2 - Avere allucinazioni

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Non sempre si sa cosa si è destinati ad essere e a fare

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Non sempre si sa cosa si è destinati ad essere e a fare. Qualcuno può avere una pista, oltre che definita, lineare di fronte a sé; altri più piena di ostacoli da affrontare, insidiosa; altri ancora, invece, non sanno quale possa essere il loro posto, il motivo della propria esistenza. Cosa diventeranno? Qual è il destino che è stato scritto per loro? In cosa si distingueranno?

In momenti di noia, Sheera si poneva spesso domande simili pur di passare il tempo e stare disconnessa da tutto ciò che la circondava. In ogni istante speso lì, in quel mondo semplice, si domandava quale fosse il suo scopo. Era lunatica, altri dicevano instabile, delle volte perfida. Amava il caos, le grida di terrore erano un suono soave, a detta sua. Ma cosa ci faceva in mezzo a tutti quei Salir? Perché ritrovarsi in una scuola contro la sua volontà? Odiava tutti quegli sguardi puntati addosso.

– Buongiorno ragazzi!– disse il professore, entrando in classe e disturbando i suoi quotidiani dilemmi interiori.

– Sedetevi pure.– aggiunse l'uomo, fissandola, e lei non si stupì nemmeno: era l'unica che non si era alzata in piedi ed era rimasta a giocherellare con una ciocca dei suoi capelli, seduta al suo posto, nel banco più in fondo e in ombra della classe. Non rinuncerò all'oscurità così facilmente come voi altri Salir vorreste, dovreste farvene una ragione dopo tutti questi anni.

– Signorina Deathblack, vedo che da oggi frequenterà la nostra scuola.– provò a dirgli lui con un sorriso, seppur fosse falso. Paura? Fai bene ad averne.

– Di sicuro non sono qui per te.– ribatté con voce annoiata senza nemmeno degnarlo di uno sguardo né tantomeno avvalersi alle istituzioni. Cosa mi tocca sopportare!

Il professore scosse la testa senza insistere, e continuò a parlare. Aveva del lavoro da fare e non voleva di certo rimanere indietro a causa di una ragazza che se ne fregava di tutto. Erano numerose le voci sul suo conto, tra cui il suo essere inquietante e ammaliante al tempo stesso, ed era vero.

– Allora ragazzi, quest'anno, sotto ordine di tutto il Regno Assoluto, ogni ragazzo o ragazza deve frequentare la scuola fino ai vent'anni. Ci sono molti, troppi ragazzi non istruiti per bene nell'uso della magia. Quindi anche la vostra nuova compagna è inclusa.–

Detto ciò, si sedette alla cattedra e cominciò la lezione come ogni giorno. Che ne sapete voi di cosa so e cosa no? Perché pensate di sapere sempre tutto? Sheera sbuffò e guardò fuori dalla finestra, totalmente disinteressata. Fin quando qualcosa, un suo istinto forse, la convinse ad ascoltare attentamente, rapita.

– Oggi parleremo di Creature Magiche, per la precisione di un popolo ormai misteriosamente scomparso.–

L'uomo prese un enorme cartellone e lo appese alla lavagna, mostrando a tutti quel disegno particolare: un paio di ali grigie circondate da delle rose rosse che formavano un cerchio, il tutto all'interno di tre triangoli dorati.

– Millenni fa non esistevano solo i Salir, come ben saprete, ma anche gli Yarix, un popolo che viveva in un altro mondo vicino al nostro. Erano gente pacifica e ordinati da delle proprie leggi. Il loro aspetto era non così tanto diverso da quello di noi Salir, ma possedevano ali grigie e anche i loro poteri erano leggermente differenti, anche se non sappiamo con esattezza quali fossero. L'unica cosa certa è che avevano un legame profondo e speciale con la natura. Non ne conosciamo il motivo, ma qualche secolo fa diminuirono sempre di più, fino a scomparire del tutto. Si narra che le loro ali comparissero al diciottesimo anno di età durante la notte...–

The Fate of OppositesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora