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Una voce femminile visibilmente preoccupata, un calore per tutto il corpo

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Una voce femminile visibilmente preoccupata, un calore per tutto il corpo. Aprì gli occhi lentamente per la luce che la inondò all'improvviso, sbattendo più volte le palpebre per abituarcisi. Una volta riuscita si ritrovò accanto una domestica a guardarla come sollevata da qualche preoccupazione iniziale.

– Che è successo?– domandò vedendo che era stesa a terra e perciò si rimise a sedere.

– Ti ho trovata stesa a terra. Forse non hai abbastanza energie, ho notato che non stai mangiando molto ultimamente.–

– Ma la luce?–

– Che luce?–

– Il sole, sembrava splendere di più.–

La donna guardò negli occhi la ragazza dai capelli bianchi non capendo a cosa si stesse riferendo.

– Il sole è come sempre. Credo che tu debba venire dentro a bere qualcosa e a riprenderti. A breve poi arriverà il Kafar.–

La vide rialzarsi e Kyra fece lo stesso. Eppure, sapeva che non era stato un sogno, era stato troppo reale per esserlo. Devo avere risposte e c'è solo una persona che può darmele qui. Nella foresta abitava Kefir, uno dei più forti Salir di tutto il Regno ma anche il più misterioso. Si diceva in giro che non avesse età e non usò mai i suoi poteri di fronte a nessuno. Erano in pochi a sapere dove abitasse, tra cui lei dopo averlo incontrato per caso anni addietro quando era solo una bambina. Aveva sempre avuto un debole per la ragazza dai capelli bianchi e lei non si spiegò mai il perché.

Tuttavia, nella sua mente ritornò l'immagine di quella ragazza dai capelli scuri e la sua idea di andarsene svanì nel nulla, entrando in casa e trovando suo padre intento a sistemarsi la cravatta. Lui era il Protettore della magia, un superiore dei Kafar di ogni distretto e doveva mantenere alto il suo titolo per poter essere rispettato come si deve. Era una cosa che a Kyra non piaceva molto, tutto quella scala sociale che divideva le persone solo per i beni che si possedevano. Delle volte aveva sognato un luogo dove le persone vivevano tutte allo stesso livello, che amavano la natura e che si rispettavano gli uni con gli altri. Anche se quello era più un ricordo ma non poteva ancora saperlo.

– Aspetta, ti aiuto.– disse Sarah sbucando dal nulla e aiutandolo.

– Tu rimani Kyra?– le domandò suo padre e lei annuì senza nemmeno pensarci.

– Bene. Magari un giorno potrai prendere il mio posto, chi lo sa.–

Ne dubito, preferisco stare lontana da tutte queste questioni. Non le capisco!

– Signori, sono arrivati.– disse una domestica e Andrelius le fece cenno di aprire i cancelli mentre loro tre raggiungevano l'ingresso principale dall'enorme portone. Delle volte tutta quella ricchezza mettevano a disagio Kyra, non si sentiva di appartenere all'alta società. D'altronde era una normale ragazza che poteva esser scambiata per un abitante di un piccolo paesino se non per quei vestiti e il portamento elegante.

The Fate of OppositesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora