Una piccola mrs. affari

cap. 28

            °•○● DAMIAN'S POV ●○•°

Mi risveglio per colpa del sole. Non ce cosa piu fastidiosa del sole che ti sveglia ma, allo stesso tempo era un modo magnifico per svegliarsi.  Un modo tranquillo... sereno...

Mi alzai dal letto, mi vesto ed esco dalla camera per poi andare in cucina a fare colazione.  Non si era alzato nessuno, quindi feci molto piano.

Oggi voglio trovare mio fratello per capire che cosa sia successo.  So molto bene che uomo lui sia, e che tipo di rapporto aveva con Isabelle,  quindi tutto cio mi sembrava surreale.

Una volta mangiato, andai a prepararmi ed usci di casa.
L'unico posto dove io e lui ci incontravamo era per entrambi un posto che provocava dolore emotivo.
Non solo per me e Timmy,  ma anche per mio padre e mia sorella.
In fatti, mi recai li.

Mi fermai  solamente per prendere dei fiori e due caffè. Oggi faceva abbastanza freddo, un bel caffe caldo avrebbe fatto bene ad entrambi.

Entrai, e gia da lontano lo vidi. Era in piedi e guardava un punto fisso a terra.

"Manca anche a me"- dissi per attirare la sua attenzione.
"Mancha a tutti... Damian perche ogni donna che abbi mai amato se ne andata?"- mi chiese lui guardandomi.

Aveva pianto, lo vedevo dai suoi occhi e dalle guancie rosse.
"Non lo so fratellino"- risposi e misi i fiori su una lastra di marmo.

"Come sapevi che ero qui?"- mi chiese lui
"Non lo sapevo. Ho tirato ad indovinare. In piu volevo venire a trovare nostra madre"

Per un po di tempo ci fu un silenzio che metteva brividi.
La tompa di nostra madre era come al solito la piu curata di tutte. Ogni settimana arrivava qualcuno a trovarla. Le altre tombe erano molto diverse, alcune erano piene di fiori essechiti.

"Che cosa e successo?"- questa domanda rompe il silenzio che si era creato tra di noi.

"Abbiamo litigato.  Lei voleva far si che una colpa maggiore cadesse su di te, talmente grande che neanche la tua avvocata avrebbe potuto salvarti. Io non volevo,  un conto e toglierti i soldi, un'altra farti passare per un mostro. Cosi abbiamo iniziato a litigare e io... l'ho spinta troppo forte. E caduta dalle scale e prima di andar via ho chiamato l'ambulanza. Quando ho sentito che ti avevano arrestato ho capito che era morta..."- abbasso lo sguardo.

"Quindi e stato un incidente.  Dovresti dirlo alla polizia."

"Non se ne parla!"- mi rispose lui serio
"Io sono un uomo scomparso ormai, nessuno mi conosce come Timmy ma come Damian... ormai e troppo tardi per cambiare"

Gli misi la mia mano sulle spalle, sapevo che per lui era molto difficile. Ha sempre vissuto dietro alla mia ombra a tal punto che lo e diventato.
Non perche io o i miei genitori l'abbiano mai voluto, e stata la società a farlo.

Lui faceva un buon lavoro a scuola? Davano le lodi sempre a lui, ma sotto il mio nome. Abbiamo corretto i professori piu e piu volte ma, non e mai cambiato.

"Non e mai tardi per cambiare, e questo lo sai. Pian piano ce la faremo ma, dobbiamo farlo in sieme."- lui mi guardò con le lacrime agli occhi per poi abbraciarmi.

Non so per quanto tempo siamo stati abbracciati ma, l'unica volta nella quale ci eravamo abbracciati in quel modo era dopo la morte di nostra madre.

"Come faremo?"- mi chiese lui allontanandosi

"Per prima cosa, verrai a casa mia. Non che sia la prima volta ma, questa volta sarà diversa. Ci andremo insieme e conoscerai Aria, la mia avvocata non che la mia amata..."- lo prendo per l'orecchio, ricordandomi quello che aveva fatto
"Ah, e toccala ancora in quel modo e ti taglio la mano. Sai che ne sono capace"

Lui si mise a ridere e annui.
Siamo rimasti al cimitero ancora per un po, dopodiché siamo andati a casa mia.
Presi il telefono e chiamai Aria, e lei venne il prima possibile.

Il suo sguardo quando vide me e mio fratello insieme...
Mi mise la pelle d'oca.