Werewolves' Dungeon (1)

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Il giorno dopo Noah si svegliò all'alba e uscì dalla tenda. Il sole illuminava l'orizzonte e lo skyline di New York. Nel cielo due uccellini si rincorrevano tra le fronde degli alberi, schivando i rami con leggiadria.

Noah si vestì, raccolse le sue cose e partì per lo Zoo di Central Park.
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Un gruppo di trenta persone, tra uomini e donne, si era radunato davanti all'entrata dello zoo. Quando i cancelli d'ingresso si aprirono, un signore di mezza età uscì e iniziò a parlare.

"Salve a tutti! Grazie per esservi presentati qui. Per favore, mettetevi in riga. Quando sarà il vostro turno, mettete la mano su questa sfera. Grazie ancora per l'attenzione."

Mh... Quella è una Information Sphere. Quanti coins devono avere? Quell'item costerà almeno 100.000 coins!

Nonostante non fosse il più utilizzato tra gli oggetti per ricavare informazioni sui giocatori, la comodità del suo utilizzo lo rendeva uno dei più comuni.

Il primo uomo in fila appoggiò la mano sulla sfera. Un leggero bagliore venne emesso dal globe e quando quest'ultimo si dissipò, un numero si rese visibile al suo interno.

"10. Bene vada pure avanti."

Il secondo fece lo stesso.

"8. Mi dispiace, non può partecipare."

"11. Grazie mille! Proceda pure."

"5. Salga di livello e si ripresenti. La ringrazio per la partecipazione."

...

Una ragazzina dai capelli a caschetto si fece avanti con le mani in tasca.

"Grazie per l'opportunità!"

Disse la giovane con un sorriso malizioso.

"Q-quindici! P-prego."

Rispose la guardia arrossendo.

Rispose la guardia arrossendo

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Interessante...

Pensò Noah guardando la ragazza varcare i cancelli.

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Noah attese il suo turno. Quando fu il primo della fila, appoggiò il proprio palmo sulla sfera, sulla quale apparve il numero 10. Una volta fatto, varcò i cancelli.
Un gruppo di uomini segnalava la direzione da seguire al gruppo, fino a quando arrivarono in uno spiazzo di fronte alla zona tropicale. Lì, al centro dell'area, un'uomo sulla quarantina e dai lineamenti asiatici osservava coloro che avevano superato la selezione.
L'uomo, con i suoi circa due metri di altezza, torreggiava su tutti i presenti. Lunghi capelli tirati indietro gli ricadevano sulle spalle larghe. Una maglia troppo attillata lasciava intravedere una schiena ampia e ben definita e, il cappotto smanicato, lasciava libere due braccia forti e ben sviluppate.
Gli occhi felini dell'uomo si fermarono sulla folla presente. Le iride gialle dell'uomo lasciavano trasparire un lato quasi animalesco, primordiale.

"Ben trovati."

Disse l'uomo con una voce bassa e graffiante.
Dalla tasca della giacca estrasse un sigaro, lo infilò tra le labbra e lo accese.

"Il mio nome è Yong Nam-joon e sono a capo della protezione di Central Park. Voglio sottolineare che questo è il mio territorio e voi siete degli ospiti. Fate come vi viene detto e non ci saranno problemi.
Ma ora veniamo al motivo per cui siete qui..."

Un ululato prese tutti quanti di sorpresa. Da dietro una delle recinzioni qualcosa iniziò a muoversi nascosta dalla vegetazione. Con un balzo l'essere scavalcò le sbarre, portandosi alle spalle del proprio padrone.
Se fino a poco prima Yong Nam-joon era sembrato enorme, ora pareva quasi una formica a confronto con la bestia.
Un enorme lupo dal pelo nerastro si avvicinò all'uomo, lasciandosi accarezzare.

"Qualche giorno fa io e i miei uomini siamo riusciti a catturare questo esemplare... Ma ora voglio il capo branco! Mi darete una mano a farlo?"

Disse Yong Nam-joon leccandosi le labbra.

Disse Yong Nam-joon leccandosi le labbra

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