22 - Uguali

417 21 0
                                    

Non fu la luce quella mattina a svegliarla come accadeva solitamente, quei raggi che le provocavano fastidio sulla pelle          fredda

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Non fu la luce quella mattina a svegliarla come accadeva solitamente, quei raggi che le provocavano fastidio sulla pelle fredda. Fu solo il lieve vento che entrava dalla finestra e che muoveva le tende leggere e chiare, che accarezzò anche la sua pelle, i suoi capelli scuri. Sentì comunque del calore che un po' le diede fastidio, quello di un corpo sopra al suo. È come essere intrappolati a momenti! pensò evitando di ridacchiare. Non voleva svegliare Kyra che ancora dormiva tranquilla. Così, in qualche modo, riuscì a liberarsi e mettersi a sedere, osservandosi intorno. Doveva essere da poco passata l'alba a giudicare dalla luce del sole lieve.

Si alzò in piedi e si mise a raccattare da terra sparsi i vestiti che aveva indossato il giorno prima, sistemandoli e prendendosi dal grande armadio della chiara altri vestiti scuri. Il suo profumo la inebriò, voltandosi poi a guardarla ancora dormire pacifica, i capelli candidi sparsi sul cuscino con cui sembravano fondersi, il corpo coperto dal lenzuolo, la pelle del collo scoperta su cui le lasciò un bacio lieve una volta avvicinata.

Dopodiché uscì dalla camera silenziosamente controllando che nessuno la notasse tra cameriere ficcanaso e i loro amici nelle camere intorno. Non sapendo cosa fare si mise a camminare così senza meta, le mani nella tasche dei pantaloni, lo sguardo basso.

Un po' si sentiva scombussolata dalla presenza di Kyra nella sua vita, sentiva che la propria indole, l'essere distruttiva, ribelle e casinista, si placava in modo innaturale e, appena le si allontanava, la voglia di uccidere talvolta si faceva fin troppo intrigante. Certo che è proprio strano tutto quello che ci sta accadendo. È come se da una parte facessimo bene l'una all'altra, ma allo stesso tempo più stiamo insieme e più la cosa ci logora, come se non ne avessimo il controllo...

I suoi pensieri furono interrotti dalla voce di Andreas e Sarah, entrambi nell'ufficio dell'uomo. La porta era socchiusa e si avvicinò incuriosita, cercando di non farsi sentire o vedere.

– È una grande opportunità, potrà viaggiare e uscire, non stare chiusa in casa tra i libri immaginando posti che potrebbe ammirare nella realtà.– disse lui, seduto sulla sua poltrona in mezzo alle scartoffie di vario genere.

– Sai che lei non vuole essere controllata così. È il suo futuro, le sue scelte dovrebbe dipendere da lei.– ribatté la donna, si sentiva che non fosse molto d'accordo con il fidanzamento organizzato dal marito.

– Lo so, ma lo faccio per lei. Qui rischia di impazzire ed è l'ultima cosa che vogliamo. Non sto pensando agli affari, non mi interessano.–

Certo, come no. Voi Salir siete tutti uguali e non ve ne rendete nemmeno conto! pensò la corvina mentre ascoltava attenta.

– Vogliamo solo il meglio per lei. Markan è un bravo ragazzo e hanno molto in comune, le farà bene.– continuò Andreas, nel mentre Sheera strinse le mani a pugno senza nemmeno accorgersene. Se la conoscessi davvero sapresti che non sopporta le persone uguali a lei. La cosa era vera: Nissa non era introversa e timida come Kyra, non si chiudeva in casa tra libri o non ammirava la natura intorno a sé. Ed erano migliori amiche proprio per le loro diversità. A Kyra piaceva il diverso, non voleva vedere se stessa in altri, cercava anime differenti dalla sua.

The Fate of OppositesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora