DUE

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In macchina il clima era abbastanza teso, nessuno sapeva come iniziare una conversazione senza quel pizzico di imbarazzo, in fondo erano ancora degli sconosciuti. Camila si sentiva molto a disagio, è sempre stata una persona che parla molto e stare in silenzio la rendeva davvero nervosa; non voleva sembrare maleducata ma aveva bisogno di fare qualcosa, così mise le sue adorate cuffiette appoggiando il capo al finestrino ed iniziando ad osservare quella meravigliosa città, MIAMI. Dalle foto sembrava così bella, ma dal vivo era davvero incredibile, tutte quelle palme, il sole, i colori che sembravano dipinti da qualche pittore: tutto era così perfetto. Era strano essere lì per la cubana, le sembrava di trovarsi in uno dei suoi innumerevoli sogni invece era la realtà. C'erano tantissime macchine, non aveva mai visto delle file così lunghe prima d'ora e neanche così tante persone, essendo abituata al suo piccolo paesino. Tutto andava veloce e poi scompariva come per magia. La mora ha amato ogni secondo di quel tragitto in macchina. Poco a poco si ritrovarono davanti ad un enorme cancello marrone scuro con delle rifiniture dorate; appena si aprì lasció spazio ad una casa molto grande, la cubana iniziò ad ammirare quello stabile di una bellezza indescrivibile. Intorno ad essa vi era un giardino molto curato: l'erba era talmente fresca che Camila riusciva quasi ad immaginarne il profumo dalla macchina. I pensieri della ragazza furono interrotti da un suono che iniziava ad essere sempre più vicino: un cucciolo stava correndo verso la macchina che aveva appena parcheggiato. Quando Camila sentii il motore spegnersi abbasso la musica ancora di più in modo da poter ascoltare meglio quel cagnolino abbaiare e per parlare con la nuova famiglia. La melodia che risuonava nelle sue orecchie era dolce e delicata, perfetta per il momento familiare che stava vivendo, lo stesso che da anni non aveva più avuto.

La piccola cubana amava poter passare dei momenti con una cuffietta sola all'orecchio, era come se la musica fungesse da sottofondo di ogni istante della sua vita. Quando il tempo sarà passato, cosa inevitabile, con quella canzone Camila si sarebbe sentita tornare di nuovo a quell'istante.

Scese dall'auto, Josh prese la valigia e le piccole corsero da quel cucciolo. Era un adorabile labrador, avrà avuto circa 3 o 4 anni, il suo pelo era di un color quasi miele e aveva degli occhi molto molto chiari sul verde. « Lui è Gas!! E' tanto buono! » Disse una delle gemelline. « Vieni Camila accarezzalo, non ti fa nulla ». La quindicenne si abbassò al livello del cane; aveva la camicia legata attorno alla vita che le toccava a terra ma non le importava se si fosse sporcata, infondo era reduce da un viaggio di così tante ore che avrebbe sicuramente dovuto buttare direttamente se stessa nella lavatrice.

La mora osservò quel cucciolo avvicinarsi a lei con cautela, come se la stesse studiando; una volta che si trovò a pochi centimetri, appoggiò una zampa sulla sua mano e facendosi leva iniziò a leccarle il viso, come se la conoscesse da sempre...le faceva il solletico, così Camila rise riempiendo tutto il silenzio che c'era nell'aria. i due coniugi osservavano la scena pieni di gioia, infondo se piaceva a Gas non poteva essere una cattiva persone, anche le bambine erano contente di avere una sorta di sorella maggiore con cui giocare.

Una volta entrati in quella meravigliosa casa, Camila si stupii per i vari colori in essa, erano accesi, armoniosi è alquanto stravaganti. Non ebbe molto tempo per visitare tutta quella reggia, in quanto la metà tu subito la sua nuova camera. Quello sarebbe stato il piccolo rifugio di Camila per quel'intero anno accademico. Era spoglia, il colore che regnava riusciva a trasmettere tranquillità; oltre ad un letto enorme vi era solo un piccolo spazio davanti alla finestra, per poter leggere e bere un thé. Aveva sempre sognato un piccolo posticino così: era una visione così rilassante dove poter sviluppare le idee, pensare, ascoltare la musica...

La camera nel complesso era molto grande, piú della sua a Cuba; ma allo stesso tempo anonima, solo quel rosa confetto delle pareti dava un piccolo tono di vita, mentre la lavagnetta di sughero al centro di essa, poco sopra la testiera del letto, sembrava gridasse " sono qui per te, riempimi di foto ". La mora prese la sua valigia da terra e la poggiò sul letto; essendo minuta e molto bassa ci si sarebbe potuta perdere in mezzo a quelle lenzuola. A volte a causa sella sua statura la chiamavano "nana" o "gnoma" erano soprannomi sono carini, nonostante non siano i più dolci che ci siano... Dopo aver aperto la valigia, la cubana cercò tra i vestiti e gli effetti personali, alcune foto che avevo nascosto gelosamente sul fondo per sentire un po' meno la mancanza della mia sua vita a casa. Esse raffiguravano la sua mamma e le sue amiche Dinah, Normani e Ally che già le mancavano... soprattutto la sua migliore amica, Danah.

L'idea di non vederla ogni mattina appena arrivata, rigorosamente in ritardo, le chiacchiere al telefono con lei, ridere e avere quella connessione, da migliori amiche, la stessa che le fa pensare e parlare all'unisono... tutto questo già le faceva sentire nostalgia eppure era appena arrivata e di certo non voleva avere un'altro attacco di panico. Quelle foto, fecero sorridere la quindicenne, ma allo stesso tempo provocarono una terribile sensazione di vuoto e malinconia, ma sotto alla felpa portafortuna di Camila, la ragazza notò un piccolo pacchetto rosa.

« E questo? Cos'è? » Chiese tra sé e sé.

- Flash Back On -

« Non riesco a immaginarmi il tuo banco vuoto per un anno intero » Disse Dinah, sedendosi sul letto di Camila.

« Mi mancherai molto anche tu, non sai quanto » Rispose la ragazza, sedendosi insieme alla sua amica e abbracciandola.

« Questo è per te... » Disse Dinah porgendole un piccolo regalo « Però promettimi che non lo aprirai fino a che non arriverai a Miami ».

« Promesso » Rispose la mora sorridendo toccandosi il naso, e l'altra fece lo stesso.

Toccarsi il naso era il loro segno, il simbolo del legame tra di loro, era una cosa carina vederle fare questo gesto all'unisono per poi ridere.

-FlashBack Off-

« Dinah... » Sussurró con un filo di voce per poi iniziare a scartare quel pacchetto. Era un diario, lo aprì e all'interno vi erano tante foto che raffiguravano momenti speciali tra loro due e ovviamente anche con le altre, c'era anche un pezzo della loro canzone scritta con quella calligrafia così arzigogolata e fastidiosamente perfetta.

" Que Bailes Conmigo Hoy - Fifth Harmony "

Sorrise quando si rese conto che le foto finivano proprio nel giorno della sua partenza e lí c'era solo una piccola dedica :

" Ti conosco meglio di chiunque altro, per questo so che ami scrivere, ami ricordarti momenti del tuo passato, così ti ho voluto regalare questo diario in modo che tu possa metterci tutte le foto che scatterai in questo meraviglioso anno; potrai scriverci i tuoi sentimenti e la canzone che ti ha stuzzicato le orecchie mentre creavi quel tuo ferma immagine nella memoria... e poi, una volta tornata, tutto ciò che avrai vissuto sarà quì dentro, potrai scrivere ogni cosa che ti ricorda ogni momento, in modo che ogni secondo di questa nuova esperienza rimanga nelle tue mani, indelebile, per sempre. Ti voglio bene, non scordarlo mai. Tua DJ. "

Continua...

-Arianna

You Aren't AloneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora