Cap. 8

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•●DAMIAN'S POV●•

Uscì da casa sua senza nemmeno salutarla.
Non potevo credere che lei fosse una persona del genere. Questo spiegava il perché lei avesse un numero così elevato di casi vinti.

Nonostante non avevamo una relazione ufficiale,  mi faceva star male in qualche modo il fatto che lei andava a letto con un'altro alle mie spalle.

Guidai per la città con una velocità molto elevata, giusto per calmarmi un po.
E anche se sapevo che molto probabilmente avrei ottenuto delle multe per eccesso di velocità, me ne importava ben poco.

Una volta a casa mi feci una doccia per poi andare a dormire.

                                ***

Il mattino seguente mi svegliai. Andai nella camera di mia sorella per vedere come stava.

"Buongiorno fiorellino,  come stai?"- gli chiesi sorridente.
"Giorno, bene. Oggi sto molto meglio di ieri"- mi disse con un'energia positiva che le uscivano dai suoi occhi color smeraldo,  come quelli di nostra madre.
"Bene, quindi la medicina va bene"- ne ero felice. Almeno una cosa positiva.

Lei mi stava fissando, e come se sapeva che cosa stava succedendo mi fece segno di sedermi accanto a a lei.

"Che sta succedendo?"
"Niente"- mentivo e lei lo sapeva.
"Damianino! Dimmi che è successo!"- mi disse alzando il tono della sua voce.

Sospirai. Non ne volevo parlare, era una sciocchezza.
"Non è nulla di importante..."

"Non me raccontá palle Damiano!"- mi fece sorridere

"Ok,ok, miss. Riguarda alla mia avvocata"- lei mi guardò con sguardo interrogativo
"Non ricambia?"- mi chiese. Lei sapeva tutto quello che provavo per lei.

"Non saprei."- risposi sinceramente
"Ricambia i baci, accetta le mie cene e le mie attenzioni..."

"E un bene, no?"
"Si... ma ieri sera, sai che mi aveva chiamato. Ecco... si è scoperto che aveva delle cimici in casa messe da un agente del'FBI. "- mia sorella annuì,  invitandomi a continuare.
"Ecco... le cimici le aveva messo mentre era da lei, dopo che avevano avuto rapporti sessuali. A quanto pare non è stata solo una volta."- lei mi guardava dispiaciuta da tutto ciò.

"Quando è stata l'ultima volta?"
"Lei mi ha detto prima del nostro bacio..."
"E perché ha fatto ciò? Te lo ha spiegato?"- mi chiese.
"Si, dice di averlo fatto, in poche parole, per disturbare le loro indagini ed ricevere informazioni. Ma non so quanto sia vero."- mia sorella mi continuava ad guardarmi.

Per un po smise, come se stava riflettendo su tutto quello che le avevo appena detto.
Dopo un po mi tirò una botta sulla testa.
"Ahia! Ma che diamine?!"
"Scemo! Lei non è lei, lei ti ama. Altrimenti non ti avrebbe avvertito riguardo alle cimici!"- ebbene si, a quanto pare mia sorella sapeva riflettere meglio di me.

E aveva ragione,  lei non era lei.
Presi il mio telefono per vedere vari messaggi da parte sua.

<<MI SPIACE VERAMENTE>>
<<NON HO DETTO MAI NULLA>>
<<LO SO CHE FORSE NON TI IMPORTA NULLA DI ME, MA... NON SI RIPETERÀ>>
<<HO ROTTO I CONTATTI CON LUI>>
<<SO CHE NON SIGNIFICA NIENTE PER TE, CHE SEI ARRABBIATO E DELUSO MA A ME SPIACE VERAMENTE...>>

Mia sorella mi prese il telefono,  leggendo i messaggi che lei mi aveva mandato.
Mi guardò soltanto, e io avevo già capito.
"Va bene, va bene, le parlerò ok?"- mi sorrise.

Le dedi un bacio sulla fronte per poi uscire dalla sua camera.
Prima di parlare con Aria dovevo fare una cosa.

Andai nell mio ufficio e chiamai Paolo, il mio braccio destro.
"Ci sono novità?"
"Non ancora Damian. Lei è come scomparsa nell nulla. Non ci sono tracce su di lei."
"Beh, trovatela. Mi ha tradito, rubando e tentando di consegnare l'arma"

Paolo annuì per poi andarsene.
Presi il mio telefono, le risposi.

<<E tutto ok>>
<<Sicuro?>>
<<Si. Ne parleremo dopo, dal vivo>>

Andai a controllare di nuovo mia sorella. Ormai devo controllarla spesso, tra un paio di giorni avrà finalmente l'operazione che aspetta da anni. Dopo di che sarà sana, e potrà andare dove il suo grande cuore desidera.

"Fiorellino! Guarda ti ho portato la cioccolataa"- alzai lo sguardo da terra.

Era sul suo letto, pallida.
Lascai cadere la cioccolata, precipitandomi sul suo letto.

"Fiorellino?"-non datte nessun segno.
Poi notai che la flebo con dentro la medicina era stata estratta dalla vena.
Chiunque sia stato, verrà ucciso...

Presi il mio telefono, chiamando un'ambulanza e dicendo di preparare tutto perché lei era malata.
"Fiorelina,per favore svegliati"- le dissi scuotendola leggermente, dopo che avevo rimesso la flebo. Trovai un biglietto e me lo misi in tasca.

"Nicolina, per favore..."- pregai con voce flebile che non era morta. Non sarei riuscito ad sopportarlo.
"Io... sono Fiorellino...per te"- disse lei molto piano e silenziosamente.
Grazie al cielo era ancora viva.

La abbracai è poco dopo i medici la portarono un ospedale  e io li seguivo con la mia macchina. Una volta in ospedale mi dissero che un minuto in più senza la medicina e sarebbe sicuramente morta.
Dal modo in qui l'ago era stato estratto sapevo che non era stata mia sorella a farlo. E anche se lo avesse fatto, non gli si sarebbe rovinato in quel modo.

Cercavo il mio telefono  e tirandolo fuori mi cadde il biglietto che avevo trovato poco prima sul suo.

Lo prendo e lo leggo attentamente...
"Attenzione, il carma è una bastarda... J."
Chiunque sia,  giuro su tutto quello che ho, che lo ucciderò con le mie stesse mani...

Una piccola mrs. affariDove le storie prendono vita. Scoprilo ora