SETTE

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Dopo quella battuta di Lauren la mora apparve visibilmente dispiaciuta, era stata la dimostrazione del fatto che aveva preso la decisione giusta mentendo sulla sua identità, si presuppone che doveva essere felice di questo, invece l'aveva demoralizzata in quanto, se per caso la corvina avesse scoperto la sua vera età forse si sarebbe comportata in malo modo. Camila iniziò a riempirsi di pensieri negativi, non riusciva a capire come si sentisse, poteva percepire un piccola vena di delusione, piano piano si stava rendendo conto che Lauren era una persona vera e non il personaggio famoso che aveva idealizzato. Forse qualsiasi persona non avrebbe preso così male le parole della maggiore, ma Camila ha quindici anni e purtroppo non prende mai le cose alla leggera dando molto peso a piccoli dettagli.

Lauren percepì che qualcosa non andava in Camila, ma pensò solo che forse non conoscendo bene la lingua non avesse capito la battuta e tentò nel silenzio imbarazzante che era calato tra loro di cambiare argomento.

« Cosa fai a Cuba studi all'università o lavori? So che è difficile la situazione lì e per poterti permettere un viaggio del genere magari sei tra una di quei fortunati che invece hanno soldi »

Lauren parlava senza dare tanto peso alla grande importanza e maturità che era necessaria per l'argomento trattato, in fondo pensava di avere una conversazione con una ventunenne consapevole della situazione del suo paese, dei gravi problemi delle minoranze; la corvina ha sempre avuto uno spirito patriottico ed un cuore enorme, era appassionata di politica e si interessava molto di ciò che accadeva nel mondo, lottava per la discriminazione razziale, l'omofobia e il maschilismo. Diciamo che tirare fuori questo argomento per lei era un po' come aprire la sua finestra sul mondo e mostrare a Camila cosa pensava riguardo la situazione mondiale, era un bene che l'altra ragazza non la conoscesse così poteva essere davvero se stessa e non solo Lauren Jauregui la cantante internazionale.

Camila d'altro canto non aveva la mentalità giusta per poter affrontare questi temi, era un'adolescente anomala, non usciva tanto e aveva poche amiche, passava le giornate a casa da sola cercando di improvvisare del cibo decente e occupandosi della casa visto che sua madre, essendo una badante, era fuori tutto il giorno, quando stava con le sue amiche si guardavano film in streaming oppure parlavano di cose frivole come ragazzi, insufficienze da recuperare e professori che facevano scenate in classe... insomma era un altro mondo; la fase della vita in cui sembra che l'universo sia solo tra le mura della propria camera e che le uniche persone che esistono sono quelle che si conoscono. L'inizio dell'adolescenza è un periodo che tutti hanno vissuto, persino Lauren, ma ormai il tempo era passato ed era cresciuta mentre Camila non aveva acquisito la maturità necessaria per vedere il mondo con quegli occhi, forse per la sua vita sociale quasi inesistente o per il fatto che avendo passato tutta la sua vita in un piccolo paesino con solo 1.000 abitanti era più bambina rispetto ad altri quindicenni che, invece , si rendono conto dei problemi della società.

« Io non ho così tanti soldi, mia madre ha fatto tanti sacrifici per potermi mandare qui, non sono ricca » Camila disse queste parole osservando la corvina dritta negli occhi mentre piano piano sentiva gli occhi pizzicare. Nella sua mente si domandava come poteva essere così priva di delicatezza la maggiore, che subito aveva insinuato fosse ricca solo perchè era dall'altra parte del mondo. La nostra protagonista si sentiva offesa perchè non aveva capito le intenzioni della maggiore, era come se le due fossero su due linee parallele destinate a non incontrarsi.

Lauren si rese conto che quegli occhi color nocciola stavano cambiando, Camila sembrava infastidita e sull'orlo di un pianto. All'improvviso la corvina si allontanò completamente dalla mora tornando a distanza di sicurezza al suo posto abbassando il capo.

« Sono un disastro aveva ragione, avevano tutti ragione rovino sempre tutto. Non faccio altro che sbagliare » Le parole uscirono quasi come singhiozzi, non sembrava più così sicura di se e Camila si accorse di quella fragilità che si era posata sulla ragazza. Senza esitare prese una delle mani di Lauren la quale era ancora appoggiata sul tavolo affianco all'altra, Camila al contatto rabbrividì un po' notando quanto fossero diventate fredde, iniziò ad accarezzarle piano cercando di rassicurare la corvina, non avrebbe mai pensato che bastasse cambiare tono per far si che Lauren si sentisse così piccola ed impaurita.

« Non hai detto nulla di sbagliato, perchè dovresti credere agli altri? Eri così sicura di te fino a pochi secondi fa, sai benissimo che avevi il controllo su di me, non devi mai avere paura di dire qualcosa che potrebbe ferirmi, niente rovinerà questa chiacchierata tra noi due capito? »

Era come se si fossero scambiati i ruoli, Lauren alzò il viso e ciò fece sorridere anche la minore, con la mano che la corvina aveva libera iniziò ad accarezzare le mani di Camila rendendosi conto di quanto stesse tremando, le piaceva la sensazione delle loro mani unite, nessuno in quel periodo le aveva mai parlato in quel modo riuscendo a calmarla, sembrava impossibile.

« Quando sei arrivata a Miami? » Chiese la maggiore cercando di far tornare il suo tono di voce come era in precedenza e sviando la conversazione.

« Sono arrivata ieri pomeriggio questo è il mio primo giorno effettivo quì ma non è andata proprio benissimo è come se fossi invisibile, nessuno mi ha parlato oggi l'unica cosa buona è stata trovare questa caffetteria, poi quando ho preso l'ennesimo frappè diciamo che una sconosciuta mi è venuta contro » Appena la nostra protagonista accennò questo dettaglio iniziando a ridere Lauren la osservò negli occhi sorridendo a sua volta.

Nonostante l'identità diversa Camila voleva essere se stessa, voleva scherzare, raccontarle di sé e farla ridere. Voleva conoscerla davvero e non basarsi solo sui filtri che l'industria musicale le aveva sempre affibbiato.

« E' stato così male avermi conosciuto? » Rispose ridendo la corvina, ma prima che potesse arrivare qualche commento da parte della mora l'ordinazione arrivò.

Camila maledì mentalmente la cameriera per aver interrotto quel momento, ma soprattutto perchè ora le sue mani non percepivano più quel tocco. Lauren iniziò ad assaporare quella bevanda tanto odiata dalla minore, ma quest'ultima nonostante poteva sentire quell'odore nauseabondo arrivare fino alle sue narici non riusciva a fare nessuna espressione di disgusto, davanti a lei aveva la visuale più bella del mondo, la quale piano piano risultava un po' appannata dal fumo del caffè.

« Tutto sommato non è stato affatto male scontrarmi con te, anche se in realtà tu quella che mi è venuta addosso... però sai se mi farai fare un giro di Miami, magari ti perdonerò » L'atteggiamento della piccola cubana era cambiato, non cercava più di sviare lo sguardo, nonostante parlandole il tremolio ancora era presente ed il cuore era come se esplodesse ogni volta che i loro occhi si incrociavano.

« Non ti basta il frappè? » Chiese Lauren ridendo, dopo aver finito la sua bevanda calda, poi si avvicinò di più a Camila sporgendosi un po' con il busto, facendo questo notò che nonostante l'apparente sicurezza della mora le sue mani continuavano a tremare e a Lauren non dispiaceva affatto l'effetto che le provocava, anzi , continuava a sorridere ogni volta che si rendeva conto del potere che aveva... non si chiedeva come fosse possibile in quanto non era una novità per lei; però era come se nell'osservare Camila sentisse qualcosa di diverso, forse per il fatto che di solito chi ci provava con lei non era affatto timido. Lauren percepiva come se le due fossero così vicine ma allo stesso tempo così lontane...

Era una sensazione strana, erano due sconosciute eppure c'era chimica, curiosità, mistero e Lauren era sempre stata attratta dalle cose misteriose, per lei Camila era una di quelle, voleva scoprire cosa le passava per la testa e cosa nascondeva dietro quell'aria da bambina.

« S-s-s-semplicemente n-n-n-non conosco altre persone, mi sembrava una cosa carina se mi facessi tu da guida, sei l'unica persona che si è accorta di me oggi »

Lauren sentendo il balbettio di Camila si avvicinò ancora di più fregandole la cannuccia e portandola alle sue labbra per poi far scivolare quel delizioso frappè dentro la sua bocca. Lo sguardo di Lauren era cambiato, sembrava stesse provando ad avere ancora più controllo su Camila, riuscendoci veramente bene.

Continua...

-Arianna

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