9. Senpai

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È arrivato un altro lunedì, Naruto arriva a scuola trovando Kiba a parlare con quel Gaara. Si chiede che cosa stia succedendo e si avvicina a loro preoccupato.
Appena li raggiunge il rosso sposta subito l'attenzione su di lui, lo guarda sempre gelidamente ma lui ha capito che è proprio il suo modo di essere e non lo fa solo nei suoi confronti.

Gaara: Allora, hai memorizzato bene i corridoi?

Naruto: Si Senpai. E mi scuso ancora per l'altra volta.

Gaara: Smettila di scusarti, diventi ridicolo.

Naruto: Eh? Perché?

Gaara: Finisci col sembrare un pappamolle, e so che non lo sei.

Il biondo lo guarda rapito, gli da la sensazione che, al di là della sua durezza di carattere, sia una brava persona. Secondo lui è solamente esagerato nei modi, troppo aggressivi, quando qualcosa non gli va a genio...e si, anche violenti molto spesso. Solo ieri ha pestato uno del quarto anno perché ha osato dirgli che i tatuaggi sulla fronte sono da sfigati.
È anche quel tatuaggio, sopra all'occhio sinistro, che lo ha fatto rivalutare agli occhi di Naruto. Uno che si tatua l'ideogramma dell'amore non può essere cattivo né può diventarlo, può solo mostrarsi tale e magari essere poco o per niente tollerante verso gli altri.

Kiba: Ti sei incantato?

Naruto: Stavo solo pensando a quanto il Senpai sia perspicace.

Gaara fa un mezzo sorriso, potrebbe anche diventargli simpatico il biondino. Poi già che è amico di Kiba, uno dei pochi che lo ha sempre trattato col massimo rispetto nonostante abbia anch'esso un bel caratterino, è un buon punto a suo favore.
Resta a parlare con loro finché non suona la campanella ed è costretto a salutarli per entrare in classe.

Shikamaru: Hai scoperto qualcosa?

Gaara: No. Comunque avevi ragione, è un bravo ragazzo e si vede che ne ha passate molte. Hai modo di farmi avere il suo numero?

Shikamaru: Certo, basta che lo tratti bene. Sai quanto la preside tiene a lui, era il figliastro dell'uomo che amava.

Gaara: Non c'è bisogno di dirmelo. Anzi, chi lo tratta male se la vedrà con me.

Shikamaru: Ok, allora lo affido a te. Io continuerò a tenere d'occhio Uchiha. Sai, Kiba mi ha chiesto di lui dicendo che Sakura ed Ino gli hanno dato il tormento per sapere il perché della sua assenza, per quanto sia credibile sono convinto che ci sia qualcosa sotto.

Alla seconda ora Sasuke entra nella propria classe, è esausto e non è riuscito a svegliarsi per tempo.
Si siede al suo banco in silenzio e fulmina con lo sguardo Suigetsu non appena apre bocca, non dandogli nemmeno il tempo di far uscire una sola sillaba. Sono notti che non dorme e non ha uno straccio di sopportazione in questo momento.
Poi ne ha già abbastanza con le litigate che ha fatto con Itachi per la scuola, lui sa bene che se fa troppe assenze non gli dicono niente avendo sempre e comunque i voti più alti dell'intero istituto, però continua imperterrito a dirgli di pensare alla sua istruzione invece che a lui.
È l'unica cosa su cui discutono ma Sasuke non gliela da mai vinta, quando Itachi è a casa si occupa di lui e basta, il resto può andare a farsi friggere.
Non si fida di lasciarlo solo con un infermiere, a casa non ha certo dottori a disposizione, gli ci vuole tanto a comprenderlo?
Prende dallo zaino la bottiglietta che ha riempito di caffè, ne beve un po' e lascia il resto per dopo, non vuole certo addormentarsi in classe.

Quando arriva la ricreazione si fionda in bagno mandando un messaggio a Naruto. Ha bisogno di scaricarsi, non ce la fa ad attendere oltre.

Sasuke:
<Vieni al bagno, subito!>

Naruto:
<Sei resuscitato?>

Sasuke:
<Muoviti! Non ho voglia di scherzare.>

Naruto sbuffa uscendo dalla sua classe per raggiungerlo. Ha già capito che oggi gli girano, e pure tanto...spera solo che non lo massacri come l'altra volta.
Entra nei bagni, Sasuke come di consueto lo tira subito dentro la cabina. Ma con sua sorpresa non gli si fionda addosso, afferra il suo viso tra le mani e lo bacia invadendo subito la sua bocca con la lingua. Poi con quelle stesse mani scende ad afferrargli le natiche tirandolo più a contatto col proprio corpo facendogli sentire tutta la sua eccitazione dura e vogliosa.

Sasuke: Voglio la tua bocca, Naruto.

Naruto: Eh?

Sasuke: Succhiamelo.

Il biondo avvampa un po' interdetto, non sa come fare ma decide comunque di provarci. Lo bacia ancora e poi si mette in ginocchio davanti a lui, gli apre i pantaloni con le mani tremanti, li abbassa insieme ai suoi boxer e prende la sua erezione. Per prima cosa la lecca, assaggiandone la consistenza ed il sapore virile, poi la fa entrare nella sua bocca e comincia a succhiare facendo attenzione a non fargli sentire i denti.
Sasuke porta le mani sulla sua testa muovendo il bacino incontro a quel piacere assurdo, così intenso da rischiare di fargli perdere la ragione. E fatica a tenersi dall'essere più passionale, più violento come piace a lui, ma deve, non può rischiare di fargli male e lasciarlo potenzialmente senza voce. Magari quando il biondo ci si sarà abituato potrà osare di più.
Però il suo seme, quello vuole che lo beva, non ci pensa nemmeno a fare altrimenti, vuole godersi completamente quella calda bocca fino alla fine.
Stringe i suoi capelli tra le dita raggiungendo l'orgasmo, tenendogli la testa ferma mentre viene nella sua bocca. E lo sente mandar giù tutto senza fare una piega donandogli un gran senso di soddisfazione.

Naruto si rialza leccandosi le labbra per ripulire eventuali residui. Inoltre il sapore non lo ha trovato tanto male, pensava peggio ed invece, per lui, è abbastanza gradevole.
Si appoggia con la schiena alla parete, Sasuke lo bacia di nuovo poggiandosi con un braccio accanto alla sua testa e gli apre i pantaloni per fagli una sega, facendo venire anche lui in breve tempo.
Il più piccolo ansima guardandolo sorpreso dopo aver goduto nella nella mano dell'altro, e quest'ultimo sorride divertito dalla sua espressione.

Sasuke: Sul serio credevi che ti lasciavo quí così, eccitato in quel modo?!

La trappola del cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora