Una piccola mrs. affari

Cap. 11

"Trovalo e portatelo. Voglio fargli male... molto male. Come lui lo ha fatto alla mia piccola Mrs. Affari "

Detto ciò ritornai in casa, sapendo che Aria poteva svegliarsi da un momento all'altro. 

°•○●ARIA'S POV ●○•°

Mi sveglio per via di un profumo delizioso, saranno sicuramente dei pancake.
Tento di alzarmi ma il dolore al ventre me lo impedisce,  facendomi ricordare l'accaduto successo la sera prima. Speravo che fosse solamente un incubo,  ma il mio corpo dice il contrario...

Mi siedo rannicchiata in un angolo dell letto.  Il profumo di Damian mi tranquillizza ma lo shock e ancora presente...

"Ora ti faccio male io, che ne pensi hm?"
Mi strappo l'abito che avevo addosso,  lasciandomi solo in intimo.
"Ti prego, non farlo...!"- lo pregai ma sembrava che al suono delle mia preghiere si eccitasse solo di più.

"Oh, mia cara. Non finisce appena così. Non ti ho fatto ancora male"- rispose con un sorriso psicopatico sul viso.
E pazzo.
Mi comincio a baciare il collo, lasciandomi segni ovunque.
"A te piace così, non è vero? Forte, selvaggio"- continuava a ridere,  mentre io piangevo sapendo che non sarei riuscita a fermarlo.
Mi tolse l'intimo, lasciandomi solo in quell vestito, ormai strappato e rovinato.
Lo senti sulla mia entrata.
"No no no, ti prego non farlo..."- lo implirai ma non mi ascoltò... mi penetro con forza. Causandomi un dolore allucinante.
Urlai, piangendo ma lui mi tappo la bocca. Lo morsi per la mano, tentando di svuggirgli ma tutto fu invano.
Senti un dolore al ventre, alla pancia per poi realizzare che mi stava picchiando.
"Se non fai la brava giuro che ti ammazzo!"- dise prima di rirarmi un'altro pugno nella parte inferiore dello stomaco.

"Perché lo stai facendo? Lasciami andare!"- e lui come risposta ricominciò a penetrarmi,  sempre più forte e violento.
Io piangevo, tentavo di liberarmi dalla sua morsa ma tutto era invano. 
"Perché? Perché si, mia cara. Non sono riuscito a fargli del male con lei , ne con sua sorella, era così indifesa..."- si mise a ridere.
Quindi è stato lui, ne avevo il dubbio ma ora ero certa. Ma chi era questa lei che tutti nominavano? Non credo lo scoprirò presto...
"E quindi, ora farò del male a te. Per vendicarmi si del tuo rifiuto, che di lui"- smise di parlare, concentrandosi nel farmi del male.
Fisicamente e mentalmente.
Senti il rumore di un messaggio... Damian. Oh Damian, aiutami...
"Guarda un po! Il nostro caro Damian sta arrivando... beh gli rispondo io, che ne dici?"- prese il telefono scrivendogli qualcosa.
Una volta appoggiato sul pavimento vidi i messaggi.

<<mia cara, sto per arrivare>>
<<ti aspetto <3>>

Dopodiché persi i sensi per via del dolore che provavo così intensamente...

                                 ***
Non so per quanto lui abbia continuato,  ne quando si sia fermato. Mi sono ripresa e lui era già scomparso. Vidi il telefono vibrare e scrissi a Damian di venire il prima possibile,  e lui come un angelo fu lì, poco dopo.

Damian entrò nella camera, con un vassoio con del succo d'arancia e dei pancake. Avevo ragione.
Mi ascugai le lacrime che avevo in volto,  tentando di fargli un sorriso.
"Come ti senti?"
"Meglio..."

Mi guardò con aria interrogatoria.
"Sicura?"- sospirai
"No... ni fa male il ventre, probabilmente ho lividi su tutto il corpo per via dei colpi..."
Il suo sguardo cambiò.  Potevo vedere l'odio nei suoi occhi e la voglia di ucciderlo.

"Quali colpi?!"- mi tolsi via la coperta, mostrandogli la mia pancia, ormai di tonalità rosse e viola.
"Brutto bastardo... vieni qui piccola"- mi abbraccio.
"Dai... tenta di mangiare. Dopo andiamo a farci un bagno e ti porto dal dottore "- annuì.
Conosco questo suo tono, e non accetta obiezioni.

Mangiai a stento, ma alla fine avevo mangiato tutto.
Il bagno fu gradevole, calmante.
Una volta usciti, mi vesti leggera, visto che ogni tatto con la mia pancia mi faceva male.
Mi prese per mano, come se fossi una bambina e mi portò dal medico.

Mentre eravamo in macchina lì arrivo una chiamata da Marco probabilmente.

<'Si?'> rispose Damian seriamente
<'Lo abbiamo trovato.'> senti dall'altra parte

Lo aveva mandato a cercare? Perché mai? Sicuramente dopo che ha scoperto che è stato lui a far del male a sua sorella... non c'è altra spiegazione.

<'Molto bene. Nessuno tocca ciò che è mio. Grazie amico.'>

Si girò verso di me. Con uno sguardo compiaciuto.
"Che c'è?"- gli chiesi nonostante avevo sentito.

"Hanno preso lo stronzo che ti ha fatto questo, ti giuro che desiderera morire"- non capivo molto bene che cosa volesse dire, ma sapevo che non era nulla di buono...