94 - Il piano

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Il vento soffiava lieve, il sole e la luna continuavano ad alternarsi facendo scorrere le giornate

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Il vento soffiava lieve, il sole e la luna continuavano ad alternarsi facendo scorrere le giornate. Le persone andavano e venivano, parlavano tra loro e festeggiavano qualche ricorrenza. Ma lì non c'era assolutamente nulla da festeggiare, rendere omaggio. C'era solo vuoto e un mondo diventato tutto grigio e tetro, senza scopo.

Erano passati quattro giorni da quando tutto era finito. Quattro giorni di sofferenza e dubbio che non dava pace. Quattro giorni che la ragazza dai capelli biondi non dormiva a causa di quell'immagine impressa nella mente sempre viva e che non l'abbandonata, facendole sentire quel dolore al petto che mai aveva pensato di poter sentire.

Aveva saputo che, un giorno o l'altro si sarebbero separate, lei e la sua amica d'infanzia, ma mai in quel modo. Chi poteva prevederlo? Chi poteva prevedere che proprio colei con cui aveva legato fosse la reincarnazione di un essere talmente potente da aver dato vita a tutti e tutto?

– Nissa...–

La voce di Nath le fece aprire gli occhi dal suo tentato riposare da notti insonni, anche se fu invano a dirla tutta, e lo vide porgerle un tè caldo e qualche cosa da mangiare. In quei giorni il ragazzo aveva cercato di starle vicino ma senza esagerare per evitare di opprimerla in qualche modo. La sua gentilezza ed empatia era imparagonabile ed ammirevole.

– Nissa, non mangi quasi per niente da giorni. Non continuare così ti prego.– le disse sospirando quando lei rifiutò anche quella volta qualcosa da mettere sotto i denti. Sembrò non smuoverla comunque la cosa, motivo per cui lui poggiò quel vassoio che aveva in mano sul tavolino accanto al letto che sua madre aveva dato a Nissa e le si sedette di fronte.

Lei non lo guardò in volto, solo si torturò le mani giocherellandoci fin quando lui non gliele prese tra le sue calde come la voce che aveva imparato a riconoscere.

– So che è doloroso, fa male anche a me. Non me lo aspettavo e nemmeno tu, ovvio, ma sapevamo che sarebbe accaduto qualcosa.– iniziò a dirle accarezzandole la pelle.

– Non sappiamo esattamente cosa sia accaduto ma siamo ancora qui, tutti noi. Il Regno Assoluto è in piedi come sempre. Significa che qualcosa sono riuscite a fare. Siamo vivi, perciò anche loro con la loro energia stanno mantenendo questo mondo.– continuò. La ragazza capì che voleva solo dirle che probabilmente entrambe stavano bene dovunque fossero o tutto sarebbe in rovina come Eathevyr.

– Grazie.– gli disse sorridendo appena senza accorgersi che un paio di lacrime sfuggirono al suo controllo. Nath faceva di tutto pur di farla stare bene.

– Per tutto. Per farmi stare qui, per quello che fai.– aggiunse asciugandosi una lacrima con il palmo della mano. L'altra invece fu catturata dal tocco caldo di Nath che le sorrise appena e con sincerità.

– Lo faccio con piacere. Però, non mi piace vederti così a dirla tutta.–

Lui le lasciò una carezza sulla guancia, un tocco delicato che la rasserenò, lo stesso che sentì poco dopo sulle sue labbra. Per un attimo rimase ferma mentre la sua mente cercava di capire cosa stesse accadendo, il suo cuore che le martellò nel petto, lo stomaco fece una capriola. Era un bacio casto e semplice quello, ma allo stesso tempo così ricco più di semplici parole.

The Fate of OppositesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora