39. Casa

188 14 1
                                    

Il giorno di dimissioni Itachi riesce già a camminare abbastanza autonomamente con l'ausilio di stampelle per sostenere i muscoli ancora indeboliti.
Viene accompagnato a casa da Tsunade, senza motivo, lei non gli ha voluto dare alcuna spiegazione. Non ha nulla in particolare da ipotizzare per dedurlo, nessun elemento che possa giustificare l'assenza di suo fratello in questo frangente.

Itachi: Sicura che non sia successo qualcosa?

Tsunade: Niente di niente, stai calmo, siamo quasi arrivati.

La donna svolta nella via di destinazione e parcheggia l'auto con tutta tranquillità, poi lo aiuta a scendere dal veicolo e prende il suo borsone portandolo a casa. Suona il citofono e sorride sapendo già cosa succederà di lì a breve.
La porta si apre mostrando un Sasuke a metà tra il felice e l'esaurito, egli li fa entrare e parte un coro di "bentornato" con spargimento di stelle filanti per tutto il salone.
Allora Itachi sorride commosso, pur sapendo che non può essere opera di suo fratello ma al massimo di Naruto. Sa che per Sasuke già è tanto aver accettato che entrasse tutto il gruppo in casa, lo abbraccia restando momentaneamente con una sola stampella e poi và ad accomodarsi sul divano per scambiare qualche chiacchiera con tutti i presenti.

Naruto: Te l'avevo detto che gli avrebbe fatto piacere.

Sasuke: Lo so, era a me che non andava molto, piuttosto dopo pulisci tu questo casino.

Naruto: Per così poco? Certo che sistemo io, non ci vuole molto, è solo carta sparsa.

Tsunade richiama l'attenzione generale a scopo di comunicare la sua decisione in merito all'impegno dimostrato dai ragazzi presenti nella stanza. Una volta che si sono accomodati tutti, chi su poltrone e divani e chi sul pavimento, si mette davanti a loro ed annuncia ciò che andrà a loro merito.

Tsunade: Questa vostra impresa vi varrà parecchi crediti, a voi del terzo saranno calcolati tra due anni. Inoltre Orochimaru ha chiesto le copie dei vostri documenti per inserirvi nella pubblicazione ufficiale della ricerca sul cancro.

Sakura: Sul serio i nostri nomi saranno sulla rivista scientifica? Non siamo nemmeno universitari.

Tsunade: Non importa, avete studiato tanto questo caso e meritate il riconoscimento. Compreso Itachi chiaramente.

Itachi: Io ho solo aiutato a concludere la formula, non c'entro molto. Dai i loro nomi, mi accontento di essere il paziente salvato.

Tsunade: Sei sempre troppo modesto. Va bene, farò come preferisci.

Sakura: Una domanda, come farà Orochimaru a giustificare il fatto che non abbiamo fatto test su delle cavie?

Tsunade: Ha cambiato la data mettendo la stessa delle sperimentazioni precedenti, adesso sta documentando allo stesso modo gli effetti sulle cavie, così che appaia tutto in regola.

Sasuke: Ottima strategia.

La donna annuisce e saluta dovendo andar via per altri impegni.

Successivamente, con l'avvicinarsi dell'ora di cena, lasciano tutti quella casa ad eccezione di Sakura rimasta sotto richiesta di Itachi. I due parlano a lungo finché consegnano le pizze ordinate una mezz'ora prima, poi Sasuke con la scusa di accompagnare il fratello a lavare le mani si chiude in bagno con esso per avere chiarimenti.

Sasuke: Lo sai che ha appena quindici anni, vero?

Itachi: Mica ci sto provando, non è illegale conversare.

Sasuke: No? E perché hai chiesto proprio a lei di restare?

Itachi: L'ho chiesto anche ad Hinata ma non poteva, sono le più colte e preparate nella tua comitiva e ci parlo volentieri.

Sasuke: Non siamo una comitiva.

Itachi: Sono tutti tuoi amici, che tu voglia o no, non fare il puntiglioso.

Il suo fratellino non ribatte andando a riaprire la porta per tornare in salotto. Non c'è modo di discutere con Itachi, è troppo logico, più di lui, e lo mette sempre davanti ai fatti anche se non vorrebbe vederli.
Il maggiore lo ferma un attimo, trattenendolo per una spalla, prima che esca dal bagno.

Itachi: Ti sei dichiarato?

Sasuke: In che senso?

Itachi: Hai detto a Naruto che lo ami?

Sasuke diventa completamente rosso e si copre il volto con la mano. "Ma perché non si fa gli stramaledetti affaracci suoi?? Ho appena finito di metabolizzare il fatto di essermi innamorato, non è così facile dirlo apertamente."

Sasuke: Non è il momento.

Itachi: E che aspetti? Il matrimonio?

Sasuke: Non dire idiozie! Quando me la sentirò lo farò.

Spalanca la porta e lo riaccompagna di là per cenare facendo cadere il discorso. Itachi si siede a capotavola e riprende a parlare con Sakura, mentre Sasuke si accomoda di lato lato tra lui ed il suo ragazzo.
Mangiano in tranquillità, troppa tranquillità per i gusti di Naruto ormai abituato all'invadenza delle mani del corvino in ogni momento. Ora vuole fare il pudico davanti a suo fratello? Non vuole questa doppia faccia, vuole che sia sé stesso sempre, in ogni occasione. E dato che il ragazzo non se lo sta proprio filando pensa lui a mettere la mano destra tra le cosce di quest'ultimo che sobbalza al contatto.

Sasuke: Che stai facendo?

Gli domanda voltandosi verso di lui, rimproverandolo a bassa voce. Naruto gli sorride furbamente per nulla intimorito massaggiandogli la gamba, si avvicina al suo viso e gli da un tenero bacio sulle labbra.

Naruto: Io non mi sono lamentato tutte le volte che lo hai fatto tu.

Sasuke: Tipo quando?

Naruto: Anche domenica al ristorante col gruppo, prima che cominciassimo a discutere.

Sasuke cerca di ricordare il momento a cui si riferisce, in effetti è una cosa che fa spesso automaticamente, senza pensarci. È comunque per lui un modo di avere un contatto più nascosto e privato, non gli viene di farsi moine e sbaciucchiarsi in giro a meno che non stiano uscendo da soli.
Appoggia la mano sinistra su quella del biondo lasciandogliela tenere dove è e riprende a mangiare facendo finta di niente, cercando di ricollegare il discorso che stava facendo Itachi.

La trappola del cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora