneamente ogni parte del mio corpo quando la sua voce mi sussurra: «Buon compleanno Kris.»

Vorrei girarmi e stringermi a lui. Oggi ne ho bisogno più che mai, ma il girello non me lo permette.

«Grazie», giro la testa quanto basta per lasciargli un bacio sulla guancia.

Ad Edward, però, non basta e con una mossa sola, mi rigira tra le sue braccia e scontra le nostre labbra in un bacio appassionato e perdi fiato.

Mi sento leggera come una piuma. Potrei librarmi in aria da un momento all'altro sospita da una brezza leggera. Ecco cos'è Edward per me, una ventata di aria fresca che mi permette di volare.

«Questi sono per te», mi dice a fior di labbra.

Mi stacco da lui quanto basta per ammirare il bellissimo mazzo di fiori che ha tra le mani. Girasoli e rose blu. Un'accoppiata insolita, ma la mia preferita. Inutile domandarsi come facesse a sapere che sono i miei due fiori preferiti. So che non avrei risposta e sono troppo di buon umore per pensarci.

«Edward, grazie. Sono meravigliosi!»

Una volta all'interno quel tipico odore della palestra mi si infila nelle narici, facendomi storcere il naso.

Le mie scarpe da ginnastica cigolano sul pavimento liscio e con il girello attiro immediatamente l'attenzione di tutta la palestra su di me. Ragazzi e ragazze dai fisici scolpiti e tonici mi lanciano sguardi compassionevoli prima di ritornare a concentrarsi sui loro esercizi. Vorrei tanto tornare alla privacy e all'intimità della clinica dove l'unico a guardarmi era Edward.

Ci fermiamo davanti ad un tapis roulant. Lui mi aiuta a togliermi il giubbotto e a posizionarmi sull'attrezzo.

Si allontana per qualche secondo per sistemare i nostri giubbotti e quando torna rimango a bocca aperta. Indossa una canotta bianca che lascia intravedere il suo fisico e le sue braccia muscolose, noto un tatuaggio sul bicipite di cui ignoravo l'esistenza: un sole e una luna che si fondono.

Un vago ricordo di aver tracciato quelle linee con le mie dita mi tormenta per qualche istante, almeno fin quando non noto una busta bianca tra le sue mani. Me la sta porgendo e sembra in imbarazzo. Ho imparato a conoscerlo e so che quando si gratta il retro del collo, è molto nervoso.

La prendo e la apro con cautela senza proferire una parola. All'interno trovo due biglietti per il concerto di James Arthur con ingresso anticipato e un bigliettino scritto a mano con una calligrafia non troppo disordinata.

I'm gonna show you everything's alright
End of the tunnel, there is always light
You're in the middle of the darkest night
I know you're hurting, baby

Whenever you look at me with those

Those sad eyes
I'm gonna dry your sad eyes
I'll make it right, so don't cry