DICIASSETTE

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« Lo oh mio dio come stai? Lo licenzieró giuro, fosse l'ultima cosa che faccio! »

Dalle scale si sentì una voce stridula, la figura slanciata di Alexa comparve sulla piattaforma rialzata dove si trovavano le due ragazze, ritrovandosi quella dolcissima scena « Solo amiche eh?! » aggiunse la donna ammiccando alla sua amica che nel frattempo aveva interrotto quella stretta con Camila a causa dell'interruzione della proprietaria.

« Al... »

« Lauren aspetta » Il tono della ragazza sembrava serio, si avvicinò di più alle due e guardando la sua amica negli occhi inizió a parlare « Io la tua versione non l'ho sentita, so solo i fatti dal punto di vista di Lucy e sai benissimo che ti ho difeso. Ho provato a farla ragione, ti conosco e so che non avresti mai e poi mai fatto una cosa del genere mettendo a rischio sopratutto la tua intera carriera; so che sei una persona molto riservata per quanto riguarda la vita privata, ci sono rimasta male addirittura per il fatto che tu non abbia raccontato neanche a me della vostra relazione. Per questo tuo essere così misteriosa ho sempre pensato che non fosse stata colpa tua de tutto era venuto fuori tutto ad un tratto a livello mondiale, infondo so che avresti agito in maniera diversa se il tutto fosse partito davvero da te. Non parlo più con Lucy da mesi, non ho voluto farmi sentire neanche per messaggio con te, forse perché conoscendoti talmente bene sapevo che non avresti detto una parola. Voglio solo farti capire che sono qui e quando vorrai potai raccontarmi anche la tua versione della storia. Non importa quanto tempo passerà, sappi che io sono e sarò sempre dalla tua parte e ti appoggerò in ogni tua decisione, non importa se sei lesbica, etero, bisessuale... rimani la mia Lo e il mio locale è sempre aperto per te, ogni volta che vorrai tornare ai vecchi tempi e recuperare dei pezzetti di te quando come al solito penso di perdere te stessa o di non valere nulla... la Carreta sarà sempre il tuo posto nel mondo. Sempre e per sempre »

Lauren e Alexa non erano molto affettuose tra loro, nonostante la corvina fosse abbastanza appiccicosa con i suoi amici; il loro rapporto era da sempre pieno di risate e sguardi ricchi di parole che non c'era bisogno di dire. Si conoscevano meglio di chiunque altro, senza alcun tipo di dialogo come mezzo per comunicare. Per questa ragione la cantante era alquanto stupita dalle parole dell'amica e non potè far altro che sorriderle e tenderle la mano per invitarla ad avvicinarsi un po' e farsi abbracciare. Camila osservava quella scena un po' in disparte in modo da dare il giusto spazio alle due amiche, forse aveva giudicato male Alexa, non era come si era presentata inizialmente.

« Lo questa sera vi offro io la cena e tutto il resto, vuoi il solito giusto? » Esordì la donna una volta terminato quel momento di dolcezza.

« Tu che offri qualcosa? Dov'è finita la mia migliore amica tirchia? » Disse ridendo un po' la corvina per poi ricevere come risposta iconica gli occhi sgranati di Alexa, la sua bocca leggermente aperta e una piccola spinta sulla spalla.

Camila notando la scena inizió a sentirsi un po' fuori luogo, nonostante fosse felice nel vedere che quella serata nonostante i grandi imprevisti e casini stava diventando alquanto positiva per la corvina.

« Ehi tu... Camila giusto? » Disse la ragazza in rosso interrompendo i pensieri della nostra protagonista « Non farla soffrire ok? Non se lo merita »

Sul viso di Camila apparve un sorriso sincero e poi i suoi occhi si persero di nuovo nello sguardo imbarazzato di Lauren, la quale non si aspettava affatto di assistere ad un Alexa così dolce e protettiva nei suoi confronti.

Finalmente le due tornarono ad essere da sole su quella terrazza, le brutte esperienze di quella sera in fondo erano solo state delle gocce di vernice nera in mezzo ad un mare di colori; niente avrebbe potuto rovinare ciò che in poche ore quelle ragazze erano riuscite a costruire. Erano due persone sole in un mondo che non era affatto stato generoso con loro, ma erano sole insieme.

« Sai hai reso il mio primo giorno a Miami una sorta di film, non riesco ancora a credere a tutto quello che è successo in queste ore, abbiamo condiviso parti oscure di noi stesse, ma anche cose divertenti, sono tornati a galla vecchi ricordi e rimpianti, abbiamo conciato per le feste un pervertito... non succede tutti i giorni » Disse Camila ridendo tirandosi un po' su le maniche della felpa senza rendersi davvero conto di ciò che avrebbe potuto mostrare, quando quegli occhi verdi si posarono su quella parte di pelle scoperta il cuore pieno di lame della corvina perse un battito e come d'impulso le dita affusolate della corvina di posarono su quelle cicatrici accarezzandole delicatamente. Camila avrebbe nascosto subito quei segni, ma c'era qualcosa che la invitava a non farlo, Lauren si era spogliata di ogni sua insicurezza e fragilità, mostrandogli la sua anima a 360 grandi, ora era il momento di Camila e non poteva di certo tirarsi indietro.

L'unica cosa che si riusciva a percepire nei minuti successivi era il rumore del vento che continuava a smuovere le palle intorno a quel locale un po' isolato da tutto il resto, neanche il rapido rumore di tacchi a spillo interruppe quello scambio di sguardi, il marrone e il verde si stavano unendo in un solo battito; dopo aver appoggiato i calici di vino rosso su quel tavolino che sembrava essere scomparso insieme a tutto il resto che le circondava Alexa sorrise alla scena e tornó verso le scale senza proferire parola.

« Promettimi che non lo farai di nuovo ok? »

« Non vuoi saperne il motivo? » Chiese la minore con la voce tremolante sentendo come piano piano qualcosa dentro di se si rompesse.

« Se ció che nascondono quei tagli nel tuo braccio riaprirebbe una ferita, non voglio che tu mi dica nulla. Ma mi devi promettere che non succederà mai più, You Aren't Alone » Le dita affusolate continuavano ad accarezzare dolcemente quella pelle inflitta dal dolore. Gli occhi di Camila si erano trasformati in un mare di lacrime « Posso abbracciarti? » Chiese con un filo di voce, Lauren stacco un po' la sedia da quel tavolo bianco con al centro solo quel tono di Bordeaux che riusciva a stonare rovinando l'armonia di quei colori pacifici. La corvina inizió a dare piccoli colpetti sulle sue cosce invitando Camila a sedersi su di esse, per poi avvolgerla in un caldo abbraccio mentre la minore nascose il viso nell'incavo del suo collo.

Continua...

-Arianna

You Aren't AloneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora