-Capitolo 40-

852 78 63
                                    

<<Lo tienimi!!>> Urlò divertita la minore, mentre delle braccia la cercavano di alzare da terra dolcemente in modo che la piccola cubana fosse in grado di arrivare a mettere la punta in cima all'albero. Appena la stella riuscì ad essere nel posto giusto un tremolio fece si che Lauren e Camila si ritrovassero atterra.

<<Lauren!!!!>> Esordi la minore iniziando a scuotere la maggiore, esattamente come quando si gioca con la propria migliore amica da bambini e si cadeva per terra <<Siamo cadute per colpa tua!>>. La mora cercava di fingere di essere arrabbiata, ma stava fallendo miseramente; i suoi occhi parlavano sempre più del dovuto.
Le due erano su quel pavimento abbracciate, mentre le loro risate riecheggiavano nella stanza, ora illuminata da quell'albero di natale. La corvina appoggiò il capo nell'incavo della minore stringendola ancora di più a se, i loro volti non erano così tanto visibili, l'unica fonte d'illuminazione erano quelle luci intermittenti che ogni tanto colpivano quei meravigliosi sorrisi; non era necessario che le due si guardassero negli occhi in quel momento, i loro cuori parlavano da soli.

<<Quando mi lascerai che cosa dovrò fare con questo albero?>> Chiese ad un tratto la ragazza dagli occhi verdi, tutto ad un fiato, come se fosse in realtà un pensiero che le aveva solo sfiorato la mente, ma non doveva uscire dalle sue labbra.

Camila si voltò, tentando di guardare l'altra negli occhi, poteva giurare di aver realizzato il suo sogno... Lauren sotto quei bagliori natalizi era una visione magica.

<<Io non ti voglio lasciare...>> Disse la quindicenne, per poi fare una pausa, lasciando la frase incompleta, tentando di reprimere qualche sospiro che forse sarebbe uscito un po' troppo rumoroso; quella piccola bugia sapeva che avrebbe spezzato tutto e non poteva ignorare quel groppo alla gola che le faceva quasi mancare il respiro.

Durante quel piccolo momento di silenzio, la maggiore aveva iniziato ad accarezzare il dorso delle mani di Camila, le quali erano sul suo stomaco dolorante a cusa delle solite farfalle; sopra di esse vi erano quelle più affusolate e poco più lunghe, che tentavano di avere una stretta salda e sicura, nonostante i sentimenti della ragazza erano tutt'altro che imperturbati. Due occhi color smeraldo con qualche sfumatura colorata dovuta ai led, tentavano di analizzare i dettagli della piccola cubana sotto quell'ombra che poco a poco l'aveva ricoperta leggermente.

<<Sarai tu Lo a mandarmi via... tu mi lascerai andare, perchè so di aver fatto una cosa che tu non perdonerai mai, in nessun modo... però spero che lascerai questo albero, fino al mio ritorno>> Alcune lacrime avevano rigato il suo viso, ma nonostante la poca luce Lauren se ne accorse e tentò di interrompere il loro percorso rapidamente.

<<Non so cosa tua abbia fatto... non riesco a capire quale possa essere stato l'atto così brutale ed irrimediabile. Io... non sapendo cosa riguarda non ti so dire come reagirò; l'unica cosa che so è che in questi mesi, quando ho guardato nei tuoi occhi ho visto la mia anima... so che dentro tu sei buona, non riesco a pensare che tu sia capace di fare qualcosa che possa ferirmi... sei stata un eroe, mi hai salvato Camz>>

La minore rise un po', sentendosi ancora di più in colpa... quella risatina non era come quelle che pochi minuti prima riempivano quell'aria festosa; era un tono colpevole, un piccolissimo spasmo involontario, una reazione dovuta al fatto che si stava maledicendo ed odiando da sola, per tutto il casino che aveva combinato.

<<Si certo... un eroe macchiato Lo>>

Appena la piccola cubana pronunciò quelle ultime parole, Lauren sentii delle scintille illuminarle la mente. Quando l'ispirazione arrivava, le cose erano due : O entrare in quella piccola fessura aperta oppure non cogliere quel pizzico di magia e far perdere alla lampadina il suo bagliore e la magia.

You Aren't AloneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora