93 - L'ultimo scontro

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Stava lì, le ali nere chiuse sulla schiena, la spada in una mano, accanto al Demone

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Stava lì, le ali nere chiuse sulla schiena, la spada in una mano, accanto al Demone. L'aria divenne fredda, simile a quella che si sentiva negli Abissi Infernali e che era spesso un presagio di morte e distruzione. La natura era diventata irrequieta perché, presto e molto probabilmente, quel mondo sarebbe stato devastato una seconda volta, diventando spettatore di uno scontro che non era mai stato visto.

Sheera le dava le spalle, eppure era lì accanto a quello che era stato il loro nemico comune. Lui che ghignò e osservò la Dea Bianca che cercava di capacitarsi di quello che aveva davanti. Le aveva tolto di mano un'arma pericolosa, e con essa l'unica sua possibilità di proteggersi. Non dalle Creature Oscure che, sotto di sé, tentavano di raggiungerla in ogni modo possibile, ma dalla Dea Nera. Perché lei, con la Spada della Morte e un vuoto che la rendeva instabile, faticava a controllare quel potere che celava e che si attivava con il tocco glaciale della Dea che l'aveva forgiata tempo addietro.

– Ditemi che non è vero...– sussurrò Evelyn con occhi sgranati a fissare quell'amara scena seduta tra i rami robusti di un albero assieme agli altri dopo che videre Kyra evocare una forte luce e incenerire i demoni sotto di sé per permetterle di atterrare e stare con i piedi per terra. Probabilmente quello doveva esser un duro colpo.

– Non lo sto vedendo solo io allora.– farfugliò Nath incredulo.

– Ma che sta combinando? Lei non lo farebbe mai...– aggiunse. Purtroppo, data la distanza e la barriera che li proteggevano creata dalla magia della Yarix era difficile capire cosa stessero dicendo i tre, ma fatto stava che erano intenti a parlare.

Pensavo sarebbe stato più difficile recuperare la spada.– disse il Demone alla corvina accanto a sé che scosse la testa come divertita.

– Dubiti delle mie capacità?– ribatté lei riluttante. Al ché il ragazzo trasferì tutta la sua attenzione a Kyra che era riuscita ad eliminare ogni demone che l'aveva attaccata ovvero tutti quelli che si erano presentati con Shedan, e si era avvicinata ai due. Era come esser tornati indietro nel tempo, solo loro tre. Con la differenza che, quella volta, le due Dee erano rimaste insieme.

– Perché l'hai fatto?– le chiese seria ma i suoi occhi mentivano. Tremavano e non aveva idea di cosa sarebbe accaduto. O quasi. Sheera si voltò appena a guardarla e ridacchiò malignamente trasformandosi subito dopo in una nube scura che la fece scomparire per qualche istante, giusto il tempo per confondere la chiara dietro cui apparve. Kyra riuscì a fermare in tempo il colpo della pericolosa spada creandone una dal nulla con la sua magia.

– Sinceramente? Sono stanca. I Salir non sanno nemmeno della nostra esistenza, quindi...– iniziò a dire muovendosi veloce riuscendo a disarmare l'altra  e avvicinarla a sé violentemente, puntandole la spada alla gola.

– Perché combattere per far vivere chi non sa neanche chi siamo?–

– Hanno delle vite, sono esseri pensanti come noi.– ribatté a denti stretti riuscendo ad allontanarla da sé lanciandole contro una scia luminosa che la corvina riuscì a schivare all'ultimo.

The Fate of OppositesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora