VENTIDUE

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Gli occhi della donna scrutavano la ragazza che si trovava ancora sull'uscio della porta, le sue gambe tremavano, ma non solo per il freddo o l'ennesima corsa.

« Finalmente sei a casa Honey » Disse Kath rompendo quel silenzio assordante, per poi prendere la cubana tra le sue braccia facendola sentire circondata da quel calore di casa. Durante quell'abbraccio Camila sorrise stringendo ancora di più la bionda, non era arrabbiata e questo era l'importante. « Ero così preoccupata per te, sei sotto la nostra responsabilità e non vogliamo che ti succeda qualcosa » Lo sguardo della donna dagli occhi azzurri si posò sul viso rilassato della quindicenne, sembrava tutto così tranquillo fino a che gli occhi della donna non iniziarono ad aprirsi leggermente, le pupille passavano da focalizzarsi sulla mora ad un punto indefinito della sua pelle, velocemente.

« Camila cos'è questo? » Il tono era totalmente cambiato, risuonava in quella stanza come se fosse il suono di un tamburo, ridondante.

Il dito accusatorio di Katherine indicava quella chiazza violacea sul collo di Camila, attendendo spiegazioni. « Eri con una ragazza. Dove siete andate? Hai conosciuto un ragazzo in qualche club? » Le domande erano così veloci, come se la donna non prendesse neanche fiato, erano per la ragazza ma un po' giravano anche nella sua testa, alla ricerca di chiarezza. « Certo...quella donna era più grande di te, ti avrà fatto entrare lei in quei posti... » Aggiunse continuando a riflettere su cosa potesse essere accaduto, senza neanche dare la possibilità a Camila di prendere la parola. « Rispondimi! » Esordì alzando ancora di più quel tono di voce tutt'altro che calmo, quei suoi occhi azzurri non erano più un mare quasi immobile, ora sembrava mosso e pieno di onde, come se fosse appena stato attraversato da un uragano. Lei poggiò e mani sulle spalle della ragazza, come a bloccarle i movimenti per poter ricevere a tutti i costi l'unica cosa che voleva, la verità.

« Io...io... » Il viso di Camila iniziò a rigarsi di lacrime, la voce le tremava; infondo chi non ha paura del mare in tempesta?! « Posso spiegarti » Aggiunse « Non, non è come pensi »

« Allora spiegami perché hai un succhiotto sul collo Camila! Sai perchè abbiamo smesso di ospitare ragazze nella nostra casa? Perchè l'ultima era rimasta incinta, l'agenzia non ci diede più la possibilità di collaborare con loro in quanto non eravamo persone serie che si prendevano cura della sicurezza e dell'istruzione delle ragazze in scambio culturale. Non voglio tornare a dover supplicare perché ho bisogno di questo lavoro » L'acqua ora non era più solo dentro ai suoi occhi blu, ma iniziò a sgorgare da essi tanto fosse mosso quel mare.

« Kath non sono andata a letto con nessuno, non è successo niente di tutto quello che pensi... non ero in nessun club, non c'è stato nessun ragazzo, io- io non rimarrò incinta... s-s-s-s-sono vergine... non voglio darvi problemi, te lo giuro » Lo sguardo accusatorio della host mom parve addolcirsi dolcemente, stringendo in un ennesimo abbraccio Camila, mentre un sospiro di sollievo uscì da quelle labbra ancora tremanti per tutto quel fiato sprecato ad urlare formulando frasi alquanto lontane dalla realtà...

« Allora spiegami perchè c'è un succhiotto sul tuo collo, non voglio perdere questo lavoro ti prego Camila parla con me » La donna continuava ad abbracciare la minore, accarezzandole dolcemente i capelli sentendo come stesse piangendo impaurita nel suo petto.

« Se-se-se io ti racconto tutto prometti che rimarrà tra noi? Che-che-che non mi giudicherai e mi permetterai di rimanere quì? Non voglio andarmene » Erano quasi sussurrate queste parole, timide, incerte ed impaurite dalle conseguenze di quella verità. Kathrine si staccò un po' da Camila lasciandole un bacio sul capo e aggiungendo « Non andrai da nessuna parte, questa sarà casa tua per un anno e non c'è niente che possa cambiare questo, non ti giudicherò...anche io ho fatto un'esperienza come la tua sai?! Avevo 19 anni, ero a Londra per poter visitare un po' l'Europa, potendo comunque giostrare il tutto utilizzando la mia lingua madre; io so quanto possa essere difficile stare lontani da casa, così tanto... voglio che tu ti confida con me, qualsiasi cosa ti passi per la testa, qualsiasi preoccupazione, io sono quì. Magari mi aiuterai anche a fare pratica per quando Amy e Jess avranno la tua età » Un sorriso rassicurante comparve sulle labbra della donna e il respiro di Camila tornò ad essere regolare.

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