57 - Saper calmare

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– Che si fa?–

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– Che si fa?–

– Ti pare che possiamo saperlo?–

– Non lo so, chiedevo.–

– Queste sono reali, com'è possibile che sia qui?–

– Era pure in fuga. È da secoli che si dice siano scomparsi!–

– Evidentemente no, chissà se ce ne saranno altri che si nascondono tra noi.–

– Dici che è così?–

– Perché no?–

– Io chiamerei Andreas.–

Le voci degli altri ragazzi erano confuse tra loro per Kyra, lontane, quasi come un sussurro. Loro facevano ipotesi mentre lei, i suoi occhi, erano fermi su quelle ali dalle piume grigie. Con la sua amica avevano visto molte raffigurazioni nei libri, splendide ed eleganti ali, maestose e che erano fondamentali per quella specie. Ma quelle, invece, non erano in buone condizioni, come il resto del corpo. Erano mal ridotte, alcune piume non c'erano più e quelle che rimanevano erano come bruciate, altre sporche di sangue. Cosa ti è successo?

Kyra non riusciva a pensare ad altro e in sé continuò a crescere la rabbia e quel senso di protezione nei suoi confronti a dismisura. Sentiva ancora il suo dolore, la sua sofferenza e questo la portava a stare ancora peggio. Chi mai poteva ferire un essere del genere? Non sembrava una cattiva persona, lei lo vedeva chiaramente e più ci pensava più domande le sorgevano.

– Che storia è mai questa?–

La voce di suo padre la riportò alla realtà strappandola dai suoi pensieri e ritrovandosi di fronte i genitori alquanto scioccati e straniti, confusi. E anche loro non erano da meno. Forse era solo lei la meno sbalordita in un certo senso, come se fosse normale avere uno Yarix tra loro, come se ne avesse già visti parecchi. Che fosse per la visione che aveva avuto settimane prima?

– Aveva questo bracciale addosso, gliel'ho tolto e...– disse Nissa mostrando la catenella con la pietra e poi la ragazza che sembrava stesse per svegliarsi.

– Non statele così vicino, non sappiamo chi sia né cosa sia in grado di fare.– li mise in allerta l'uomo. La sconosciuta nel mentre aprì a stento gli occhi provando a mettersi seduta, e solo quando riuscì a vedere intorno a sé sembrò rendersi conto che si trovasse in un luogo che non conosceva e con tante, troppe persone intorno. La cosa le mise paura, Kyra lo sentì all'istante e la videro anche alzarsi in piedi di scatto e indietreggiare velocemente. Però, data la debolezza, cadde a terra. 

– Calma, non vogliamo farti del male.– le disse Sarah provando ad avvicinarsi a lei ma la ragazza si trascinò solo più indietro. Era totalmente nel panico, il respiro affannoso, il terrore negli occhi. Faceva male vederla così.

– Ehi, va tutto bene.– intervenne Kyra quando notò che per un attimo l'aveva guardata.

– Mi hai chiesto di aiutarti, te lo ricordi?– provò ad aggiungere facendo cautamente un passo verso di lei che non si mosse ma rimase in allerta.

The Fate of OppositesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora