CAPITOLO 10

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Take a good look at what it might have been
As we're swept into the water from the shore
Arrows to Athens – Used To Be

Kristen prima

16 novembre 2018

Siamo di nuovo al Roll's. Stessa compagnia di tutte le sere, se non fosse per la presenza di Manuel. Ha insistito a tutti i costi per venire con noi ed io non ho saputo dirgli di no. Voleva conoscere i miei nuovi amici e farsi un'idea delle persone con cui avevo a che fare quotidianamente. Credo, però, che la realtà dei fatti sia un'altra: ultimamente passiamo pochissimo tempo insieme, tra lo studio e le uscite con i miei amici, ci vediamo due volte a settimane scarse. Mi ha rimproverato più e più volte di avere la testa altrove e, per quanto io abbia negato categoricamente, ha perfettamente ragione.

Passo metà delle mie giornate ad evitare di passare troppo tempo con Damian e l'altra metà a guardarlo da lontano e a sentirlo cantare quasi tutti i fine settimana da Roll's. Il suo carattere volubile e il suo fare spocchioso, continuo a non sopportarli, ma quando canta sembra un'altra persona, una persona dalla quale sono ineluttabilmente attratta.

La presenza di Manuel lo tiene a debita distanza da me. Se da un lato sono contenta, dall'altro bramo la sua attenzione.

Mi lancia qualche occhiata di sfuggita, ma quando mi volto verso di lui, lo trovo sempre intento in una conversazione con Courtney, una sua amica, che ha deciso di portare proprio oggi con noi. Lei lo divora con gli occhi e lui non mi sembra del tutto indifferente alle sue provocazioni. Vorrei non esserne infastidita, ma lo sono, quindi, cerco in tutti i modi di non guardare mai nella loro direzione.

«Avevi ragione, questo posto è molto carino», mi dice Manuel, prima di baciarmi affettuosamente a fior di labbra.

«Sono contenta che ti piaccia», gli sorrido.

«Allora Manuel, cosa studi?» gli chiede Damian, cogliendomi di sorpresa. Gli lancio uno sguardo di fuoco che viene ricambiato con un sorrisetto infimo e perfido.

«Informatica», risponde il mio ragazzo, in tutta tranquillità.

Non ho raccontato nulla a lui di Damian. Non che ci fosse qualcosa da raccontare, dopotutto ho sempre cercato di non incontrarlo, per quanto mi sia stato possibile.

«Non studi qui a Londra?» chiede ancora.

«No, studio a Cambridge.»

Manuel non sospetta nulla, prendendo le domande di Damian come un modo per conoscersi meglio. Ma io credo di sapere dove voglia andare a parare e la domanda successiva non fa che confermare la mia teoria.

«E come controlli Kris?»

Ad Ana scivola rumorosamente la forchetta di mano ed io la guardo nel panico più totale. Manuel sa che nessuno mi chiama in quel modo anche se non conosce la motivazione. Spero che non se ne sia accorto e trattengo il fiato aspettando la risposta.

«Non ho bisogno di controllarla. Mi fido ciecamente di lei.»

Non capisco come faccia ad essere così calmo, a non vedere malizia nelle domande di Damian. Forse perché non lo conosce.

Roxy, d'altra parte, per poco non si strozza con l'acqua ed io la fulmino. Fortunatamente ce ne accorgiamo solo io e Ana. Manuel si fida di me, mentre io sento che, in un certo qual modo, lo sto tradendo. Penso costantemente ad un'altra persona, quando lui ha solo occhi per me.

Mi sento un mostro.

Non capisco cosa mi stia succedendo. Da quando ho cominciato l'università, da quando ho iniziato un nuovo stile di vita, mi sento anche una persona del tutto diversa. Come se ci fosse una Kristen 2.0. Resta da capire cosa voglia dalla vita questa nuova versione di me. Mi chiedo se i miei progetti per il futuro che avevo prima di Londra, siano li stessi. Non capisco più dove sto andando e se prima vedevo in Manuel un punto di riferimento, adesso non sono più sicura neanche di questo.

«Fai bene a fidarti, ma...»

«Ti ha già risposto, Damian. Non ci sono se e ma. Si fida», Drew si intromette, bloccando il suo migliore amico, prima che possa dire altri di stupido ed inopportuno.

Damian non sembra contento del suo intervento, ma decide finalmente di tacere. Ringrazio Drew stringendogli la mano sotto il tavolo e lui mi sorride, ricambiando la stretta.

Il resto della serata procede in maniera abbastanza tranquilla. Damian si è concentrato solo su Courtney, ignorando tutti e me per prima.

Io, dal canto mio, ho cercato più volte di far sentire Manuel a suo agio con gli altri, ma è stato tutto vano. Non è un tipo molto socievole, è più che altro un osservatore e un ascoltatore. Nonostante gli altri cercassero di portalo nella conversazione, lui è sempre rimasto un po' sulle sue. Mi ha dato fastidio, lo ammetto. I miei compagni di università sarebbero le ennesime persone con cui non va d'accordo. Tutte le mie conoscenze, tutte le mie amicizie non gli sono mai andate a genio. Non si è mai neanche sforzato di andare d'accordo con qualcuno di diverso dai suoi amici.

Infatti, non mi stupisco di quello che mi dice quando lo accompagno fuori dal locale: «Non mi piacciono molto.»

«Sai che novità», ribatto senza pensarci.

Lui mi fa uno sguardo truce e aggiunge: «Non possono piacermi tutte le persone che piacciono a te.»

«Il problema è che non te ne fai andare bene manco una.»

Mi fa incazzare. Non può pretendere di avere ragione. Non fa mai uno sforzo per venirmi incontro in queste situazioni. Io sono sempre aperta alla conoscenza dei suoi amici e anche se non mi stanno tutti particolarmente simpatici, non glielo faccio mai presente.

«Non è colpa mia, se nessuno va d'accordo con me.»

«Fatti due domande, Manuel. Hanno provato a parlare con te, ma tu metti sempre un muro e non ne hai bisogno, non con loro. Ana e Roxy, ormai ci sono abituate, pensavo che questa volta ti saresti comportato diversamente», mi libero di tutto quello che mi passa per la testa.

«Ti sembra normale il comportamento di quel tipo? Che razza di persone frequenti Kri?»

Sapevo che saremmo arrivati a parlare di Damian, ma non l'avrà vinta, non questa volta.

«Erano solo delle battutine stupide. E poi non sono tutti come Damian, ma tu non te ne sei nemmeno accorto.»

«Ah, sono tutti come Drew, allora?»

«Cosa intendi?» Sono confusa.

«Lo vedo come ti guarda e come tu lo tieni sempre in considerazione. Era questo quello che cercava di dirmi Damian, che non dovrei fidarmi di te per via di Drew?»

Non ha capito nulla. Non si è accorto di me e Damian, ma ha visto malizia in Drew? Non ci posso credere. Non capisco se a volte faccia finta di non vedere le cose, o semplicemente non se ne accorga davvero.

Perché improvvisamente sento che sto stilando una lista di cose che non mi piacciano del mio fidanzato? Non ho mai notato tanti difetti in lui, l'ho sempre elogiato da ogni punto di vista, ma adesso tutto sta cambiando.

O forse sto cambiando io.

«Drew lascialo fuori. È solo un amico e mi vuole bene come io ne voglio a lui. Non c'è nulla di cui debba preoccuparti. Damian spara solo cazzate e se credi più a lui che a me, allora abbiamo davvero un problema», sono seria come non lo sono mai stata.

Sono stanca di andargli sempre in contro, di proteggerlo per i suoi comportamenti, di scusarmi con gli altri per la sua indifferenza. È il momento che anche lui metta da parte il suo caratteraccio e si apra al mondo.

Il suo sguardo si addolcisce quando vede la mia rabbia. Mi poggia le mani sulle braccia e le accarezza dolcemente.

«Mi dispiace», ammette alla fine.

«Lo dici sempre, Manu, ma poi non cambi mai e, per quanto io ti ami così come sei, vorrei che smussassi leggermente il tuo carattere.»

«Lo so ed hai ragione. Migliorerò, te lo prometto.»

E se il problema non fosse lui? Se il problema fossi io? Non voglio che cambi per me, se poi io un giorno dovessi convincermi che queste sono tutte scuse e le cose tra noi semplicemente non vanno più come prima.
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Volevo presentarvi Manuel
-loser xx

AMNESIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora