66 - In trappola

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Corpo pesante e sudato, un dolore lancinante ad impedirle di muoversi normalmente

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Corpo pesante e sudato, un dolore lancinante ad impedirle di muoversi normalmente. Aprì gli occhi a stento per un paio di volte prima di riuscire finalmente a mettere a fuoco qualsiasi cosa che potesse aiutarla a capire dove fosse finita. Era rannicchiata su una superficie ghiacciata e umida, doveva essere già da un bel po' dovunque fosse finita poiché sentiva la propria energia oppressa dall'ombra del luogo sconosciuto. La testa le faceva male da impazzire e si portò lentamente una mano alle tempie che pulsavano. Che è successo? Non sto capendo... Provò a muoversi e percepì delle presenze intorno a sé, poi una voce familiare.

– Ehi, Kyra? Stai bene?–

Alzò appena il volto e si ritrovò Sarah accanto preoccupata quanto Andreas. Grazie all'aiuto della donna riuscì a mettersi a sedere appoggiandosi alla parete fredda, sentendo nel mentre un rumore metallico e si guardò i polsi dove aveva delle catene vecchie e arrugginite. Le aveva anche alle caviglie ed erano lunghe abbastanza per permetterle di girovagare nel piccolo spazio in cui si ritrovò e non era sola. C'erano tutti, Nissa, Nath, Fenrid e Rohin, e tutti seduti a terra malconci. Non aveva senso.

Erano tutti chiusi in una cella mai vista che dava su una grande stanza con un tavolo in centro. Non c'era anima viva e nemmeno una finestra. Dovevano essere in un rifugio sotto terra. Poi notò che nessuno di loro aveva indosso i vestiti della festa, solo vesti malconce e scalzi.

– I demoni vendono tutto ciò che possono pur di arricchirsi.– disse Evelyn seduta davanti a sé come ad aver letto le sue domande e notò che anche lei aveva delle catene. Erano le uniche due e anche per quello lei rispose.

– Siamo Yarix, lo sanno e sanno anche che siamo in grado di spezzarle. Però queste non permettono l'uso della magia apposta.–

– Non capisco, si può sapere cosa ci facciamo qui? Tutti per giunta?– chiese più a sé stessa trattenendo una smorfia di dolore.

– Non ne abbiamo idea. Ci siamo svegliati qualche ora fa ma non c'è nessuno.– le rispose Andreas guardandosi intorno.

– Evelyn riconosce il posto, dice che è uno dei rifugi dei demoni che usano nella zona più isolata e disabitata del Regno Assoluto.– aggiunse Nissa passandosi una mano sul braccio.

– Forse è perché voi Salir sapete troppo, io sono scappata e Kyra è una Yarix.– ipotizzò la rossa. Il suo tono era freddo ma anche triste e preoccupato.

– Sei più intelligente dei demoni là fuori a volte, te lo concedo Evelyn. Peccato che a volte abbassi la guardia e ti lasci prendere.– si sentì dire da una voce maschile, e in breve apparve appoggiato alle sbarre un ragazzo dalla pelle chiara, capelli neri e occhi gialli. Indossava una camicia lussuosa nera così come i pantalonidi sicuro, una giacca rosso sangue, una cintura con un teschio argento, lo stesso rappresentato su svariati anelli di valore. Sul volto un ghigno maligno.

– Taci Dell!– gli ringhiò contro lei facendolo ridere appena e portandolo a fare un cenno con la mano e, magicamente, Evelyn fu teletrasportata davanti a lui in una nube nera ma sempre dietro le sbarre. Dell si accucciò e le prese il volto bruscamente senza smettere di ridacchiare.

The Fate of OppositesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora