CAPITOLO 26

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Can't fight this no more

It's just you and me
And there's nothing I can do
I'm stuck with you
Ariana Grande (ft. Justin Bieber) – Stuck with U

Kristen oggi

Jeremy mi offre un passaggio alla clinica che accetto non troppo volentieri.

«Vuoi che ti accompagni dentro?» chiede premuroso.

«No!» rispondo subito e con qualche ottava di troppo.

Lui si stranisce ma fortunatamente non indaga.

Poi succede tutto troppo in fretta che mi gira la testa. Edward cammina verso di noi e mi riconosce. Mi rivolge un sorriso smagliante e proprio in quel momento Jeremy si abbassa a baciarmi. Mi giro e fortunatamente mi bacia sulla guancia, ma sempre troppo vicino alle labbra.

Quando Jeremy si allontana Edward è ormai davanti a noi.

«Buongiorno Kristen», mi saluta freddamente e con il mio nome completo. Il sorriso è scomparso e ha un'espressione truce e scontrosa.

«Ciao Edward», lo saluto dolcemente e imbarazzata come non mai.

Jeremy oscilla lo sguardo tra me e lui ed io non so veramente che fare.

«Edward Lyle, il fisioterapista di Kristen», si presenta ed io finalmente conosco il suo cognome.

«Jeremy Larsen, un suo vecchio amico», mi lancia un occhiolino, che non passa inosservato; infatti, Edward si fa sempre più scuro in volto, mentre Jeremy non sembra accorgersi di nulla.

«Andiamo?» chiede il moro rivolto a me ed io muta, annuisco soltanto.

«Allora ci vediamo presto Kri», si abbassa ad abbracciarmi ancora una volta, mentre io ho occhi solo per Edward, che però guarda altrove.

«A presto», sussurro appena.

Edward non mi fa parlare oltre e mi spinge subito dentro. Sta zitto come un pesce e non mi guarda. La tensione tra di noi si può tagliare con un coltello. È un fascio di nervi ed io lo sono peggio di lui. Arriviamo nel suo studio e chiude la porta a chiave. Si infila il camice, prende la mia cartella e poi la sbatte sul tavolo. Sobbalzo leggermente per quel rumore. Torna da me, mi prende in braccio, mi fa stendere sul lettino e comincia a fare il suo lavoro in perfetto silenzio. Lo guardo per tutto il tempo e sto perdendo la pazienza. Perché non dice nulla? Un pensiero improbabile comincia ad insinuarsi nella mia mente: è mai possibile che vedermi con Jeremy gli abbia dato fastidio?

«Chiudi gli occhi», ordina dopo un po'.

Lo faccio e poi seguo le sue solite istruzioni. Riesco a muovermi molto meglio, finalmente piego tutte e due le gambe senza problemi. Sono ancora debole e non riesco a stare in piedi da sola, ma questo passo avanti mi fa già sentire molto meglio.

«Finalmente!» Riapro gli occhi, entusiasta per i miei progressi. Cerco lo sguardo di Edward ma non lo trovo. Lui è impassibile ed il sorriso mi muore sulle labbra.

«Molto bene. Potremmo ridurre i giorni adesso e ci vedremo in palestra al primo piano, solo due volte a settimana e in piscina una volta a settimana.»

Continua a non guardarmi, è freddo, acido e nervoso. Ed è per questo che ad un certo punto sbotto: «Si può sapere che ti prende?»

Mi dà le spalle, ma si ferma. Alza la testa e fissa un punto davanti a sé. Dal riflesso in una cornice vedo che mi sta guardando.

«Niente. Per oggi abbiamo finito.»

Ventitré minuti. Sono stata qui solo ventitré fottutissimi minuti. Il suo comportamento sta cominciando a far innervosire anche me. Mi sporgo dal lettino e afferro la sedia con un braccio. La tiro vicino a me e faccio di tutto per salirci da sola e andarmene il più lontano da lui il prima possibile.

AMNESIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora