CAPITOLO 40

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I'm not the same
Now something went missing
There's a cage, it feels like a prison
The Cab – Lovesick Fool

Kristen oggi

Se cerchi su internet la definizione di amnesia, questo è il primo risultato: perdita della memoria totale o parziale.

In questi mesi in cui abbiamo convissuto, però, trovo che questa definizione sia abbastanza riduttiva. Direi che non le rende affatto giustizia.

Io la definirei così: periodo indeterminato in cui i ricordi passati svaniscono e nel quale non ti puoi fidare di nessuno perché tutti mentono.

Ecco credo che questa sia più opportuna. Più incisiva. Insomma, la migliore.

Mi sono fidata per tutto questo tempo di persone che credevo sincere, che credevo una parte fondamentale dalla vita che non ricordo più. Mi stavo quasi convincendo che nonostante la memoria perduta, potevo comunque ritenermi fortunata. Stavo cominciando a vedere uno spiraglio di speranza, ma adesso sono ripiombata nel buio.

Per tutto questo tempo, mi sono chiesta chi fosse questo dannatissimo Damian, e avevo la risposta proprio sotto il naso, ad un passo da me, sulle mie labbra.

Come ha potuto farmi questo? Come ha potuto nascondermi la verità per quasi due mesi?

Mi ha mentito guardandomi negli occhi. Mi ha fatto credere di essere pazza quando gli ho raccontato dei miei sogni. Gli ho detto quel poco che mi ricordavo e lui probabilmente sapeva già tutto.

Sono stata un'ingenua. Mi sono lasciata trasportare dalle emozioni, dalle sensazioni, dal suo tocco e dai suoi maledettissimi occhi.

Quando mi ha rivelato la sua identità, molti aspetti che lo riguardavano hanno finalmente trovato il loro posto. Tutti quei flash che avevo quando stavo con lui, non erano frutto della mia immaginazione, erano la realtà. La sensazione di appartenenza innata che avevo quando eravamo insieme. La reazione del mio corpo ad ogni suo gesto. L'intensità delle nostre voci che si fondevano ogni volta che cantavamo insieme. Avevamo già fatto tutto prima. Avevamo già vissuto tutto questo. E lui mi ha mentito. Perché?

E Drew? Lui lo sapeva sicuramente. Dannazione è il suo migliore amico!

E le mie migliori amiche? E i miei compagni di università?

Non so davvero con chi prendermela, so solo che sono furiosa, arrabbiata e mi sento sola più che mai. Incompresa. Abbandonata.

Qualcuno bussa alla porta della mia stanza che è accuratamente chiusa a chiave da una settimana. Sono tornata nella mia stanza al piano di sopra e non sono più uscita da quella sera.

«Kri, ti prego apri la porta. Dobbiamo parlare.»

La voce di Anastasia arriva leggermente attutita dal legno pesante, nonostante ciò, riconosco la tristezza nel suo tono.

Lei e Roxy vengono a bussare ogni mezz'ora. Sperando che io cambi idea e mi decida a parlare con loro, o anche solo per controllare che io stia bene.

«Ti ho già detto che non ho voglia di parlare con nessuno. Avete avuto tutto il tempo del mondo per dirmi la verità. Ora è troppo tardi.»

Le sento sbattere un pugno contro la porta e sobbalzo per quel gesto improvviso, ma non mi muovo di un centimetro dal mio letto.

«Adesso basta, Kri! Io non sapevo che Damian ti stesse prendendo in giro. Non sapevo che vi eravate rincontrati e che lui stava fingendo di essere un'altra persona. Non merito la tua rabbia, non merito questa porta chiusa, non merito la tua lontananza.»

AMNESIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora