You Aren't Alone

QUATTORDICI

Lauren notando le lacrime di Camila si calmò abbracciando la minore.

« Scusami » Le sussurrò all'orecchio durante l'abbraccio, una volta interrotto si accorse che Veronica e il suo fidanzato se ne stavano andando tornando alla postazione in cui si trova precedentemente il ragazzo, senza prima osservare le due ragazze con disprezzo.

« Non riesco a controllare il mio istinto, so che a volte mi altero troppo e posso incutere un po' di terrore mi dispiace se ti ho spaventato, non era mia intenzione » Aggiunse tentando di asciugare dolcemente con i polpastrelli le lacrime della piccola cubana.

« Non è questo, mi sono sentita di nuovo in una situazione che ho vissuto a scuola e volevo solo riuscire ad uscire da quel dejavu » Rispose toccando le mani di Lauren che erano ancora posate sulle sue guance.

« Di cosa stai parlando? » Chiese la corvina iniziando ad accarezzare dolcemente con i pollici la pelle della minore, senza dare tanto importanza ai camerieri che continuavano a scontrarsi con loro oppure alla musica.

« E' una storia un po' lunga »

« Andiamoci a sedere, abbiamo tutto il tempo del mondo per parlare Camz » Disse Lauren annullando ogni contatto tra le due e voltandosi verso la direzione giusta per poter arrivare al tavolo; Camila le afferrò il polso delicatamente per fermare i movimenti della corvina « Davvero vuoi rimanere quì? » Chiese guardando negli occhi Lauren, quest'ultima sorrise asciugandosi un po' i residui delle lacrime sulle guance e poi sorrise « Certo, voglio farti sentire il cibo più buono di Miami e non devo per forza tornare a parlare con Veronica, ne fare di nuovo caso a lei. Ci sono tante persone oltre Vero, sono abituata ad evitare la gente, anni e anni di premiazioni in cui dovevo semplicemente presentarmi, farmi scattare qualche foto e poi andarmene, riuscendo a sfuggire da gli innumerevoli giornalisti »

« Deve essere difficile la vita quando si è famosi » Disse Camila per poi con un cenno del capo far capire a Lauren che poteva tornare a muoversi e farle strada verso il loro tavolo.

« Non sai quanto » La voce di Lauren si perse un po' a causa del frastuono tra quelle mura; le due salirono un paio di scalini, il sottofondo musicale sembrava quasi scomparire. Appena la corvina si spostò dalla visuale di Camila quest'ultima poté soffermarsi sulla posizione del loro tavolino. Si trovavano come su una terrazza dalla quale si vedeva la città illuminata in lontananza. « Vedi questo è il mio tavolo da sempre » Disse Lauren appoggiandosi alla ringhiera fredda e osservando l'orizzonte « Alexa dalla prima volta che sono venuta a quì mi ha fatto cenare in questa sorta di privè improvvisato, in modo che nessuno vedesse me e Lucy. Ho sempre adorato questo posto, forse per la musica che sembra un sottofondo, per la vista che ogni volta mi fa amare ancora di più il fatto che Miami sia la mia città...oppure semplicemente perchè in questo modo riesco a sentirmi una persona normale »

Camila si avvicinò a Lauren abbracciandola da dietro, la corvina arrossì un po', infondo nonostante la connessione che avevano subito sentito e la confidenza che si era creata quel contatto fisico era un po' troppo intimo. La mora appoggiò il mento sulla spalla della maggiore rendendosi conto che il suo respiro aveva iniziato a farsi pesante. A volte un semplice tocco può far sentire emozioni talmente forti da riuscire a scaldare tutto il corpo, come se il vento freddo di quella notte non riuscisse a sfiorare la pelle rendendola gelida.

« E' da tanto che qualcuno non mi stringe così » Lauren stacco le mani dal ferro arrugginito della ringhiera che le proteggeva da una caduta in acqua, fece percorrere le dita sul braccio caldo di Camila formando dei piccoli brividi lungo il tragitto poi finalmente trovò le mani della mora, quel contrasto caldo e freddo della loro pelle fece sussultare entrambe.