-Capitolo 33-

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Le due ragazze si trovavano nell'auto della maggiore, era la seconda volta in cui la piccola cubana osservava quella meravigliosa città da un finestrino. Il tutto sembrava così veloce; Miami era piena di così tante luci e forse la mora non sarebbe mai riuscita ad abituarsi a quell'immensa bellezza. I suoi occhi marroni ammiravano il panorama fino a quando non spostarono l'attenzione su di una visuale ancora più affascinante di quella metropoli... Lauren.
La corvina era concentrata sulla strada, le sue mani erano entrambe salse sul volante, aveva un'aria così tranquilla, il che le faceva acquisire ancora più sexappeal di quanto già ne avesse; il suo viso veniva illuminato a tratti dai vari bagliori della città donando ogni volta una sfumatura di colore diversa al suo sguardo. Nel suo viso all'improvviso apparve un sorriso, uno di quelli talmente veri che riescono a far brillare gli occhi e scaldare il cuore di chiunque ne sia la causa...
<<Non fai altro che fissarmi oggi Camz>> Disse utilizzando una voce dolce, senza però distogliere l'attenzione da quelle vie trafficate.
<<Non riesco a farne a meno, ho paura che tutto questo non sia reale >> Rispose semplicemente la quindicenne, continuando a soffermarsi su ogni dettaglio di quella figura al volante; una mano si posizionó rapidamente su quella di Camila, quel contatto provocó l'ennesimo brivido, la piccola cubana non si sarebbe mai abituata a quel tocco, sarebbe stata sempre come la prima volta quando la pelle morbida della maggiore la sfiorava appena. Con delicatezza Lauren portó la mano di Camila sul cambio, iniziando a depositare piccole carezze su di essa. La corvina continuó a guidare serenamente, cambiando le larve quando necessario senza mai interrompere l'unione delle loro mani.
Quell'auto era invasa dal silenzio eccetto per qualche canzone alla radio che fungeva da sottofondo, ma le due ragazze non ci avevano dato tanto peso, fino a che una melodia non attiró l'attenzione di entrambe.
(Link, ascoltatela)
Lauren e Camila iniziarono a canticchiare sottovoce, gli accordi iniziali erano esattamente quello che la minore aveva cercano di azzeccare quel pomeriggio.
-Flash Back-
<<Dai Camz sono semplici!>> Disse ridendo con la bocca piena a causa della metà di quel toast al formaggio che Kathrine aveva preparato per il pranzo a scuola della minore, ma avendo mangiato la pizza era rimasto nel sacchettino che la donna le aveva consegnato amorevolmente quella mattina...fino a che alle due ragazze non venne un leggero languirono e decisero di dividerselo.
<<Per te sono facili! Non riesco a capire quale deve essere il suono giusto... a me non sembra così male, ma quando mi accorgo della tua espressione capisco che invece sto continuando a sbagliare>> Nel viso di Camila apparve un sentimento di leggera tristezza, quel labruccio inferiore un po' più all'infuori ricordava il broncio dei bambini quando pensavano di non riuscire a fare qualcosa; ma Lauren intervenne subito facendo in modo che la piccola cubana osservasse di nuovo quel due occhi verdi, i quali tentavano di rassicurarla.
<<Hai mai sentito Be My Mistake dei 1975?>> Chiese la corvina, ricevendo un cenno di approvazione come risposta, seguito da una leggera vena di confusione in quello sguardo color nocciola.
<<Gli accordi iniziali... sono gli stessi che sto cercando di insegnarti, pensa a quella canzone e prova a far si che siano i più simili possibili all'attacco>>
Camila con fare dubbioso intentò per l'ennesima volta, chiudendo gli occhi e cercando di diventare un tutt'uno con quella chitarra che in quelle ore l'aveva solo fatta penare; appena aprii gli occhi dopo aver accarezzato quelle corte in maniera ancora impacciata, non fece in tempo a decifrare nell'espressione di Lauren se questa volta aveva fatto gli accordi correttamente, in quanto sentii delle labbra carnose sulle sue, e quel sapore inconfondibile, unito ad un " bravissima Camz "
-Flash Back Off-
<<Se continuiamo a provare qualche accordo ogni giorno presto riuscirai ad accompagnarmi con la chitarra Camz>> Esordi la maggiore, appena la musica iniziava a farsi ancora più bassa.
<<Davvero vorresti insegnarmi a diventare così brava? Ci vuole tanto tempo... io non so se ne sarò in grado>>
Eccola qui, di nuovo. L'insicurezza di Camila la faceva sempre cadere metaforicamente, anche se in realta quegli ostacoli sui quali inciampava non erano davvero presenti, ma solo un frutto della sua piccola dolce mente da quindicenne piena di paure e preoccupazioni a volte alquanto esagerate ed assurde.
Il rumore del motore cessó, avevano raggiunto la destinazione, casa Clarke. Una volta spenta l'auto Lauren si giró completamente osservando finalmente la minore dopo quel viaggio, in macchina.
<<Tu puoi fare tutto...>> Disse accarezzando una guancia della mora, leggendo in quei suoi occhi quella poca autostima che la ragazza aveva di se stessa e delle sue capacità. <<D'ora in poi facciamo un patto... >> Aggiunse, notando come quelle macchioline color nocciola riempirsi di curiosità e dolcezza << D'ora in poi ogni giorno fino alla tua partenza ci vedremo alle 17 davanti alla Caffetteria Moon, così avrò il tempo per poter andare in studio alla mattina e dedicare tutto il pomeriggio a te>>
Le pupille di Camila si dilatarono, come quando si guarda la cosa più bella del mondo, effettivamente era così...
<<Non voglio che tu metta da parte il tuo lavoro per me, la tua carriera deve essere una priorità, non voglio essere una distrazione... l'ultima cosa che potrei permetterti di fare è farti perdere del tempo prezioso che servirebbe alla tua musica>>
Lauren sorrise per l'ennesima volta in quel pomeriggio, era incredibile come Camila riuscisse a tirare fuori il meglio di lei... in quel periodo essere felice sembrava un impresa ardua eppure bastavano un paio di ore con la piccola cubana per sentire un po' meno lame in quel cuore ferito.
<<Riusciró a fare entrambe le cose, tu mi dai l'ispirazione, mi dai la voglia di essere creativa... nel tempo insieme a te è come se il mondo fosse di più colori, ed io sono in grado di vederlo solo grazie al fatto che tu sei insieme a me in quel momento. Voglio che il nostro appuntamento alle 17 sia una promessa, così tu non piangerai più per la paura di non rivedermi >> Appena fece tornare a galla quel avvenimento Camila abbassó lo sguardo sentendo come le sue guance stavano iniziando ad arrossarsi... ma la corvina fece di nuovo incontrare i loro occhi alzando delicatamente il viso di Camila dolcemente semplicemente poggiando un dito sotto al suo mento e facendo un po' di pressione verso l'alto.
Appena quel marrone ritrovó il verde, delle carezze iniziarono a contornare quei piccoli lividi lasciati dalla forza delle lacrime di Camila a causa di tutto quel dolore provato la notte prima.
<<Non voglio che tu soffra per me, non per questo motivo almeno... sappi che anche io non riuscirò più a stare senza vederti; forse è uno sbaglio farti entrare così tanto nella mia vita, nella mia testa, nei miei pensieri... sto abbassando tutte le mie difese nonostante il brutto periodo che sto passando... io non so cosa sarei in grado di darti... sono poche le cose che riesco a capire, l'unica certezza è che voglio continuare a conoscerti e sopratutto vedere quel tuo dolce sorriso ogni giorno>>
<<...
Continua...
-Arianna

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