-Capitolo 35-

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<<Addirittura l'amore della tua vita?>> Esordi la donna ridendo un po', la sua risata non era come quella che Lauren riservava a Camila, dolce e anche un po' timida; quel frastuono era pieno di derisione. La piccola cubana di sentiva come quando i soliti bulletti la prendevano in giro a scuola, ma questa volta non inizió a piangere come soleva fare.
<<Io non mi sono mai innamorata, ma so cosa vuol dire. Ci sono così tante sfumature dell'amore e quello che provo per lei è una di queste. Solo perché ho quindici anni non vuol dire che vivo ancora nel mondo delle favole... la amo, c'è qualcosa che ci unisce io lo sento Kath>>
La host mom la osservava con quello sguardo, il solito di chi da adulto riesce a vedere tutta quella innocenza negli occhi dei ragazzi, provando malinconia di quegli anni ancora felici, senza problemi e spensierati. La donna accarezzó teneramente il braccio della ragazzina, per poi aggiungere <<Honey, l'unica cosa che mi preoccupa è che tu possa pentirti di questa scelta. Non è un bene creare un rapporto così importante iniziando con una menzogna... anche se è piccola, perché infondo mentire sull'età non è così grave, ma nel tuo caso si. Lauren potrebbe sentirsi presa in giro e pensare che tutto ciò che avete passato sia stata un enorme bugia, un teatrino; tu sei molto fragile Mila, voglio solo farti capire che le bugie hanno le gambe corte e quando si spezzano possono fare tremendamente male>>

" Le bugie hanno le gambe corte "

