22. Ribalta

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È stato tutto perfetto, almeno fino a poco fa. Gli amici a casa, i bei regali, Tsunade che poi è uscita con Shizune per non far stare in soggezione i ragazzi. Era tutto troppo bello.

Shikamaru: Vuoi che aspetto Tsunade e ci parlo io?

Naruto: No. Rientrerà in prima mattinata, ma ti ringrazio.

Gaara: Resto io con lui, vai tranquillo.

Shikamaru: Va bene.

Nara lascia l'appartamento, è già mezzanotte e non vede l'ora di dormire, non è mai stato uno che regge poche ore di sonno.
Tornando a casa riflette su tutta la faccenda, come sempre qualcosa non gli quadra.
Era tutto tranquillo, Uchiha gli è stato vicino tutto il tempo e Naruto sembrava davvero felice. Come cazzo è possibile che sia cambiato tutto all'improvviso?!
"E poi chi cazzo ha inviato la Yamanaka alla festa? È un mistero. Fatto sta che non mi aspettavo assolutamente che Uchiha se la scopasse nel bagno, nessuno penso se lo aspettasse."
Ma è la reazione che ha avuto dopo il corvino ciò che lo mette in dubbio, a parte la rabbia che emanava sembrava confuso e disorientato. Quando ha visto piangere Naruto poi se n'è andato senza dire una parola. "No riesco bene a mettere a fuoco la scena, ho la sensazione che fosse come impanicato ma non ne sono sicuro. Nemmeno i suoi amici sapevano cosa dire ma Juugo sembrava dubbioso quanto me."

Nella casa ormai è rimasto solo Gaara. Non ha alcuna intenzione di lasciarlo solo e Naruto si sente un po' sollevato per questo seppur continua a piangere tra le sue braccia, sdraiato con lui sul suo letto.

Naruto: Cosa dico...a Tsunade? Non mi sento di andare a scuola domani. Quella stronza è pure nella mia classe.

Gaara: Ti capisco. Sinceramente non saprei cosa inventarmi al momento, forse è meglio che sappia la verità.

Naruto: Mi...vergogno.

Gaara: Di cosa? Non sei tu quello lo ha tradito, l'unico che deve vergognarsi è lui!

Naruto: Hai ragione, ma davvero io...non voglio che lei lo sappia.

Gaara: Va bene, penserò a qualcosa.

Il ragazzo si stringe di più al suo petto, inizia a sentirsi davvero esausto ed è lì lì per crollare. Non riesce però a togliersi dalla testa quella scena, non avevano nemmeno chiuso la porta lasciandola accostata...sembrava quasi fatto di proposito. L'unica cosa che gli viene in mente, prima di addormentarsi del tutto, è che Sasuke ha usato un metodo davvero schifoso per liberarsi di lui.

Davanti casa del corvino, Suigetsu continua a stare attaccato al citofono. Sa benissimo che è dentro, è inutile che finga non ci sia nessuno.
Non è possibile che il suo amico continui imperterrito a fare una cazzata dietro l'altra, è ora di fargli una bella ramanzina e chi se ne frega se si incazza da non parlargli per chissà quanto.

Suigetsu: SASUKE! APRICI IMMEDIATAMENTE O SVEGLIO TUTTO IL VICINATO!

Karin: Temo che tu lo abbia appena fatto...

Il ragazzo minacciato esce di corsa incazzato nero e lo afferra dietro al collo trascinandolo in casa seguito poi dagli altri due. L'albino, una volta dentro, gli da uno spintone facendolo cadere col culo a terra infastidito dalle sue maniere.

Suigetsu: Si può sapere che cazzo ti prende?! Possibile che non riesci a stare un periodo in pace senza fare danni?!

Sasuke: Non lo so, non sono in me. Non ricordo nemmeno cosa è successo! È un'ora che impreco nel cercare di capirci qualcosa.

Karin: Come fai a non ricordarti?! Questa è la scusa peggiore che abbia mai sentito uscire dalle tue labbra!

Sasuke: Senti, stavo bevendo tranquillamente quella coca cola corretta e tenevo il braccio intorno alla vita di Naruto che chiacchierava allegramente. Poi niente! Vuoto, ricordo solo di averlo visto piangere e non so nemmeno bene come sono arrivato quí. Ho vomitato pure l'anima fin ora e non mi sento comunque del tutto lucido.

Suigetsu: Ma ti sei drogato?

Sasuke: Ti pare che assumo quella robaccia? Poi mi volete spiegare cos'è successo?

Karin: Ti sei fatto Ino Yamanaka nel bagno.

Sasuke: Mi prendi per il culo?! Quell'oca del cazzo?! Non l'ho nemmeno vista lì.

Continua con una sequela infinita di imprecazioni non riuscendo ad elaborare la situazione, non ha nemmeno uno squarcio di ricordo che possa rendere veritiere o meno le parole di Karin.
Prende la sua giacca e le chiavi deciso ad uscire immediatamente.

Suigetsu: Dove vai ora?

Sasuke: Da Naruto, che domande!

Juugo si para davanti alla porta impedendogli di fare cazzate e tenta di farlo ragionare.

Juugo: Non credo sia il momento migliore adesso.

Sasuke: Perché?! Se è come dice Karin devo chiarire subito.

Juugo: Ti ha visto lui per primo, perciò non penso ti ascolterebbe ora.

Sasuke: Cazzo!...Che devo fare...?

Karin: Dobbiamo capire chi ti ha drogato e trovare almeno una prova che lo dimostri.

Suigetsu: Io un sospetto lo avrei, e non è sicuramente stata la ragazza.

Karin: No, infatti, quella ne ha solo approfittato come una troia.

La rossa è avvelenata, seppur non è Ino l'artefice ciò non le toglierà una bella cazziata da parte sua, le farà rimpiangere la cosa per molto tempo. Non la passerà liscia nessuno!

Sasuke: Sabaku...dannato bastardo!

Suigetsu: Ho pensato lo stesso anch'io. Sappiamo tutti che non lascia correre nulla, se gli hai fatto qualcosa prima o poi si vendica.

Sasuke: Se fosse stato al suo posto da subito non avrei dovuto precisare che Naruto non era disponibile. È lui che ha iniziato questa faida, io ho solo difeso ciò che era mio.

Juugo: È davvero furbo, ha architettato tutto con gran precisione. Non sarà molto semplice uscirne.

Karin: Farò cantare la biondina allora, se non parla le faccio passare le pene dell'inferno!

Juugo: Non penso sia al corrente dei dettagli, forse le ha detto solo di venire alla festa e provarci.

Karin: Dopo il mio intervento il resto lo testimonierà lo stesso, si inventasse qualcosa se non lo sa ma deve mettere a posto le cose.

Suigetsu: Tesoro, mi stai facendo paura lo sai?

Karin: E non è niente questo, la prossima volta ci penseranno bene prima di toccare i miei amici.

La trappola del cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora