DODICI

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Lauren sembrava a suo agio nel parlare con quella sconosciuta, mentre Camila sperava che Kath non si facesse scappare la sua vera età. Averle mentito forse era stato il suo sbaglio più grande. Mentre la ragazza dagli occhi verdi continuava a parlare, la mora sembrava nel suo mondo, già stava viaggiando con la sua immaginazione pensando a cosa sarebbe successo se per colpa di quella telefonata la cantante si fosse arrabbiata con lei, aveva paura che avesse un altro momento di sconforto e che la lasciasse lì da sola. Aveva paura della reazione di Lauren, soprattutto dopo quel pomeriggio, aveva avuto la possibilità di conoscere un lato impulsivo della maggiore, ora sapeva che non era brava a gestire le emozioni forti, quando scoppiava o diventava una bomba ad orologeria oppure rimaneva impassibile per poi morire dentro piano piano.

La corvina porse di nuovo il cellulare alla piccola cubana per ridarglielo una volta terminata la chiamata, « E' tutto ok? » Chiese un po' tesa Camila, nonostante Lauren sembrasse tranquilla, quindi non c'era da preoccuparsi, ma dati i film mentali che già si era fatta a causa delle varie paranoie aveva bisogno di una conferma da parte della maggiore; essa la osservava sorridendo ancora con il telefono della minore in mano. « Quella signora è un po' paranoica, non capisco perchè si deve preoccupare così tanto, sei adulta e vaccinata; voleva farci venire a prendere dal marito devi esserle sembrata proprio una ragazza indifesa, in che famiglia di pazzi sei finita? » Lauren rideva prendendo in giro quell'atteggiamento così apprensivo di Kathrine, non riusciva proprio a concepire tutta quella apprensione da parte della donna. Camila sorrise visibilmente più tranquilla, poi diede un piccolo colpetto del braccio alla corvina come per farla smettere di deridere quella situazione e sottolineare il fatto che fosse stata sfortunata a capitare in una famiglia così strana.

« Cosa le hai detto per convincerla a farci tornare da sole? » Chiese la piccola cubana prendendo finalmente il cellulare dalla mano di Lauren.

« Le ho semplicemente detto che conosco bene la zona, sono abituata a venirci di notte e non è mai successo nessun episodio in cui sono stata infastidita da qualcuno, seguita o rapita... » La risata di Lauren invasi tutto quel silenzio della notte, adorava scherzare e rendere ridicole cose come quella. Per la maggiore il concetto di libertà era fondamentale, all'età di 16 anni quando si era presentata per la prima volta ad x factor iniziò ad avere la sua indipendenza, in fondo doveva allontanarsi dalla sua famiglia prima o poi e nonostante anche sua madre fosse un po' protettiva non le aveva mai fatto scenate del genere neanche quando ha iniziato il suo primo tour mondiale essendo ancora minorenne... nella mente di Lauren era inconcepibile che una famiglia ospitante si comportasse così con una ragazza di ventun anni.

« Lauren sono seria, non voglio tornare a casa e dover discutere con Kathrine »

« Scusami ma mi sembra surreale tutto questo, hai 21 anni non dodici... neanche mia madre all'inizio della mia carriera mi trattava da bambina. Comunque stai tranquilla non ci sarà alcun conflitto, credo che la tua host mom mi adori, le ho detto che ormai sono 22 anni che passo per questa strada a notte fonda, passano spesso pattuglie della polizia e se ci fossimo stancate avremmo potuto chiamare un taxi. E' rimasta sorpresa quando ha capito fossi più grande ti te, anche questo in realtà mi è sembrato strano, abbiamo un anno di differenza eppure mi ha detto che sapere che sei insieme ad un adulta la rende più serena... » Camila non disse nulla rise solo scuotendo un po' la testa, come se volesse seguire a ruota i giudizi di Lauren si quella famiglia, la corvina se ne accorse e aggiunse « Sei proprio finita in una casa di pazzi, però la signora mi ha acconsentito di portarti a cena fuori, visto che ancora siamo lontane dal centro della città »

La conversazione si stava svolgendo mentre le due ragazze avevano ripreso a camminare lungo quelle stradine ormai deserte e buie, Camila era intimorita da quell'atmosfera un po' lugubre, però non lo voleva darlo a vedere, ma la ragazza dagli occhi verdi se ne accorse e iniziò a prendersi beffe di lei chiamandola " little baby " poi la prese per mano per darle un po' di sicurezza.

« Sono molto lontani i ristoranti di quì? » Chiese la cubana analizzando un po' dove si trovavano senza riuscire a trovare neanche un edificio.

« Tu fidati di me, sono la tua guida no? » Rispose Lauren per poi fare un occhiolino alla minore, la quale a causa di quel gesto arrossì un po', ma data la poca luminosità la corvina non se ne accorse.

Durante la camminata Lauren iniziò ad indicarle alcuni posti che ama di Miami e che la piccola cubana doveva assolutamente vedere come ad esempio Tropical Park. Mentre la cantante raccontava alla nostra protagonista i pomeriggi al mare con i suoi nonni, quanto le facesse bene osservare l'acqua e come la faceva sentire libera, Camila la osservava incuriosita, interagendo con lei e ridendo ad ogni sua battuta o descrizione di qualche piccolo flashback divertente, la minore si sentiva a casa, anche più di quando era davvero per le vie di Cuba a chiacchierare con le sue amiche, ormai la paura dell'ignoto e dello smarrimento era passata lasciando spazio solo alla gioia di poter passare ancora del tempo con Lauren prima che la giornata più bella della sua vita finisse. Ad un certo punto la corvina si fermò chiedendo a Camila se le piacesse il luogo in cui si trovavano, la mora non si era neanche accorta di essere nel bel mezzo di una strada principale, piena di lampioni e che davanti a loro c'era un piccolo ponte artificiale illuminato da alcuni led a luce fredda, il quale portava ad uno stabile chiamato " La Carreta ".

« Wow » Fu l'unica parola che riuscì a dire, si sentiva in uno di quei film che tanto amava, quel posto sembrava fosse incantato e non potè fare a meno di analizzare il tutto con occhi sognanti.

« Anche io ebbi la tua stessa reazione quando vidi questo posto per la prima volta, sembra magico vero? » Lauren stava osservando compiaciuta come la piccola cubana focalizzasse la sua attenzione su ogni dettaglio della location, l'insegna colorata, le pareti del locale fatte di mattoni con alcuni brillantini i quali grazie alle luci della notte risaltavano molto di più, Camila non staccava lo sguardo neanche dalle persone che gli passavano vicino, sembravano tutte allegre e forse anche un po' ubriache.

« Su entriamo, ti assicuro che all'interno è ancora più bello, rimarrai a bocca aperta »

Camila acconsentì ancora incredula, mentre stavano per attraversare quel ponte Lauren si fermò e si voltò verso la mora. « Non ci starebbe bene una foto quì? Infondo quando ti ricapiterà una cosa del genere? » Camila sorrise, in realtà aveva già pensato che sarebbe stato perfetto far restare quel ricordo impresso per sempre in una fotografia come se fosse un fermo immagine, per questo amava scattare foto, le permetteva di racchiudere piccoli istanti della sua vita in un solo secondo e nonostante il tempo quelle immagini sarebbero rimaste immutabili esattamente come dei fermo immagine. « Su dai fai un video »

Camila prese il suo cellulare dalle tasche ed iniziò a riprendere la vista della città da li, muovendosi piano piano fino al ponte sul quale stavano per salire, Lauren quando si sentì la telecamera puntata addosso fece finta di mandare un bacio per poi sorridere; man mano che l'inquadratura si spostava sul ristorante non poco distante da loro e le varie persone che ridevano camminando alla direzione opposta Lauren iniziò ad osservare il volto di Camila, notando la felicità nei suoi occhi e come questi con tutte quelle luci sembrassero un tutt'uno con la magia di quel luogo.

Continua...

-Arianna

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