cap. 20

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Erano passati un paio di mesi da quando avevamo scoperto che L'FBI aveva aperto un caso su Damian. Da allora, lui gli ha sempre dato false piste; dove teneva le cose illegali, con chi faceva affari ecc.

A me tutto cio spaventava. Ma non so il motivo di tutta quasta paura. Avevo paura di perderlo? Possibile.

Entrai nel mio ufficio dopo la fine di un'altro caso d'affidamento.
Misi la borsa sull comodino accanto la porta ed appesi la giacca.
Una volta avvicinata al tavolo vidi un fascicolo con su scritto "caso Grey".
Erano le informazioni che stavo ottenendo da Trentino. Ormai eravamo diventati buoni amici.
Apri il fascicolo, trovando all suo interno fotografie e documenti.

Nelle foto c'erano i presupposti magazzini,  nei documenti c'erano varie spese e resoconti da agenti sotto copertura. Nonostante non ci furono molte informazioni su di loro, a me attiro l'attenzione un rapporto di un agente in particolare. Sapeva troppe informazioni,  ovviamente false ma, pur sempre troppo dettagliate.

Un'altra talpa all'interno. Damian avrebbe dato di matto.
Senti bussare alla porta, presi questo rapporto e lo misi nel cassetto della scrivania.

"Avanti"- risposi per poi vedere Damian.
Come sempre era impeccabile.
Mi si avvicinò dandomi un bacio.
"Hai mangiato?"-

"Si, ho appena finito"- gli risposi sorridente

"Come sta andando?"-

"Bah... sempre il soliti casi. Comunque e arrivato questo"- presi il fascicolo e glielo porsi.

Lui lo prese e lo lesse. Si mise a ridere.
"Non pensavo che l'FBI fosse così ottusa... avevi ragione piccola."

"Lo stesso. Devi fare attenzione. "

"Lo so bene, per quanto lo sappiamo andche la cuoca potrebbe essere una agente."

"Lei forse e l'unica ad non esserlo."- risposi ridendo

Pensavo tremendamente a quel rapporto dettagliato. Ma non potevo mostrargli quello, avrebbe fatto un casino.
"Hai trovato la talpa...?"- chiesi tutebante

"Non ancora ma, lo faro presto"- rispose seriamente

"Io..."- faccio fatica a mentirgli, ma ormai...

"Io...?"

"Io... ho mangiato McDonals oggi"- non era quello che volevo dire

Lui si mise a ridere, si alzo e mi prese il braccio portandomi a pochi centimetri dalle sue morbide labbra.
"Senza di me?"

Ah gia, lui era un amante dell McDonals.
Mi prese con una mano per il fianco mentre con l'altra spostò una ciocca di capelli dietro il mio oreccho.  Mi diede un bacio sulle labra, poi sul collo. Quel semplice gesto mi provocava brividi ovunque.  Quest'uomo ha un effetto pazzesco su di me. Forse l'unico che e mai riuscito a farlo.
Senti il mio telefono squillare, mi allontanai dal mio amato e risposi, metre lui mi abbraciava da dietro.

"Pronto?"
"Mrs. Olivieri? Buongiorno sono Trentino "
-
"Oh, Trentino.  Come state?"
"Bene bene, la ringrazio per l'interesse.  Avete ricevuto il fascicolo?"
-
"Si, vi ringrazio per le informazioni importanti "
'
"In realtà non sono tutte, esistono altre informazioni ma sono inaccesibili per gli agenti/avvocati fuori dal caso."
"Come mai?"
-
"Sicurezza a quanto pare..."
"Ok, ti ringrazio lo stesso"
"Oggi andremo a prendere il caffe in sieme, dopo il lavoro?"

Senti Damian stringermi di piu a se. Gli dava forse fastidio il fatto che altri si interessavano a me?

"Certamente.  Devo pur sdebitarmi "
"Bene. A dopo allora"

Spensi la chiamata. Come feci cio Damian incomincio a baciarmi il collo toccandomi le cosce con le sue mani calde.

"Chi e lui?"
"Trentino,  u-un collega"- risposi

Lui continuo la sua dolce tortura, iniziando ad avvicinarsi sempre piu alla mia intimità. Svegliando la passione in me...
"Allora perché il caffe?"
"Perché non e sicuro dire alcune cose al telefono... "
"Tipo?"
"I nomi..."- dissi e lui si fermo.

Mi prese e mi mise sul divano, in poco tempo lui era sopra di me. Lo guardavo nei suoi occhi per poi guardargli le labbra. Mi bacio di nuovo, iniziando a mettere le mani sotto l'abito blu attillato .

"Amo il blu..."- sussuro al lobo dell'orecchio con un tono sensuale.
Il suo profumo mi rendeva piu tranquilla, il suo tocco mi provocava  brividi, i suoi baci mi facevano venire la voglia di lui ogni volta e la sua voce... oh, era qualcosa di indescrivibile.

"Ti amo Olivieri, solo il pensiero che un'altro uomo ti voglia toccare in modi che solo io posso mi manda fuori di testa"

"Ti amo anch'io Damian, e tranquillo. Solo tu mi puoi avere."

Lo baciai io questa volta. Lui porto la sua mano sulla mia intimità ormai gia piena di miei umori.
Lo senti sorridere sulle mie labbra. Inizio a massagiarmi, per poi spostare le mutandine e mi mise le dita dentro, iniziando a muoverle. Trattenevo sospiri e sussulti, volevo evitare che qualcuno ci sentisse.
Mi baciava il collo, per poi andare sempre piu verso il mio petto... era al dir poco meraviglioso.

Senti la porta aprirsi e vidi Anna entrare.
"Anita sai per caso dove e lo zucchero io non..."- ci vide sul divano.

Le caddero le tazze sul pavimento.
"LO SAPEVO"- disse tutta felice mentre io morivo dalla vergogna.
Damian rideva vedendo come avevo reagito. Come faceva ad essere cosi tranquillo?
Anna ci aveva visti.
Il che era un problema.

Una piccola mrs. affariDove le storie prendono vita. Scoprilo ora