Death and Love

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ATTENZIONE! QUESTO CAPITOLO CONTIENE SCENE ALTAMENTE VIOLENTE, SCONSIGLIATE AI PIÙ PICCOLI!
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Il sangue continuava a colare lungo le mani, per poi raccogliersi lungo i polsi e infine colare a terra, goccia a goccia, come lacrime color rubino.

La testa dei chiodi, a contatto con l'aria e i fluidi corporei, erano ormai arrugginite, ma lei questo non lo avrebbe potuto vedere.

Non fa più male.

Pensò la ragazza.

I primi giorni erano stati i peggiori.
Un dolore tale da portarla sul baratro della follia.

"Mh... Vedo che ormai ti sei abituata..."

Una voce familiare entrò nelle orecchie della giovane.

La mano dell'uomo accarezzò dolcemente la guancia della donna.

Fece un passo indietro ed ammirò la sua opera.

I suoi occhi si mossero lungo la sua creazione: le mani e i piedi impalati alla croce, le ossa e i muscoli degli avambracci esposti, il volto deturpato senza occhi e lingua.

Perfetto.

L'unico pensiero che si formò nella mente di Padre Jeffrey.

"Vuoi morire?"

Domandò serenamente.

Nessuna risposta. Solo un lieve cenno con la testa.

"Bene."

Una piccola fiammella si formò sopra il dito del prete.

"Cantico 8,6: Mettimi come sigillo sul tuo cuore,
come sigillo sul tuo braccio;
perché forte come la morte è l'amore,
tenace come gli inferi è la passione:
le sue vampe son vampe di fuoco,
una fiamma del Signore!"

E poi l'inferno si abbatté sulla ragazza.
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"Ne rimangono quattro."

Disse Noah guardando davanti a sé.

Il sangue dei caduti iniziò a muoversi come avesse vita propria, strisciando tra i cadaveri come fosse un serpente per poi sollevarsi in aria formando un arco rossastro.

Lo spazio contenuto al suo interno rimbalzava ogni luce, creando uno spazio nero come la pece.

Dall'altro lato del portale, il buio li fissava.

Quando guardi a lungo in un abisso, anche l'abisso ti guarda dentro.

Pensò John, incamminandosi verso l'accesso alla prossima battaglia.
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Attraversato il portale, un immenso salone si spalancò di fronte ai due.

Davanti a loro, una bellissima donna dalle curve sinuose li scrutava, come un serpente fa con una preda.

I suoi occhi, di un rosso acceso, valorizzavano un viso ben proporzionato, abbellito da due labbra carnose.
Lunghi capelli bianchi le contornavano il volto, per poi cadere lungo le spalle e arrivare fino alla schiena. Un paio di lunghe corna le adornavano la fronte, puntando verso il cielo.

Un vestito in pelle nera accentuava ogni centimetro del suo corpo, lasciando scoperta la schiena.

Dalle scapole, due ampie ali dal piumato nerastro si facevano spazio avvolgendo la ragazza.

Sopra la testa, il solito messaggio riportava il nome dell'essere.
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LUXURIA,
The Primordial Sin
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"Mh... sono arrivati due nuovi giocattoli, eh?"

Disse Luxuria, con voce ipnotica.

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