cap. 19

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Vidi Damian lanciare il bicchiere da whisky contro il muro. La prima volta che lo vedevo cosi tanto arrabbiato...

"Damian..."- dissi entrando. Lui alzo lo sguardo e vedendomi, si calmo un pochino.
"Piccola, vieni, devo darti delle notizie "

Mi sedetti alla sua sinistra, come sempre su quel divano nero in pelle ormai ben conosciuto. 
"Dimmi, che cosa e successo?"
"Quel agente la del FBI..."
"Joel..?"
"Si, proprio quell pezzo di merda... ha aperto un caso ufficiale contro di me. Il problema e il seguente; sta ricevendo prove materiali contro di me. Non so chi sia a dargliele. "
"Di nuovo la storia della talpa... quanto riguarda al caso, non ti preoccupare.  Prima di accusarti in corte e di arrestarti dovranno mostrare le prove materiali e dire chi saranno i testimoni al giudice, per controllarle che non siano... come dire... ah! Comunque sapremmo quale prove ha contro di te."

Lui mi sorrise, in un modo cosi dolce
"Amo il fatto che la mia miss... sia cosi intelligente e buona..."- mi diede un bacio per poi sedersi accanto a me.
"Ma comunque... non mi turba quello pou di tanto. Di solito lavrei solo elliminato. Ma dopo quello che ti ha fatto metita di morire soffocato in un modo orrendo..."
"Damian, tesoro... io mi sono ripresa del tutto grazie a te, a tua sorella ed ad Anna. Ora la cosa piu importante e liberarti dalle accuse, Una volta fatto non ti fermerò. Potrai fargli quello che vuoi..."- dissi l'ultima parte ridendo. So che lui sarebbe veramente capace di ucciderlo con le sue stesse mani.

"Ora, dobbiamo capire chi e la talpa... finche non lo scopriremo, ti consiglio di dargli false informazioni.  Dove si trovano i tuoi carichi ecc. Cosi se L'FBI andra a controllare non trovera nulla. Il che fara passare Joel e la talpa come degli... idioti."
"Oh, su quello non ti devi preoccupare amore mio... so gia come risolvere la cosa"- disse per poi prendere un'altro bicchiere di whisky e portarselo alle labra, bevendone un sorso.
Vedendolo cosi, con quello sguardo e sentendo il suo tono di voce cosi...  pericoloso mi fece ricordare che il mio ragazzo,  per quanto fosse dolce, in realta era un criminale ed io la sua avvocata.  Questa relazione... e cosi proibita, cosi sbagliata.

Tutto cio mi fece salire una strana eccitazione... una sensazione strana mai provata,  o almeno non in questo modo.
Mi alzai, presi il suo bicchiere di whisky dalla sua mano bevendone un sorso per poi appogiarlo sul tavolino. Mi sedetti sulle sue gambe prendedo il suo viso tra le mani, baciandolo con passione. Lui mise le mani su i miei fianchi, strangendomi a se mentre io muovevo il baccino. L'avevamo fatto poco prima,  ma ne avevo di nuovo voglia..
Lui smise di maciarmi le labra per passare al mio collo, lasciando piccoli baci a farfalla...
Sposto le mani dai miei fianchi facendole passare sotto la sua camicia e prendendomi il sedere, stringendolo e provocandomi brividi lungo alla schiena.
"Piccola mia, mi spiace ma abbiamo altro a qui pensare. Prometto di soddisfarti piu tardi"- mi sussuro con fatica all'orecchio.
Ma io non smisi. Non avrei permesso che succedesse una seconda volta.
"No"- gli dissi guardandolo nei occhi e ricominciando a muovere il baccino, baciandolo in un punto del collo che lo faceva impazzire.
Per quanto tentava di allontanarmi, alla fine potevo sentirlo sotto di me, duro e con respiri irregolari.
Alla fine si arrese.
"L'hai voluto tu"- disse prendendomi e girandomi.
Ora ero sotto di lui mentre mi toglieva la camicia per baciarmi il seno. Dal seno passo sempre piu in basso, lasciando sempre una mano sul mio seno, massagiandolo.
Tolse via le mie mutandine con facilità,  per poi aprire le mie gambe, mostrandogli quella parte del mio corpo a lui ben conosciuto.  Mentre con una mano mi massagiava il seno, con l'altra incominciò a massagiarmi il cliorite provocandomi piacere.
Non riuscivo a trattenermi e feci un piccolo gemito che lo fece sorridere. Tolse la mano dal mio seno, e si abbasso di piu verso la mia intimità. Inizio a baciarla, per poi fare muovimenti con la lingua, nel mentre mise delle dita dentro di me, andando a toccare il mio punto debole. Urlai di piacere. Lo volevo, sempre piu.
Continuo con questa dolce turtuta per un po, finché non capi che ero vicina all'orgasmo. Si fermo, di colpo.
Lo guardai confusa con il respiro affanato.
"Perché...?"

"Perche si"- mi rispose sorridendo. Poi mi mise un dito dentro, gemo.
Mi dava piacere ma non mi portava all'orgasmo. Una tortura vera e propria.

"Ti prego..."
Lui non fece nulla.

"Damian..."'- dissi tra vari sospiri
Nulla.
Continuava con la sua dolce tortura.

"Damian... ti prego "
"Cosa?"
"Ti voglio "

Mi guardo per un paio di secondi per poi sorridermi e penetrarmi. Come mi penetro una volta io arrivai all orgasmo. Ma lui non si fermo li. Continuo a penetrarmi piu e piu volte, giocando con il mio seno, portandomi piu volte all'apice del piacere.

Una volta che anche lui fu giunto all'apice, usci da me e si mise accanto.

"Piccola,  la prossima volta ti lascero cosi, senza portarti all'orgasmo "

"Allora lo faro da sola"- gli risposi a malapena

"Eh no... se servira ti leghero con il nastro, cosi da turturati a dovere"

"Perche mai?"

"Perche non mi ascolti e perché so, che in fondo, piace molto anche a te"- rispose baciandomi per poi sistemarsi e coprirmi con delle lenzuola.
"Ora riposa, mia cara... domani ci sarà molto da fare"

Prima di addormentarmi sul suo petto, pensai che aveva ragione.  Mi piaceva tuto cio... il suo lato alla Christian Grey mi faceva al dir poco impazzire...

Una piccola mrs. affariDove le storie prendono vita. Scoprilo ora