58 - Legame

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Il sole era tinto di un arancio caldo e colorava di altrettanto                colore il cielo limpido

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Il sole era tinto di un arancio caldo e colorava di altrettanto colore il cielo limpido. Nemmeno una nuvola minacciava di rovinare quel bel cielo tipico di ogni sera della stagione calda. Ogni cosa probabilmente nel Regno Assoluto continuava il suo corso e Kyra rimpiangeva amaramente il non essere a casa a guardare dal tetto le abitudini altrui come i giorni passati in solitudine, distaccata da tutto e tutti. Farlo le avevano dato un senso di equilibrio, di ritmo in un certo senso, e ora invece non riusciva a stare calma. Come esserlo?

Markan e suo padre erano arrivati quella mattina e Andreas li aveva accolti calorosamente, diversamente come avrebbe fatto lei. Poi i due uomini erano andati insieme a bersi qualcosa e parlare un po' della loro giovinezza passata insieme e probabilmente di affari, lavoro, lasciando che il tempo scorresse. Markan invece si era messo a parlare un po' con Sarah, o meglio, era stata lei a rubarlo per scoprire un po' di più sul suo conto. D'altronde non lo conoscevano quasi e ancora la chiara si domandava perché dovesse fare una cosa del genere.

Evelyn era rimasta lì con loro. Non aveva ancora recuperato le forze e cercava di creare un intruglio per le sue ali, che teneva nascoste agli occhi altrui costantemente, con le piante trovate nella serra che Kyra le aveva indicato quella mattina assieme a Rohin e Fenrid. Non aveva parlato o aggiunto altro riguardo a ciò che era e cosa le fosse accaduto in quegli anni ma nessuno la pressò più di tanto dato che potevano essere ricordi dolorosi e lei ancora non si fidava totalmente. Solo con Kyra stranamente sembrava più aperta, la salutava quando passava e le sorrideva, non sapeva perché la trattasse diversamente.

Nath invece era intento a lavorare con le domestiche nelle cucine ma sarebbe stato libero per il pomeriggio per il meritato riposo. A quanto pareva aveva promesso alla sua famiglia di non caricarlo troppo con il lavoro pur di riaverlo sano e salvo a casa e lei aveva rispettato l'accordo. E poi, nemmeno lei voleva stressarlo.

– Pronta?–

La voce di Nissa la riportò alla realtà distraendola dal suo guardare fuori dalla finestra della camera che condividevano. La bionda teneva tra le braccia un paio di vestiti con cura che poi appoggiò sul letto.

– Insomma. Ho tremendamente voglia di scappare.–

– Sì, ho fatto una domanda un po' troppo scontata.– ridacchiò Nissa stiracchiandosi un poco.

– Più lo vedo e più penso a quanto sia perfetto per te.– aggiunse prendendo il vestito che avrebbe messo la sua amica che ridacchiò.

– Ti ha mandato mia madre perché lei è troppo presa nel tartassare di domande quel povero ragazzo?–

– Esatto, e poi sa che faccio sempre ottimi lavori, perciò muoviamoci che non manca molto.–

Così Kyra si ritrovò ad essere completamente sotto le sue grinfie come un manichino mentre l'amica l'aiutava. Avrebbe potuto prepararsi più che bene da sola ma sapeva che anche Nissa era agitata e aveva bisogno di distrarsi, per quello non si lamentò e la lasciò fare.

The Fate of OppositesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora