« Che cosa intendi? » Chiese Lauren mentre una lacrima cadde da quei suoi meravigliosi occhi. Nel vedere Camila in quelle condizioni la corvina so senti come stringere il cuore dentro una morsa, nonostante non capisse come poteva essere la causa di così tanto dolore da parte della mora.
« Lauren io non ho fatto altro che pensare a cosa abbiamo passato... tutti quei discorsi, il tuo profumo, il tuo tocco, i tuoi occhi, la tua risata. Ho pianto perché avevo paura di non rivederti... non riesco a far smettere il mio stomaco di fare le capriole, mi fa male se ti penso eppure non riesco ad evitarlo. L'idea che tu ti fossi dimenticata di tutto... io non ho potuto sopportarlo, ho bisogno di viverti di nuovo Lo, ti prego... forse sembro disperata, non capisci neanche a cosa mi riferisco. Non voglio che senti di avere delle responsabilità nei miei confronti, voglio solo poterti vedere quando non ci sei... » Le lacrime continuavano a scorrere sul viso di Camila, non curante del fatto che potesse sembrare esagerata...in fondo nonostante Lauren non lo sapesse lei aveva solo quindici anni, l'amore a quell'etá si vede con altri occhi.
La corvina sorrise accarezzando il viso di Camila, tentando di asciugarle le lacrime. « Andiamo via di qui, potrebbero esserci dei paparazzi » Sussurró dolcemente per poi invitare la minore a seguirla.
Dopo alcuni metri le due si ritrovarono davanti ad uno stabile in vetro molto scuro, la mora inizió a contemplare la grandezza di quell'edificio, quando entrarono poté sentire profumo di pulito. C'erano così tante persone, ognuna di esse salutava Lauren con entusiasmo fino a che non arrivarono davanti ad un ascensore; la corvina entró dentro quella piccola pedana e Camila fece lo stesso, quando le porte si chiusero la ragazza dagli occhi verdi inizió ad osservare i piani... 20-25... al ventisettesimo piano rapidamente bloccó le porte in metallo sotto lo sguardo interrogatorio di Camila.
Quello spazio non era così ampio nonostante lo stabile fosse di grande lusso, le due riuscivano a sfiorarsi le spalle stando rivolte verso l'uscita; quelle quattro mura erano di un rosso porpora colore che piano piano si diffuse nelle guance della piccola cubana dovuto agli occhi di Lauren che si erano posati sul suo viso.
« Qui non ci sentirà ne vedrá nessuno... » La voce della maggiore era più rauca del solito, forse dovuto anche alla mancanza di aria all'interno di quel perimetro, la piccola cubana la guardó un po' preoccupata ma la invitó comunque a parlare senza capire dove volesse arrivare con il discorso « Innanzitutto Camz mi avresti rivisto, ti ho lasciato il mio numero di cellulare a posta » Nonostante quegli occhi verdi non si staccassero da quelli color nocciola con intensità, la mano di Lauren inizió ad accarezzare dolcemente le gote ancora umide della quindicenne.
« P-p-pensavo che essendo ubriaca non ti ricordassi di tutto, neanche del tovagliolo con il numero » Disse la minore lasciandosi trasportare da quel tocco quasi incandescente.
« Mi ricordo tante cose di ieri, tra cui questo "tutto" che tanto ti preoccupa »
Confessò la corvina sorridendo per poi unire le loro labbra in un bacio casto mentre le dita non la smettevano di accarezzare i lividi sul viso di Camila.
« Io...io Lo non-non pensavo che-che-che tu » Lauren poggió la sua fronte su quella della ragazza e la guardó negli occhi « Che avessi voluto baciarti oppure che avessi usato la scusa del vino per farlo senza rischiare troppo? »
« N-n-n-non eri ubriaca? » Chiese balbettando di nuovo la minore, mentre sentiva come il respiro di Lauren si facesse sempre più affannato, mentre il suo povero stomaco tornava a fare leggermente male.
« No Camz... » Disse poggiando le mani sui fianchi della piccola cubana iniziando ad accarezzarli leggermente da sopra il tessuto della felpa « Ci vuole più di una bottiglia intera del vino di Al per mettermi fuori gioco, siamo cresciute bevendo alcolici e ormai quel suo oro rosso per me è come se fosse acqua »
Il sorriso di Lauren era evidente, nonostante cercasse di nascondere quanto si sentisse brava nella sua recita.
« Ma ma ma ma tu hai hai messo quella storia nel mio Instagram... »
Lauren rise un po' stringendo Camila a sé ancora di più « Doveva rendere il tutto più credibile...l'ho messa solo negli amici più stretti notando che c'erano solo quattro persone così avrei evitato problemi se tu l'avessi lasciata »
Camila non poteva credere alle proprie orecchie ed inizió a piangere di nuovo sotto lo sguardo della corvina che da provante si trasformò di nuovo in un pozzo verde di dispiacere e senso di colpa
« Camz non pensavo ci stessi così male, se oggi non avessi ricevuto una tua chiamata sarei venuta a casa tua per parlarti... non avrei mai immaginato che fossi arrivata a piangere così tanto e a soffrire, ho sbagliato,io rovino sempre tutto. Ti ho fatto esattamente ci ho che ho fatto a Lucy, hai provato dolore per colpa mia e non me lo perdonerò mai »
Le iridi verdi si riempirono di lacrime, cosa che dopo aver salutato Camila la sera prima non era più successo... la piccola cubana cercó di impedire a Lauren qualsiasi altro movimento dato che cercava di allentare la presa e tornare a far mettere in moto l'ascensore.
« W-w-wha-a-t? » Lauren non riuscì a trattenere un gemito quando sentì il suo corpo contro la parete fredda di quell'ascensore.
« Non sto piangendo perché mi hai fatto stare male Lo, sono felice che tu ti ricorda di tutto... avevo pensato che non avrei mai potuto sentire il tuo sapore, che la mia pelle non avrebbe più percepito il tuo tocco... invece sei qui davanti a me, non riesci neanche più a parlare in spagnolo e mi piace che non sia solo tu l'unica a sentire quello che sento io quando solo mi guardi »
Lauren poggió di nuovo le sue mani affusolate e calde sui fianchi della minore per poi dire « E cosa senti quando ti guardo? » La sua voce era indecifrabile, aveva mille sfumature che Camila non era stata in grado di decifrare appieno...
« Mi fai male allo stomaco Lo... non riesco a non balbettare, io... è-è come se il controllo del mio corpo andasse a puttane »
Lauren si morse il labbro lasciando intravedere la parte interna di esso, Camila ci passó un polpastrello focalizzandosi su un piccolo segno al centro, il quale già aveva notato dal video che la corvina aveva lasciato sul suo cellulare.
« Me l'hai fatto tu quello Camz » Esordì la ragazza, capendo dove si fosse focalizzata l'attenzione della minore
« Quando mi hai morso il labbro »
La piccola cubana si immobilizzò ripercorrendo con la sua mente l'istante in cui effettivamente aveva ceduto lasciandosi andare da quella musica e da quel corpo che si strusciava col suo; le guance iniziarono ad essere ancora più calde di prima, Lauren fece sfiorare i loro nasi e sussurrò sulla pelle della quindicenne
« Non ho detto che non mi è piaciuto »
Le loro labbra si unirono di nuovo fino a che non si sentii una voce...
Continua...
-Arianna
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You Aren't Alone
Fanfiction"Camz, tu non sei sola. Okay? Mai. Non devi pensare questo. Mai. Perché ti ameremo sempre, per sempre. Io ti amo. Okay? l tuo viso mi rende così felice, e non so cosa farei se non ti dovessi più rivedere". - Best Places : 26/01/2018 #114 in Fanfi...