Queste erano le parole che nei mesi successivi giravano in testa alla piccola cubana, tormentandola per l'indecisione ed i sensi di colpa. Lei e Lauren da quell'ultima uscita si erano davvero incontrate ogni giorno, ripetendosi quelle semplici parole " a domani " come se fosse la promessa più importante al mondo, mantenendola puntualmente alle 17 davanti a quella che era ormai diventata la loro caffetteria.
Erano sempre più unite, il loro rapporto era pieno di emozioni: pianti, risate, gioia e dolore... le loro anime erano diventate ormai una cosa sola. Tra le due ragazze le cose andavano talmente bene, a tal punto che ogni qual volta Camila decideva di fare quel grande passo confessando tutto alla corvina, appena la vedeva era come se si dimenticasse di quel peso sullo stomaco, lasciando spazio solo alle innumerevoli farfalle che ad ogni contatto con quegli occhi verdi si muovevano in una danza maestosa.
Mentre la piccola cubana riempiva quell'ennesima pagina del diario del viaggio, pieno di momenti passati con Lauren e di tutte quelle verità che ogni tanto lasciavano alla quindicenne quell'amaro in bocca... un piccolo peso sul piumino di Camila la fece tornare alla realtà, distogliendo il suo sguardo da quella pagina piena d'amore e qualche senso di colpa.
<<Mila...>> Le gemelline pronunciarono quel soprannome come se fosse un bisogno, l'urlo d'aiuto più disperato che la ragazza avesse mai sentito. Delle piccole braccia cinsero il collo della cubana, mentre delle lacrime le bagnavano il pigiama.
<<Piccoline mie, cosa succede?>> Le mani affusolate della mora accarezzavano quelle testoline bionde con tanto amore, ricordando vagamente la sensazione dei capelli setosi della piccola Sofia Cabello, la quale con la sua morte si era portata via anche metà del cuore della sorella, se non tutto addirittura.
<<M-m-mamma e papà hanno iniziato ad urlare, poi lui è andato via tanto arrabbiato. Non l'avevamo mai visto così, e se non torna più? Se ci abbandona? >> Quelle bambine con le loro vocine piene di singhiozzi avevano espresso ogni loro preoccupazione. Non è mai bello quando i propri genitori litigano e Camila lo sapeva bene.
Prima della morte di suo padre e sua sorella l'atmosfera a casa Cabello non era delle migliori... la piccola cubana si ritrovava a dover mettere le cuffiette alla sua sorellina per cercare di distrarre la minore con la musica, così sentiva di meno i due adulti urlarsi a vicenda; spesso era proprio la mora quella che si ritrovava a chiudersi in camera a piangere tappandosi le orecchie per non sentire quel frastuono. I loro genitori litigavano in continuazione ed è anche questa una delle cause per le quali Sinu si sentiva così responsabile per la morte dei due componenti della famiglia. Camila quel giorno fatidico giorno aveva lasciato il libro sotto al banco, ma se lei ed Alejandro non avessero avuto la solita discussione, lui non sarebbe uscito approfittando di quella dimenticanza della figlia per calmarsi e riuscire a pensare in maniera più lucida.
<<Am, Jess... anche i miei genitori litigavano sempre, Josh tornerà a casa... domani è la vigilia di Natale, non rimarrà lontano da voi in questi giorni di feste, è il vostro papà e vi ama >>
Le gemelline appoggiarono delicatamente il loro capo sulle cosce della piccola cubana, aspettando quelle carezze che in quei mesi le avevano sempre calmate, Camila era come se davvero fosse la loro sorella maggiore.
Quelle dolci coccole furarono esattamente ciò di cui le bambine avevano bisogno, esattamente come un piccolo incantesimo, in grado di scongelare un cuore di ghiaccio, rimanendo in tema con il primo film che la quindicenne aveva guardato con loro.
Nella stanza il clima era di nuovo tranquillo, nessuno avrebbe potuto interrompere quell'aria piena d'amore, regnava la calma e Gas, il piccolo cucciolo di Labrador non voleva di certo rimanere in disparte; si trovava ai piedi del letto della cubana, intento a proteggere quelle figure femminili teneramente abbracciate in quel materasso enorme. La porta si aprì delicatamente, provocando un piccolo cigolio, il quale fece subito rizzare le orecchie al cane e successivamente Camila aprii gli occhi i quali già da qualche istante facevano fatica a non chiudersi lasciandosi trasportare nel mondo dei sogni.
<<Grazie Sweetie...>> Disse la donna sul ciglio della porta, nonostante la poca luce presente nella stanza, i suoi occhi azzurri risaltavano per quella brillantezza dovuta al pianto. Kathrine chiuse la porta alle sue spalle, cercando di fare il minor rumore possibile, per poi stendersi in quel letto e stringere le sue tre figlie, si tre. Camila Cabello ormai era una Clarke, nonostante gli alti e bassi di quei mesi. La quindicenne tornava a casa molto tardi, passava tutto il suo tempo libero con Lauren e a causa sua non era così attenta quando si trovava a scuola e ció , per sua sfortuna, veniva poi riportato dagli insegnati alla sua host family. In fondo quando si è innamorati, la testa è tra le nuvole; non si possono controllare tutti quei pensieri che piano piano iniziano a farti sentire come sulle montagne russe.
Quando si parla di questo tipo di sentimenti, si ha paura, adrenalina e quando si arriva in alto... la gioia è quasi palpabile; il cielo sembra così vicino, quasi si tocca e quelle urla non sono più causate dalle vertigini, ma dall'eccitazione. Di certo Lauren Jauregui era in grado di far provare tutto quel intruglio di emozioni, rendendo felice Camila, come non lo era mai stata.
<<Buona vigilia piccole mie >>
Il sussurro di quella donna, un po' spezzato dalle varie lacrime, valeva più di qualsiasi altro augurio... ma non fu l'unico in quanto in tutto quel silenzio fatto di respiri sempre più sereni, il tintinnio del cellulare di Camila fece sussultare la quindicenne, la quale allungó delicatamente un braccio per afferrare quell'apparecchio e controllare chi fosse; nonostante fosse ovvio.
Continua...
-Arianna

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