Showdown

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Stoico come nessun'altro incontrato prima di allora, Superbus era immobile sul suo quadrato della scacchiera. 

La sua armatura scintillava colpita dai raggi di luce proveniente da un punto indistinto di un soffitto troppo alto per comprendere dove arrivasse. 

Che fosse la luce del sole o di un faro, questo Noah non era in grado di capirlo.

Con una maestosità senza pari, il cavaliere sguainò la propria spada dentellata, unendo le mani di fronte al petto e reggendola dritta, tagliando il suo corpo come fosse un'asse di simmetria.

Senza proferire alcuna parola i due giovani fecero un passo avanti sulla scacchiera.

*Shoom* 

La lama si mosse veloce davanti ai due, ora puntando alle loro gole, quasi come a dire "non fate un altro passo."

"Cosa crede? Che starò qui a perdere tempo come fossimo in una partita di scacchi tra maghi? Cazzo, non siamo mica in Harry Potter."

Esordì John confuso.

"Facciamola finita in fretta..." 

Le mani del giovane si mossero da sopra la sua testa fino ai suoi fianchi formando un cerchio e, ad ogni piccolo movimento, una piccola sfera bluastra prendeva forma vicino a lui.

"Magic Missile!"

Urlò il ragazzo.

Al comando del mago, le piccole sfere iniziarono a vibrare nell'aria, per poi partire verso il nemico ad una velocità stratosferica.

E così si mosse anche Superbus.

Come un samurai, l'essere sollevò la spada sopra il suo elmo, per poi tagliare lo spazio davanti a sé.

Letteralmente.

Davanti a lui, uno squarcio, simile a quello che può essere fatto su una tela da un pittore, prese forma, rivelando un qualcosa di simili ed un cielo notturno nel quale le stelle brillano solitarie.

I raggi proseguirono nella loro avanzata per poi scomparire in quello strano universo.

La spada si mosse nuovamente, e lo squarcio scomparve, come se mai fosse stato lì in primo luogo.

"Wow..."

Solo questo riuscì a dire il giovane.

*Shoom*

Per la terza volta, l'arma si mosse di fronte al mostro, ma questa volta nulla cambiò in prossimità del cavaliere.

*Crack*

Tuttavia, uno strano rumore pervase le orecchie di John, come di qualcosa che viene spezzato, simile a quando si fa cadere un vaso per terra ed esso si frantuma in mille piccoli pezzi.

Lo sguardo del giovane si mosse frenetico.

A destra.

A sinistra.

Niente.

E poi qualcosa si accese nella mente del ragazzo.

Istintivamente John fece un balzo all'indietro, e poi uno di lato.

*Pshoom*
*Pshoom*
*Pshoom*
*Pshoom*

Come comete, una serie di raggi iniziarono a cadere da sopra la sua testa.

Con la coda dell'occhio, riuscì ad intravedere ciò che era accaduto: proprio come aveva fatto poco prima, un taglio nello spazio era apparso a qualche metro da terra, proprio dove i due ragazzi si trovavano qualche istante prima.

Quindi può farli apparire ovunque in questo spazio... e se la scacchiera fosse delle esatte dimensioni  della sua portata?! Merda! Non abbiamo vie di fuga!

La spade di Superbus iniziò a fendere l'aria sempre più veloce, creando decine di portali  attorno a sé.

E con ogni portale i raggi venivano assorbiti, per poi essere rigurgitati in un altro punto.

La cosa più spaventosa era che il cavaliere non fosse ancora uscito dalla sua casella.

"Cazzo!"

I due si mossero disperatamente da un punto all'altro della scacchiera, nel tentativo di evitare i colpi.

"Death Flame!"

Gridò Noah con furore, creando un muro di fuoco nero davanti al suo corpo.

"E a me non ci pensi?!"

"Tuo l'incantesimo, tuo il problema."

Rispose pigramente al compagno.

"Cazzo! Cazzo! Dark Wall!"

Copiando Noah, John concentrò il proprio mana, creando una fortezza di oscurità, assorbendo uno ad uno i raggi da egli stesso sparati.

"Okay, lezione imparata... non sparare più incantesimi a caso."

"Non è detto... Blink!"

Istantaneamente Noah sembrò dissolversi nell'atmosfera come fosse vapore, per poi riapparire alle spalle di Superbus.

Con vemenza, la mano del giovane si chiuse, pronto ad impattare sul costato del mostro.

Ma ad accadere fu ben altro.

La spada del cavaliere compì un altro movimento, e il pugno scomparve nel vuoto, per poi ricomparire a pochi millimetri dal viso di Noah.

*Boom*

Non poté far nulla.

Le nocche colpirono il suo viso, scagliandolo a terra con tanta forza da farlo rimbalzare.

"Sai cosa... forse avevi ragione, John."

Disse il ragazzo, sollevandosi a fatica. 

I am the OverlordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora