Cap. 4

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Mi sveglio per colpa del suono del campanello della porta d'entrata.
Mi alzo dal letto tirando giù i santi e maledicendo chiunque sia alle 6 del mattino.

Apro la porta e vedo l'agente del FBI.
Parti per salutarmi per poi guardarmi.
Oh, merda! Mi sono dimenticata di mettermi qualcosa addosso, quindi avevo sono una canotta bianca, che risaltava il mio seno prosperoso e dei pantaloncini abbastanza corti.

"Buongiorno, come la posso aiutare?"- chiesi evidentemente imbarazzata dalla situazione

"Buongiorno a lei, mi scuso per l'ora ma dovrei parlare con lei di una questione "

"Si certo, entri pure Agente "- mi sposto dalla porta per farlo passare.

Entrando sento il suo profumo intenso che per un momento mi fa perdere la testa. Mi ricompongo subito e chiudo la porta. Ci rechiamo in salotto.

"Solo un momento che mi vado a cambiare "
"Non c'è ne bisogno..."- Mi rispose guardando i miei occhi per poi guardare i miei capezzoli evidenziati dalla canotta bianca.

Perfetto! Che bella mattinata eh?
Però so di poter usare tutto questo a mio favore. Posso tirare fuori informazioni...

"Bene "- Dissi per poi tirare su i pantaloncini già corti, mettendo in mostra la forma del mio sedere.

Lo vedo deglutire per poi fare un sospiro e guardarmi negli occhi

"Sono venuto perché ho visto il vostro cliente entrare nel vostro palazzo "

"Si, è venuto ieri per parlare di cose... non vedo il problema"

"Ieri sera? Lui è entrato poche ore fa. Sa, qui vicino c'è il testimone. Abbiamo timore gli possa fare del male."

"Ne dubito. Lui non uccide "
Dico determinata. Lo so, lui non lo fa, ma altri lo fanno per lui. Il che è forse peggio.

Mi siedo davanti a lui, cercando di ignorare il fatto che avesse una leggera erezione.

"Perché mi dice questo, Agente?"
"Lei mi sembra una donna per bene, non vorrei le succedesse qualcosa..."

Mi alzo, avvicinandomi a lui.
Metto una mano sulla sua guancia sorridendo.
"Aww... ma che carino che è Agente. Si preoccupa per me?"

"E-e il mio lavoro Signorina...la prego di allontanarsi. Potrei fare cose poco carine"

Oh, ora sono curiosa. Mi siedo sue gambe, sentendo che l'erezione era diventata più forte.
Da quello che sento deduco sia ben dotato.

"Ad esempio, Agente?"
Gli chiedo con tono provocante.
Lui mette le sue mani sul mio sedere e avvicinando le sue labbra alle mie.

"Ne è sicura, mrs Olivieri?"

Lo bacio. Ora non mi posso tirare indietro. Devo scoprire chi è il testimone e capire come vincere il caso.

Lui velocemente ricambia il bacio, rendendolo più appassionato e violento.
Dalle mie labbra passa al mio collo, mettendo le mani nei pantaloncini stringendomi il sedere, provocando brividi su tutto il corpo.

Mi gira, mettendomi sul divano e lui sopra di me.
Dal mio collo passo al mio seno, già evidentemente eccitata da tutta la situazione, ogni suo movimento mi provocava brividi di piacere.
Mi tolse via tutto, ammirando il mio corpo.
Gli tolsi la maglia. Cristo è veramente bello. Apri la pata dei mantaloni, tirando fuori il suo membro.

Come avevo pensato, e ben dotato.
Con le dita incominciò a massaggiare il mio cliotride, per poi infilare 2 dita dentro di me. Guardarmi provare piacere invece, con l'altra mano mi teneva i fianchi per evitare che cadessi giù dal divano

"Aria... ne è sicura?" - mi chiese mettendo il suo membro davanti alla mia entrata.

"Si, fatemi vostra"
Lui sorrise e mi penetro, causandomi spasmi di piacere. Mi ero lasciata trasportare dalla lussuria, e non me ne penti nemmeno un po....

Una piccola mrs. affariDove le storie prendono vita. Scoprilo ora