Columbia University Dungeon

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Per una frazione di secondo, l'unica cosa che i due videro fu l'oscurità più assoluta. Una sensazione strana, come di essere scomposti e ricomporsi attraversò i due.

Improvvisamente un luogo diverso rispetto alla hall della Columbia University si parò loro di fronte.
Un lungo corridoio in pietra, illuminato solamente da delle fiaccole appese alle pareti si distendeva per metri dopo metri, interrotto periodicamente da vari ambulacri che si diramavano come le radici di un albero.

John si voltò di scatto.

"Merda... Il passaggio sta sparendo!"

Con uno scatto il giovane tentò di raggiungere il varco che si stava pian piano rimpicciolendo.

*Zack*

Non voltandosi nemmeno, Noah agguantò il colletto del ragazzo, bloccandolo sul posto.

"Fossi in te non lo farei... Cosa pensi accadrebbe se si chiudesse mentre non sei ancora passato del tutto?"

"A questo non ci avevo pensato..."

L'idea di rimanere tranciato a metà prese forma nella mente di John.
Un brivido gli corse lungo la schiena.

Grazie a Dio mi ha fermato... anche se sarebbe potuto essere un pelo più delicato...

"Stiamo attenti... Non sappiamo cosa ci attende."
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Columbia University Dungeon, o come lo chiameranno in futuro: The Graveyard.

Nemmeno Noah era a conoscenza di ciò che si celava al suo interno. Tutto ciò che sapeva era che nel corso dei 5 anni successivi alla sua scoperta, delle sessanta spedizioni organizzate, soltanto una ebbe successo, se così definibile.

Dei cinquanta Hunter che presero parte all'ultimo assalto, soltanto uno sopravvisse.

"Per farli fuori tutti e sette ci sono volute 60 spedizioni. 60! Sarebbe stato meglio lasciarlo com'era quel cazzo di posto!"

Questo disse il ragazzo. Questo disse John una volta uscito da quell'inferno.

Ed ora vi era tornato.
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I due ragazzi proseguirono il proprio cammino, svoltando tra i vari corridoi che si diramavano all'interno di quello che sembrava un infinito labirinto.

"Non c'è nessuno qua dentro... Come è possibile?"

"Non lo so... E non percepisco alcuna presenza..."

Erano passate due ore da quando erano stati trasportarti all'interno del Dungeon. E in queste due ore niente e nessuno li aveva ostacolati. Solo infinite pareti tutte uguali li avevano accompagnati nella loro esplorazione.

"Basta... Non ce la faccio più! Non c'è una via d'uscita da questo posto!"

"Esattamente... Non c'è una strada giusta. E se non c'è una strada questo cosa vuol dire?"

"Non saprei..."

"Che dobbiamo crearcela noi. Abbiamo girato a sinistra quattro volte... questo vuol dire che qui ci dovrebbe essere..."

Noah concentrò il proprio mana sul suo pugno destro, per poi schiantarlo contro la parete.

"... Una stanza!"
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Dietro al muro, un ampio salone adornato con grandi colonne occupava uno spazio immenso.

In fondo alla sala, un trono senza re li guardava dall'alto verso il basso.

In fondo alla sala, un trono senza re li guardava dall'alto verso il basso

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"Lo percepisci anche tu?"

"Si... Qualcosa ci sta osservando."

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