-Capitolo 52-

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<<Aspetta Mila, non ti seguo... ha il tuo diario no? Sicuramente hai scritto cose bellissime li, so come riesci ad esprimere i tuoi sentimenti, come potrebbe odiarti?>>
L'espressione della polinesiana era alquanto confusa, attraverso i suoi occhi erano quasi visibili tutti gli ingranaggi del suo cervello che tentavano di capire tutte quelle cose che Camila aveva tenuto nascoste per tutto quel tempo; la quindicenne abbassó il viso iniziando a giocherellare con il braccialetto sul suo polso; la sua migliore amica lo notó.
<<Ehi... se non mi vuoi raccontare queste cose è ok, ma promettimi che non cadrai di nuovo nel limbo>> Disse con tono dolce, osservando quel pezzettino colorato legato al polso fragile e sofferenti della ragazza...lo stesso braccialetto della fortuna che circondava il suo stesso polso, più sano e forte.
<<Vorrei raccontarti tutto, ma sei sicura che il mio essere così... non ti turba? Nel senso ho sempre avuto questa fissa per Lauren, ma non avevamo mai toccato l'argomento che io potessi essere attratta dalle donne; nel senso è tutto ok? O mi vedrai in maniera diversa ora?>>
Dinah sorrise afferrando la mano della più bassa, per poi unire le loro dita.
<<Tu sei e sarai sempre la stessa Camila Cabello, la mia migliore amica. Continuerò a dormire stretta a te, a cambiarmi davanti a te, a passare le giornate intere solo io e te a riguardarci Glee... non cambia nulla perché tu non cambi. Avevo capito che forse eri bisessuale, non era un segreto che questa tua ossessione per Lauren fosse qualcosa di più; ma tu tesoro mio sei una ragazza fantastica e mi fa tantissimo piacere che finalmente non affronterai tutto questo da sola, forse non ti era neanche passato per la mente che in un tuo futuro ci sarebbe potuta essere una donna, so che è difficile dirlo così a tutti quanti ma vedrai che così scoprirai tante cose. Spero di essere tua migliore amica per la vita, spero di poter essere la zia che fa sempre i regali più costosi ai tuoi futuri figli, spero che tu riesca a dire ciò che sei al mondo senza aver paura di dirlo, arriverà il giorno te lo prometto; arriverà anche la persona che ti farà passare ogni paura, che sia Lauren oppure qualsiasi altra donna o un uomo, ma qualsiasi essa sia io ti voglio bene e lo sai benissimo. A me non importa che genere tu ami l'importante è che questa persona ti faccia stare bene e che tu stia bene con essa maschio o femmina che sia... accetterei addirittura la Jauregui, se ti rende felice, ma da come stai non mi sembra affatto che ti faccia bene.
La piccola cubana aveva il cuore a mille e un piccolo sospiro uscì dalle sue labbra, un peso enorme aveva liberato il suo corpo, ovvio non era niente in confronto al macigno che le era rimasto, ma sapere che finalmente non era più così sola contro questa consapevolezza la faceva sentire più leggera.
<<Voglio che tu sappia tutto, ogni cosa>> Esordí poi, osservando con i suoi occhi lucidi la bionda; voleva condividere quelle cose così intime con Dinah perché nonostante fosse una pervertita e alquanto cretina a volte, rimaneva la persona più bella, dolce e genuina al mondo. Sapeva essere la più seria e comprensiva, ma sopratutto quando riguardava argomenti del genere forse davvero sarebbe stata silenziosa.
Dinah ascoló tutta la storia alternando risate, qualche insulto e dei gridolini di emozione per poi disperarsi; era come se stesse leggendo un libro immedesimandosi talmente tanto da sentire il tutto direttamente sulla sua pelle, ogni tanto qualche lacrima rigava quel viso stanco accompagnata da dei sorrisi pieni di malinconia e qualche sguardo verso vari angoli della stanza che le permettevano di perdersi tra i meandri della sua mente, la quale sembrava più un raccoglitore di foto che una cinepresa per quanto fossero precisi ed accurati.
<<Wow>> Disse solo Dinah tornando a mettere in bocca la forchetta con qualche fusillo al sugo col pomodoro.
Erano passate ore, infondo raccontare 9 mesi di relazione nello stile Camila era come assistere allo spettacolo teatrale "I maestri cantori di Norimberga, di R. Wagner", definito il più lungo della storia 5 ore e 15 minuti... più o meno i racconti della piccola cubana avevano la stessa andatura, ma niente a che vedere con l'800.
Le sue amiche erano su quel letto ad una piazza e mezzo mangiando pasta col tonno, mentre piano piano il sole lasció il posto alla luna.
<<Vuoi davvero dimenticarla?>> Chiese Dinah dopo qualche istante.
<<Lei merita qualcuno che non la faccia soffrire, deve essere felice e non sentirsi ne tradita ne usata... forse è meglio che lei riesca ad odiarmi, nonostante io la ami con tutta me stessa>>
<<Mila... non hai risposto alla mi domanda>>
<<Voglio fare quello che il sole fa con la luna... lasciarle il cielo, farla brillare in mezzo a quelle stelle ed osservarla da lontano>>
<<Ti aiuterò io, non sei più da sola Mila>>
<<Non dirmi quelle parole di prego, lei me lo diceva sempre... non riuscirò a stare bene senza Lauren se ogni fottuta cosa me la ricorda>>
Dinah rapidamente si alzó ed inizió a staccare ogni foto di Lauren da quel muro, cercando di eliminare ogni traccia della corvina sotto lo sguardo confuso e qualche rimprovero di Camila; non avendo così tanti soldi aveva stampato qualche foto a scuola utilizzando la stampate della biblioteca ed era tutto quello che aveva della corvina, oltre quel cuscino ricevuto qualche compleanno prima, non voleva assolutamente che quei fogli da sempre custoditi gelosamente si rovinassero.
<<Lontano dagli occhi lontano dal cuore>> Disse la bionda, mettendo tutti quei fogli nel cassetto dei vestiti della sua migliore amica, cercando di nasconderli nella parte più profonda di esso. Camila nell'osservare quella scena si ricordo di quando Lauren tirò fuori dall'armadio quel blocchetto con la canzone che stava cercando di scrivere e che alla fine in realtà aveva finito lei stessa per la corvina... chissà se l'avrebbe letta o se invece avesse fatto la stessa fine di quel diario.
Continua...
-Arianna

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